chiamare
v. tr. [lat. clamare «gridare, proclamare»]. – 1. ant. Gridare: la verace Scrittura divina chiama contra queste false meretrici [le ricchezze materiali] (Dante); con grande voce diceva e chiamava: [...] farlo partecipe); Dio lo ha chiamato a sé, espressione fig. per indicare una morte; ch. in (o a) testimonio, invitare qualcuno perché furfanteria, se vogliamo chiamarla col suo vero nome; modo prov.: ch. pane il pane e vino il vino, dire le cose come ...
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scrupolo
scrùpolo (ant. scrùpulo) s. m. [dal lat. scrupŭlus (e anche scrupŭlum, scripŭlum, scriptŭlum), propriam. «piccola pietra, pietruzza», dim. di scrupus «sasso, pietra a punta»]. – 1. a. Antica [...] per l’argento nei sistemi monetarî etrusco, campano e romano. b. In passato, misura di superficie equivalente a 100 piedi quadrati, ovvero a non ho nessuno s. a dirgli come stanno esattamente le cose; se fossi al posto tuo, non avrei tanti scrupoli. c ...
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produrre
(ant. prodùcere) v. tr. [dal lat. producĕre, comp. di pro-1 e ducĕre «condurre»] (io produco, tu produci, ecc.; pass. rem. produssi, producésti, ecc.; fut. produrrò, condiz. produrrèi [ant. [...] produsse fuori il suo anello (Boccaccio); con riferimento a cose astratte, addurre, citare, allegare: non poteva p. protrarre: se lo assedio si potea produrre, Se potea andar in lungo ancora un mese (Ariosto); Non producea gl’indugi in questo mezzo ...
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cuore
cuòre (pop. e poet. còre) s. m. [lat. cŏr]. – 1. a. Organo muscolare, cavo, che costituisce il centro motore dell’apparato circolatorio, situato, nell’uomo, tra i due polmoni, sopra al diaframma, [...] manca il c.; avere (il) c. di fare una cosa; se ti dà il c. di farlo, se ne senti il coraggio; non mi dà, non mi basta, non con grande cuore. h. In contrapposizione generica alla ragione, cioè al giudizio realistico delle cose: farsi guidare dal c. ...
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ombra1
ómbra1 s. f. [lat. ŭmbra]. – 1. a. Zona oscura, o di minore luminosità, della superficie di un corpo, detta in partic. o. portata se è prodotta dall’interposizione, tra il corpo e la sorgente [...] chi si spaventa per nulla o vive in costante timore e sospetto; è, pare l’o. di sé stesso, di chi è assai dimagrito (con o. d’un sogno fuggente (Carducci). Anche, con riferimento a cose o persone che sono appena una debole parvenza rispetto a ciò che ...
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mondo1
móndo1 agg. [lat. mŭndus]. – 1. a. non com. Netto, pulito: chi vuol la casa m., non tenga mai colomba (prov. tosc.). Ant., limpido, schietto, puro, che non contiene sostanze eterogenee: Tutte [...] l’acque che son di qua più monde, Parrìeno avere insé mistura alcuna Verso di quella (Dante). b. Più frequente col senso toccando cose giudicate immonde. In partic., nell’Antico Testamento si distinguevano animali mondi e immondi: in origine, ...
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successo2
succèsso2 s. m. [dal lat. successus -us «avvenimento, buon esito», der. di succedĕre, nel sign. di «avvenire» e in quello di «riuscire, avere buon esito»]. – 1. Il succedersi, il susseguirsi [...] oltre le cose materiali, anche le spirituali (Leopardi). 2. Ciò che segue a un fatto ed è in rapporto di conseguenza, o più semplicem. di posteriorità, con esso; quindi, in genere, esito, riuscita: vedremo dal s. dell’impresa se abbiamo agito ...
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messere
messère s. m. [dal provenz. meser «mio signore»; v. sere]. – Titolo di dignità assai comune un tempo, che spettava di norma a giudici e notai, ma era usato anche, per rispetto e riverenza, come [...] in posizione proclitica, troncato di solito in messèr. Poteva essere adoperato come vocativo (messer sì, messer no), o precedere il nome, senza articolo sein frasi scherz. o canzonatorie: buon dì, messere!; messer no!; caro messer mio, le cose ...
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girare1
girare1 v. tr. e intr. [dal lat. tardo gyrare, der. di gyrus «giro»]. – 1. tr. a. Muovere in giro, far ruotare: g. la chiave nella toppa; g. una manovella; g. il compasso; Par di lungi un molin [...] cose che fanno g. la testa; tutti quei romanzacci le hanno fatto girare la testa; da giovane ha fatto g. la testa a molte donne. Modi fam. (in la testa a posto?, che cosa ti viene in mente?; se gli gira, se gli viene l’estro; secondo come gli gira, ...
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scala
s. f. [lat. tardo scala -ae (nel lat. class. soltanto al plur., scalae -arum), der. di scandĕre «salire»]. – 1. Termine generico per indicare varî tipi di strutture fisse o mobili, a scalini o [...] che costituisce un mezzo di elevazione spirituale: le cose mortali, Che son s. al fattor, chi ben in matematica, nello studio dei frattali. d. In marina: s. delle immersioni, graduazione (sein metri espressa in cifre arabe, sein piedi espressa in ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...