soggetto2
soggètto2 s. m. [dal lat. tardo subiectum, sostantivazione del part. pass. subiectus: v. la voce prec.]. – 1. a. Argomento, tema: Don Rodrigo, senza indovinar precisamente il s. di quella visita, [...] di un film (nella critica letteraria soggetto, come fatto concreto insé, è distinto da trama, che specifica lo sviluppo dinamico dei la realtà sostanziale, l’esistenza reale delle cose (in contrapp. alla loro sussistenza nel pensiero, designata ...
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fortuna
s. f. [lat. fortūna, der. di fors fortis «caso, sorte»]. – 1. Propriam., nome di un’antica divinità romana, personificazione della forza che guida e avvicenda i destini degli uomini, ai quali [...] speranza di migliorare il proprio stato: è andato all’estero in cerca di f.; portare fortuna, riferito a persone, oggetti, fatti a cui si attribuisce il potere d’influire sul buon andamento delle cose, di volgere la sorte a nostro favore; essere la f ...
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satanasso
(meno com. Satanasso) s. m. [dalle forme Satănas, Σατανᾶς che nel lat. e gr. biblico compaiono come varianti di Satan, Σατᾶν]. – Lo stesso che satana, ma più pop., sia nel sign. proprio, ma [...] andasse a combattere con satanasso (Sacchetti); sia, e più spesso, in senso estens. e fig., per alludere a persona iniqua, malvagia: – Ecco come vanno le cose, – diceva ancora tra sé don Abbondio: – a quel satanasso, – e pensava all’innominato, – le ...
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tavola
tàvola s. f. [lat. tabŭla]. – 1. Asse di legno di spessore sensibilmente minore della lunghezza e della larghezza: segare, piallare una t.; accatastare le t.; chiudere un’apertura con tre t. inchiodate; [...] riproduzione a stampa, che occupa un’intera pagina di un volume: t. in testo, se stampate sulla stessa carta e con la stessa numerazione progressiva; t. fuori testo, se stampate su carta diversa, per lo più patinata, e con numerazione particolare ...
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qualcuno
pron. indef. [comp. di qualche e uno]. – 1. Indica un numero indeterminato ma solitamente ristretto di cose o persone, che può essere costituito anche da una sola unità; ha soltanto la forma [...] davanti a consonante è ristretto all’uso letter. o toscano: qualcun di noi. Nei testi antichi si incontra anche in funzione di agg.: se pietà ancor serba L’arco tuo saldo e qualcuna saetta (Petrarca). 2. Con funzione di sost., per indicare persona ...
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memorabile
memoràbile agg. [dal lat. memorabĭlis, der. di memorare «ricordare»]. – Degno d’essere ricordato; si dice in genere di fatti, avvenimenti, periodi di tempo, o anche di parole, che abbiano [...] insé qualche cosa di grande, di glorioso, o siano per qualche motivo famosi: le m. gesta dei paladini; un’impresa m.; m. vittoria; come un presagio (Vincenzo Cerami). Meno com. di cose spiacevoli, che abbiano tuttavia una loro grandezza: una m ...
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vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della [...] suoi dubbî); seconda v., il potere di vedere o conoscere cose occulte, di prevedere il futuro, come fenomeno paranormale (calco insé fisse ed intente (T. Tasso); occhiata: Gli occhi in giù volse, e in un sol punto e in una vista mirò ciò ch’insé ...
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consumabile
consumàbile agg. [der. di consumare1]. – Che può consumarsi. In diritto, beni (o cose) c., quelli il cui godimento è possibile soltanto attraverso la loro consumazione o trasformazione (in [...] contrapposizione ai beni inconsumabili); se oggetto di determinati rapporti, conferiscono a questi aspetti particolari (così, per es., l’usufruttuario di una cosa consumabile, se ne avrà fatto l’uso normale, alla fine dovrà restituire non la cosa, ma ...
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male1
male1 avv. [lat. male, avv., der. di malus «cattivo»] (in posizione proclitica si tronca comunem. in mal). – 1. a. In modo non buono, non retto, non giusto; in modo non conveniente, non opportuno, [...] inteso m. perché ero distante), ora in modo diverso da quello giusto (se non intendo m.); Questo principio, male che mal si adatterebbe a questa vita; sono cose che faccio mal volentieri. Può fondersi in una sola parola con l’aggettivo: malaccorto, ...
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spiccicare
v. tr. [tratto da appiccicare, con sostituzione di prefisso] (io spìccico, tu spìccichi, ecc.). – Staccare ciò che è appiccicato a una superficie, a un altro oggetto, separare cose appiccicate: [...] ecc., non saper parlare per niente queste lingue. Nel rifl. e nell’intr. pron., staccarsi: è attaccato con colla così tenace che non si spiccica più; in senso fig.: quella, se non la mandi via, non si spiccica più (o, come rifl. recipr.: sono due che ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...