raffrontare
v. tr. [comp. di r- e affrontare] (io raffrónto, ecc.). – 1. Mettere a confronto due cose o persone per rilevarne le somiglianze, le differenze, ecc.: r. una moneta con un’altra; è meno com. [...] e più limitato di confrontare, usato soprattutto in espressioni di linguaggi settoriali come r. due codici, due lezioni d’un testo, parlava, Che mai non posa, se non si raffronta (Dante), che non si acquieta mai se non s’incontra nuovamente con l’ ...
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pensare
v. tr. e intr. [dal lat. pensare, intens. di pendĕre «pensare»; cfr. pesare] (io pènso, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Con uso assol., e sign. generico, esercitare l’attività del pensiero, [...] si provvede: è lui che di solito pensa per tutti; ognuno pensi per sé. Con il sign. più generico di occuparsi, preoccuparsi: la gente aveva ben altro a cui p., in quell’ultimo scorcio di Evo antico, che non la poesia! (Sebastiano Vassalli); pensa ...
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umore
umóre (ant. omóre) s. m. [dal lat. humor o umor -oris, der. di (h)umere «essere umido»]. – 1. a. Sostanza liquida, acqua: il calor del sol che si fa vino, Giunto a l’omor che de la vite cola (Dante); [...] di umor nero (in origine con riferimento preciso alla bile nera o atrabile); cose che fanno venire il in un momento di buon u., di cattivo u.; un bell’u., persona faceta, un po’ bizzarra; ma fare il bell’umore, fare il gradasso, alzare la cresta: se ...
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dichiarare
v. tr. [dal lat. declarare, propr. «rendere chiaro, manifesto», rifatto secondo chiaro]. – 1. Dire in modo chiaro, rendere manifesto, far conoscere: d. le proprie generalità; d. la propria [...] dichiara di conoscere personalmente l’imputato; anche, in genere, affermare: il candidato dichiara di non essere Chiarire, illuminare uno su una questione: Se nel mio mormorar prendesti errore, Dichiareranti ancor le cose vere (Dante). ◆ Part. pres. ...
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succhiare
v. tr. [lat. *succulare, der. di succus, sucus «succo»] (io sùcchio, ecc.). – 1. a. Aspirare e ingerire un liquido stringendo le labbra sull’elemento o sul punto da cui può fuoriuscire: s. [...] nutrono succhiando il sangue; per estens., riferito a cose varie, assorbire, imbeversi: le radici delle piante succhiano qualcuno, portargliele via quasi aspirandole fuori; lo scrutava in volto come se volesse succhiargli dagli occhi il segreto (o la ...
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assurdo
agg. e s. m. [dal lat. absurdus, propr. «stonato», der. di surdus «sordo»]. – 1. agg. Che è contrario alla ragione, all’evidenza, al buon senso; che è insé stesso una contraddizione: un’affermazione, [...] tesi, una supposizione a.; queste sono pretese a.; anche di cose o fatti reali, ma quasi incredibili per la loro stranezza o in logica matematica, primo e secondo principio della riduzione all’a., principî secondo i quali un enunciato è falso se ...
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segreto1
segréto1 (letter. o dial. secréto) agg. [lat. secrētus, propr. part. pass. di secernĕre «separare, appartare»]. – 1. letter. Appartato, nascosto, che si tiene o viene tenuto in disparte: Ora [...] esterni e interni. Più genericam., di cosa tenuta celata (insé o nella sua reale natura): formula s.; armi s.; custodire e tenere dentro di sé quello che le è stato confidato segretamente, o che comunque non rivela cose riservate di cui sia venuta ...
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diventare
v. intr. [forma frequentativa di divenire] (io divènto, ecc.; aus. essere). – Passare a una condizione diversa dalla precedente o, in genere, assumere la qualità indicata dal complemento predicativo: [...] , spec. sein peggio; e con sign. sim.: se continui di questo se lo toccano, diventa una furia. Locuz. particolari: d. (o farsi) di sasso, di stucco, rimanere stupefatto, senza parola; d. matto, perdere la testa, confondersi, disperarsi, per cose ...
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pseudofamiglia
s. f. Famiglia che solo apparentemente rientra nei canoni tradizionali. ◆ «Conosco molti amici gay che vivono serenamente in coppia, magari da molti anni. Ma non c’è alcun bisogno di mettersi [...] lì a creare una pseudofamiglia "legale" a vanvera, per me ridicola e inaccettabile. Basta sistemare le cose tra persone civili: se viviamo insieme e magari compriamo una casa, chiariamo anche le questioni delle quote, tra persone intelligenti che si ...
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perdonare
v. tr. e intr. [lat. mediev. perdonare, der. del lat. class. condonare «condonare» per sostituzione di prefisso] (io perdóno, ecc.). – 1. tr. a. Non tenere in considerazione il male ricevuto [...] alla punizione, a qualsiasi possibile rivalsa, e annullando insé ogni risentimento verso l’autore dell’offesa o del soggetto, rimettere i peccati o determinate colpe: Dio perdona tante cose per un’opera di misericordia (Manzoni); speriamo che Dio gli ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...