equivoco
equìvoco agg. e s. m. [dal lat. aequivŏcus, agg., comp. di aequus «uguale» e tema di vocare «chiamare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Di voce, locuzione, discorso, ecc., che si prestano a essere [...] si dice equivoco il termine che viene usato in riferimento a più cose, con significato completamente diverso (per es. per es., La faccia de la donna che qui regge («domina») in rima con E se tu mai nel dolce mondo regge («ritorni»), Dante, Inf. X, ...
Leggi Tutto
erba
èrba s. f. [lat. hĕrba]. – 1. a. Nome generico di ogni pianta bassa che, nella parte aerea, abbia consistenza molle e non faccia fusto legnoso; le erbe, dette anche, in botanica, piante erbacee, [...] , ma possono essere biennali o perenni, se la parte sotterranea è persistente e sviluppa in e., spendere il guadagno che si spera da un lavoro prima ancora d’averlo fatto. c. Altri usi fig.: far d’ogni e. (un) fascio, mettere insieme confusamente cose ...
Leggi Tutto
abilita
abilità s. f. [dal lat. habilĭtas -atis, der. di habĭlis «abile»]. – 1. Capacità di svolgere una particolare forma di attività (differisce dall’attitudine perché questa è originaria, naturale, [...] piccoli, facciamo volentieri le cose alle quali abbiamo a. (Manzoni). In partic., in pedagogia, la capacità acquisita materna o straniera). 2. a. Perizia, destrezza: un prestigiatore di grande a.; se l’è cavata con molta a.; iron.: bell’a., la tua! b. ...
Leggi Tutto
veduta
s. f. [der. di vedere, part. pass. veduto]. – 1. a. non com. L’atto e il fatto di vedere, soprattutto in alcune espressioni come lo so di veduta o per veduta, lo posso affermare di veduta, per [...] ; villa con magnifica veduta. In queste accezioni è molto meno se’, che vuo’ sedere a scranna, Per giudicar di lungi mille miglia Con la v. corta d’una spanna? (Dante). Com. soprattutto al plur., con riferimento al modo di vedere e giudicare le cose ...
Leggi Tutto
mancare
v. intr. e tr. [der. di manco1] (io manco, tu manchi, ecc.). – 1. intr. (aus. essere) a. Essere in quantità o in numero insufficiente, essere meno di quanto sarebbe necessario o conveniente o [...] improvviso che viene a completare una serie di cose spiacevoli; e in tono deprecativo: ci mancherebbe altro! 2. intr qualche cosa): mancare alla parola data; m. a sé stesso, agire in modo non degno di sé; m. ai proprî impegni, al proprio dovere; ...
Leggi Tutto
passaggio
passàggio s. m. [dal fr. (ant.) passage, der. di passer «passare»]. – 1. a. L’atto di passare per un luogo, di percorrerlo, di attraversarlo, o di andare da un luogo all’altro: il p. di un [...] posto a cui sono diretti: chiedere un p.; posso offrirti un p.?; se vieni subito, ti do un p. fino a casa. d. Nel riferimerito a cose non materiali: il p. della corrente per il filo; il p. dei raggi attraverso l’obiettivo. In cinematografia, ...
Leggi Tutto
ingegno
ingégno (ant. ingènio) s. m. [lat. ingĕnium «carattere naturale, indole, ingegno, idea ingegnosa», dal tema gen- di gignĕre, genus, generare, ecc.]. – 1. a. Il complesso delle qualità intellettuali, [...] sublime; acume, potenza, vigore d’i.; le forze dell’i.; se per questo cieco Carcere vai per altezza d’i. (Dante); suo mobile ingegno Cangiar l’amore in subitano sdegno (Ariosto). Anche di animali, e, per estens., di cose (col sign. generico di natura ...
Leggi Tutto
salvo
agg. [lat. salvus, della stessa radice di salus «salute»]. – 1. a. Che ha superato un pericolo, anche grave, senza subire alcun danno; incolume, illeso, intatto: è difficile uscire salvi da imprese [...] infino a l’altro scheggio (Dante). Col primo sign., anche riferito a cose: la carrozzeria è andata distrutta, ma il motore è s.; il pacco ormai è s.; è ancora in camera di rianimazione, ma è ormai s.; grazie a Dio, siamo s.; se il vento si calma, ...
Leggi Tutto
quantita
quantità s. f. [dal lat. quantĭtas -atis, der. di quantus «quanto, quanto grande»]. – 1. a. La proprietà e la condizione per cui un singolo ente o elemento, concreto o astratto, o una massa, [...] grammatica, complemento di q., quello che ha la funzione di determinare persone o cose esprimendone il numero o la grandezza (per es., «intervenire in massa a un raduno», «somministrare un medicinale a piccole dosi»); aggettivi, avverbî di q. (come ...
Leggi Tutto
egocentrismo
s. m. [der. di egocentrico]. – In psicanalisi, atteggiamento di chi tende a porre sé stesso al centro di ogni evento, per cui la propria percezione delle cose e i proprî giudizî assumono [...] , il carattere e il comportamento di chi tende ad accentrare, a voler fare tutto da sé. E. infantile, tendenza tipica dei bambini, fino ai 7-8 anni, ad affermare in ogni situazione le loro capacità di autonomia e a rifiutare l’aiuto degli adulti. ...
Leggi Tutto
Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...