caso
caṡo s. m. [dal lat. casus -us, propr. «caduta», der. di cadĕre «cadere»; nel sign. 7, il lat. casus è un calco del gr. πτῶσις (che significava anch’esso propr. «caduta»)]. – 1. Avvenimento fortuito, [...] se: se per c. hai bisogno di me, scrivimi; metti il c., come inciso: se mio fratello, metti il c., fosse ammalato (v. anche putacaso); in c., al c., nel c., in non sia già qui, mi sorprende; a me queste cose non mi fanno più c., non mi sorprendono più ...
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pane1
pane1 s. m. [lat. panis]. – 1. a. Alimento ottenuto dalla cottura nel forno di una pasta lievitata preparata con farina di frumento (o di altri cereali), acqua, sale (che in alcuni tipi può anche [...] . al p. (e vino al vino), chiamare le cose col loro nome, parlare in modo chiaro, con franchezza; essere buono come il p., accordo; sono zuppa e pan molle, oppure se non è zuppa è pan bagnato, di due cose che si equivalgono, che non hanno differenze ...
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squadro1
squadro1 s. m. [der. di squadrare]. – 1. L’operazione dello squadrare: lavori di squadro, tutti quelli in cui si adopera la squadra; opera di squadro. 2. Lo stesso che squadra (strumento per [...] quel s. che adoprano gli architetti, che non solamente insé è dritto e giusto, ma ancor indrizza e fa giuste tutte le cose a che viene accostato (Castiglione); con questo sign. è ant., ma sopravvive in locuz. come a squadro, ad angolo retto, sotto ...
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coppia
còppia s. f. [lat. cōpŭla «legame, congiunzione»; cfr. copula]. – 1. Due persone, due animali, due cose della medesima specie, unite o considerate insieme: una c. di ballerini; una c. di buoi, [...] che fanno delle cose assieme, con o senza unione sentimentale); in coppia, a coppie, a due a due. In partic., due persone che non è di per sé cinematica, ma può esserlo in seno alla catena cinematica cui appartiene, in virtù di altri vincoli (per ...
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dominio
domìnio s. m. [dal lat. dominium, der. di domĭnus «signore, padrone»]. – 1. a. Genericam., il fatto di dominare: ambizione, sete di dominio; o d’essere dominato: insofferente di dominio; fig., [...] controllo: il d. di sé stessi, dei proprî nervi. b. Piena potestà di diritto o di fatto sopra persone o cose: avere, esercitare il d. sopra un popolo, un territorio; sottomettere al proprio d.; soggezione: tenere in d.; cadere in d.; liberarsi dal d ...
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compagnia
compagnìa s. f. [der. di compagno2]. – 1. a. La condizione dell’essere compagni, lo stare insieme, in contrapposizione all’essere o allo stare solo: amare la c., star volentieri insieme con [...] c., così come fare c., indicano, più che l’essere compagno, la funzione di far sentire meno la solitudine; e in questo senso si dice anche d’animali, di cose: quel cane mi è di c.; il tic tac dell’orologio mi faceva compagnia. b. ant. Il rapporto che ...
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indifferente
indifferènte agg. [dal lat. indiffĕrens -entis, comp. di in-2 e part. pres. di differre «differire» (v. differente); voce coniata da Cicerone per calco del gr. ἀδιάϕορος]. – 1. ant. Non [...] Nella filosofia cinico-stoica, di cosa per sé né buona né cattiva, né desiderabile né in auto mi è i.; che glielo diciate o no è cosa i. per me. Anche, di cosa o persona che non suscita interesse particolare o simpatia: si parlava di cose ...
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dinanzi
(o dinnanzi) prep. e avv. [lat. de in antea; per la terminazione cfr. anzi]. – 1. prep. È in genere sinon., meno pop. e più ricercato, di davanti e, come questo, si unisce al complemento con [...] (Dante). Con senso temporale, non com.: d. a noi, prima di noi; Dinanzi a me non fuor cose create Se non etterne (Dante). 2. Con funzione di avv., in senso locativo o temporale: guardare d.; Taciti, soli, sanza compagnia N’andavam l’un dinanzi e l ...
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appartenere
appartenére (ant. appertenére) v. intr. [lat. tardo appertĭnere, comp. di ad- e pertĭnere «appartenere, riguardare», incrociato con pars partis «parte»] (coniug. come tenere; aus. essere [...] appartiene al ministro; non t’occupare di cose che non t’appartengono; in questo sign. anche con la particella pron In geometria, si dice che un punto P appartiene a una retta r se giace su di essa; e viceversa che la retta r appartiene a P, se passa ...
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posare
v. intr. e tr. [lat. tardo pausare «cessare» (v. pausare); nel sign. 6 b ricalca il fr. poser] (io pòso, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. intr., ant. o letter. a. Cessare, o smettere temporaneamente, [...] un andamento tranquillo, pacifico: le cose dello stato posavano, quando il papa si metteva in carrozza, ai 4 di maggio di placarlo dentro di sé: p. l’ira, l’odio. 3. Nel rifl. e intr. pron., di uccelli o di insetti volanti, fermarsi in un luogo, ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...