sbarazzare
v. tr. [der. di imbarazzare, per sostituzione del pref. s- (nel sign. 4) a in-1]. – Liberare da tutto ciò che costituisce un intralcio, un ingombro, un impedimento: s. la strada dai rifiuti; [...] luogo, un oggetto, rimuovendo o spostando ciò che vi si trova: se vogliamo ballare ci conviene s. la sala; s. l’armadio dalle cianfrusaglie; s. la scrivania dalle carte. In senso fig., liberare da cose o persone che danno noia, fastidio, o che stanno ...
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acquisto
s. m. [der. di acquistare]. – 1. a. L’atto, il fatto di acquistare, di ottenere cioè la proprietà o il possesso di qualche cosa: a. di una villa, di un podere; beni di recente a.; potere di [...] acquistata illecitamente; incauto a., in diritto, contravvenzione (più propr. denominata a. di cose di sospetta provenienza) che o cose che si abbia motivo di sospettare provenienti da reato. Più spesso con riguardo all’utilità, al vantaggio che se ne ...
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ricordare
v. tr. [lat. recŏrdari, der., col pref. re-, di cor cordis «cuore», perché il cuore era ritenuto la sede della memoria] (io ricòrdo, ecc.). – 1. Richiamare alla propria memoria: cerca di r. [...] benissimo; sicuro che me ne ricordo!; debbo ricordarmi di tante cose!; ti sei ricordato di avvertirlo?; si ricordava chiaramente di avere nonno mi ricordava spesso che l’onestà ha il suo premio insé stessa; ti ricordo che qui siamo tutti uguali. 4. ...
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addosso
addòsso (ant. a dòsso) avv. – Sulle spalle, sul dorso, sulla persona (forma la prep. comp. addosso a): mettere, portare, tenere qualcosa a.; mettiti a. un vestito pesante; gli è caduto o gli [...] è venuto a. l’armadio; avere qualcosa a., averla su di sé, anche di cose astratte: il giovine ha a. una cattura, una specie di bando, per qualche scappatuccia che ha fatta in Milano (Manzoni); dare a., assalire (anche fig.), quindi dagli a.!, o ...
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identita
identità s. f. [dal lat. tardo identĭtas -atis, der. di idem «medesimo», calco del gr. ταὐτότης]. – 1. L’essere identico, perfetta uguaglianza: i. di due firme, di due concetti; i. piena, vera, [...] variabili che in essa compaiono. Nella teoria degli insiemi, trasformazione di un insieme insé stesso ( cosa che in un primo tempo sia apparsa con nome o aspetti diversi che abbiano fatto credere trattarsi di persone o cose distinte: riconoscere ...
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interrompere
interrómpere v. tr. [dal lat. interrumpĕre, comp. di inter- e rumpĕre «rompere», propr. «rompere nel mezzo»] (coniug. come rompere). – 1. a. Impedire, sospendere, arrestare, in maniera più [...] urla, ecc.); m’interrompeva con continue domande; scusa se t’interrompo; spesso usato assol.: non interrompa!; c il passaggio era stato interrotto per lavori in corso. Frequente con riferimento a cose che rendono discontinua una estensione, una serie ...
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sfuggire
v. tr. e intr. [der. di fuggire, col pref. s- (nel sign. 3); cfr. lat. effugĕre, comp. di ex- e fugĕre «fuggire»] (coniug. come fuggire). – 1. tr. Evitare, scansare un danno o un rischio, una [...] , anche seguito da un infinito con la prep. di: se ci riesco, sfuggo d’incontrarlo; parlando pianissimo e sfuggendo di morte, alla strage. b. Con riferimento a cose, cadere, scivolare, mettersi in moto all’improvviso e inavvertitamente: mi è sfuggito ...
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meteofax
s. m. inv. Apparecchio per la ricezione di previsioni e carte meteorologiche. ◆ Se poi, dopo la partenza da Les Sables D’Olonne in Francia, ci si trova in mezzo all’Atlantico con il telefono [...] satellitare per le previsioni del tempo fuori uso e il meteofax, per le cartine con le isobare, in panne, allora le cose si mettono davvero male. (Silvia Testa, Corriere della sera, 16 giugno 2001, p. 50, Sport) • Anche l’apparato radio VHF, l’ ...
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attorcere
attòrcere v. tr. [dal lat. attorquēre, rifatto su torcere] (coniug. come torcere), non com. – Torcere all’intorno; avvolgere una cosa insé stessa o più cose insieme: a. una fune; a. la lana; [...] Minòs ... attorse otto volte la coda al dosso duro (Dante). ◆ Part. pass. attòrto, anche come agg.: un canapo attorto; Chiome d’argento fine, irte ed attorte Senz’arte (Berni) ...
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dovere1
dovére1 s. m. [uso sostantivato del verbo]. – 1. a. Obbligo morale di fare determinate cose; più spesso, ciò che si è obbligati a fare dalla religione, dalla morale, dalle leggi, dalla ragione, [...] verso la società, verso il prossimo, verso la famiglia, verso sé stesso; doveri di padre, di marito, di figlio, di reato di corruzione. b. Locuzioni: a dovere, come si deve: fare le cose a d.; in altri casi, stare a d., mettere a d., far stare a d., ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...