battere
bàttere v. tr. e intr. [lat. tardo battĕre, dal lat. class. battuĕre]. – 1. tr. In genere, colpire ripetutamente con le mani o con altro arnese: a. In senso proprio: b. qualcuno, picchiarlo, [...] riesce a trovar nulla se proprio non ci batte il naso; ha battuto il naso in uno dei suoi creditori (in alcune di queste locuz . B. la fiacca, lavorare poco o nulla, fare le cose male e svogliatamente. B. le gazzette, tosc., tremare dal freddo ...
Leggi Tutto
terra
tèrra s. f. [lat. tĕrra]. – 1. a. In astronomia e geofisica, il pianeta su cui noi viviamo, il terzo dei pianeti del sistema solare in ordine di distanza dal Sole (dal quale dista 150 milioni di [...] ; cose che non stanno, che non si sono mai viste (o udite) né in cielo né in t., a proposito di cose incredibili luogo abitato, una borgata, e anticam. anche una città (soprattutto se fortificata): Quell’anima gentil fu così presta, Sol per lo dolce ...
Leggi Tutto
senza
sènza (ant. sanza) prep. [lat. absĕntiā «in assenza, in mancanza di»; cfr. l’ant. milan. asensa e il vernacolo tosc. insenza; per la variante sanza, v. sanza1]. – Indica esclusione, privazione, [...] questa costruzione è la sola in uso quando il soggetto della dipendente è diverso: l’ha indovinato da sé, s. che nessuno gliel’abbia Quando si escludono due cose, la congiunzione correlativa a senza è né, più raram. o: lo tennero in cella tre giorni, ...
Leggi Tutto
usufrutto
uṡufrutto s. m. [dal lat. ususfructus -us, comp. asindetico di usus «uso2» e fructus «frutto, reddito», per usus et fructus]. – Nel linguaggio giur., diritto reale di godere della cosa altrui, [...] se costituito per volontà personale; avere, godere l’u. di un bene; avere un bene in u.; morendo, ha lasciato tutte le sue proprietà in di servirsene, pagandone però il valore o restituendo altre cose di uguale valore al cessare dell’usufrutto). ...
Leggi Tutto
morte
mòrte s. f. [lat. mŏrs mŏrtis]. – 1. a. La cessazione delle funzioni vitali nell’uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente o elemento costitutivo di esso: è in lutto per la m. di un [...] è ver che sia la morte Il peggior di tutti i mali (Metastasio); due cose belle ha il mondo: Amore e morte (Leopardi); Io tempo ormai ne ho e i suoi effetti sono annullati se si prova la perdurante esistenza in vita dello scomparso. Determinando le ...
Leggi Tutto
amore
amóre s. m. [lat. amor -ōris, affine ad amare]. – 1. Sentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia: amore [...] esclusivo: Per lei assai di lieve si comprende Quanto in femmina foco d’amor dura, Se l’occhio o ’l tatto spesso non l’accende (Ariosto). 3. a. In senso più spirituale, lo slancio dell’uomo verso Dio e le cose celesti, e reciprocamente la ...
Leggi Tutto
comunicazione
comunicazióne s. f. [dal lat. communicatio -onis]. – 1. a. In senso ampio e generico, l’azione, il fatto di comunicare, cioè di trasmettere ad altro o ad altri: c. del movimento, alle parti [...] . Nel processo civile concerne la sentenza e, se pronunziata fuori dell’udienza, l’ordinanza: dalla Il partecipare, il prender parte a qualche cosa. In diritto canonico, c. nelle cose sacre, partecipazione attiva o passiva dei cattolici a ...
Leggi Tutto
concentrazione
concentrazióne s. f. [der. di concentrare]. – 1. a. L’azione di radunare, di far affluire o convergere in un punto o in una zona ristretta più persone o più cose o elementi della stessa [...] il risultato, l’insieme delle cose o persone fatte convergere o riunite insieme: si notavano in varie zone dei confini forti ; l’obiettivo non potrà essere raggiunto se non attraverso la massima c. degli sforzi comuni. In partic., c. della mente o c ...
Leggi Tutto
ufficio
uffìcio (meno com. uffìzio; raro offìcio, offìzio; ant. ufìzio, ufìcio, ofìcio, ofìzio) s. m. [dal lat. officium «dovere, cortesia, servigio; carica, funzione» (comp. di opus -ĕris «lavoro, opera» [...] ai suoi buoni u. se tutto si è appianato; buoni u., in diritto internazionale, procedimento compito, funzione, il termine è riferito anche a cose, a elementi astratti: particella pronominale che, in questa frase, svolge l’u. di complemento oggetto; ...
Leggi Tutto
pirronismo
s. m. – La dottrina del filosofo greco Pirróne di Elide (c. 360 - c. 270 a. C.), che, in base alla soggettività di ogni strumento di conoscenza, negava la possibilità di attingere la realtà [...] insé o una verità esente da dubbî, e affermava quindi la necessità di non asserire mai nulla (aphasìa, avvicinata alla epochè o sospensione di giudizio) e di assumere quella posizione di piena indifferenza circa la valutazione pratica delle cose, ...
Leggi Tutto
Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...