savianismo
s. m. (iron.) Adesione incondizionata a idee e posizioni dello scrittore e giornalista Roberto Saviano. ◆ Se c’è una cosa insopportabile in Roberto Saviano, al di là dell’atteggiamento da [...] .it, 19 aprile 2010, Interni) • «A parte il livore e il compiacimento retorico - si legge in un altro tweet - Ferrara dice alcune cose vere non tanto su Saviano insé, ma sul savianismo». (Leggo.it, 15 maggio 2012).
Derivato dal nome proprio (Roberto ...
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nutrire
(ant. o letter. nudrire, nodrire, ant. notrire) v. tr. [lat. nūtrīre] (io nutro, ecc.; meno com. io nutrisco, tu nutrisci, ecc.). – 1. a. Fornire a un organismo vivente (uomo, animale, pianta) [...] l’assidua meditazione. b. Coltivare, cioè provare e tener vivo insé, un sentimento: n. affetto, gratitudine, amore, o antipatia, Poliziano); più usato in questa accezione il verbo alimentare, anche quando ci si riferisca a cose materiali, nel senso ...
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responsabilita
responsabilità (ant. risponsabilità) s. f. [der. di responsabile, sull’esempio del fr. responsabilité, che a sua volta è dall’ingl. responsibility]. – 1. a. Il fatto, la condizione e la [...] sotto tutela, ecc., o anche animali, cosein custodia, attività pericolose, ecc.); assicurazione obbligatoria della responsabile, per comportamenti, azioni o discorsi che di per sé non rappresentano un reato, di situazioni o accadimenti politici, ...
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si parva licet componere magnis
〈... kompònere ...〉 (lat. «se è lecito confrontare le cose piccole con le grandi»). – Frase usata da Virgilio (Georg. IV, 176) a proposito del paragone che egli istituisce [...] tra i lavori delle api e le fatiche dei Ciclopi, in forma simile presente più volte anche in Ovidio; si ripete talvolta, per lo più in tono scherz., per scusarsi di accostare o paragonare cose, fatti, argomenti molto diversi tra loro per valore o ...
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mentire
v. intr. e tr. [lat. tardo mentire, class. mentiri, der. di mens mentis «mente»; propr. «inventare con la mente» e quindi «fingere»; cfr. gli analoghi sign. del lat. fingĕre «plasmare, inventare, [...] E s’alcun dice che Turpin morisse In Runcisvalle, mente per la strozza (Pulci); m. a sé stesso, cercare di convincersi a credere cosa accusa di menzogna). b. Per estens., riferito a cose (soprattutto parole, atti, comportamenti), non esprimere il vero ...
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generoso
generóso agg. [dal lat. generosus, der. di genus -nĕris «nascita, stirpe»]. – 1. letter. Che è di nascita nobile e ha insé le migliori doti che si convengono alla nobiltà dell’origine: da antichissima [...] proprie energie per conquistare la vittoria in una competizione: un corridore, un il peso; fig., essere g. di sé, dare largamente il proprio aiuto, prodigarsi g. offerta; mancia g.; fig., d’altre cose: una sorgente g., da cui sgorgano abbondanti acque ...
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forma
fórma s. f. [lat. fōrma]. – 1. a. L’aspetto esteriore con cui si configura ogni oggetto corporeo o fantastico, o una sua rappresentazione: f. circolare, quadrata, ovale, sferica, regolare, irregolare; [...] stesso, o il corpo umano, animale, o altra figura, soprattutto in quanto se ne veda soltanto il contorno, la sagoma, l’ombra, e non . c. In filosofia, con accezioni varie: nella concezione platonica, l’essere vero, l’essenza delle cose, realtà che ...
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vergognarsi
v. intr. pron. [der. di vergogna] (io mi vergógno, ... noi ci vergogniamo, voi vi vergognate, e nel cong. vergogniamo, vergogniate). – 1. Avere, provare e manifestare vergogna, per azioni [...] muti con li occhi a terra stannosi, ascoltando E sé riconoscendo e ripentuti, Tal mi stav’io (Dante); vergognare, essere causa di vergogna: queste eran le cose che non potevo sentire, che mi vergognavano fino in fondo all’anima, per me e per lui ...
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presumere
preṡùmere (ant. preṡùmmere, proṡùmere) v. tr. [dal lat. praesumĕre «supporre, congetturare», comp. di prae- «pre-» e sumĕre «prendere»] (coniug. come assumere). – 1. Ritenere in base ad argomentazioni [...] corrente, più com. in casi simili pretendere). Più spesso, seguito dalla prep. di (con un complemento o con un verbo all’infinito), ritenersi capace di cose superiori alle proprie forze, avere eccessiva opinione di sé, delle proprie capacità ...
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meravigliare
(tosc. o letter. maravigliare) v. intr. e tr. [der. di meraviglia, maraviglia] (io meravìglio o maravìglio, ecc.). – 1. intr. pron. a. Provare meraviglia, essere preso da meraviglia, per [...] notizie si meravigliò; non è da meravigliarsi se le cose sono (o che le cose siano) andate a finire così; che c d’altra voglia (Dante). 2. tr. a. Destare meraviglia in qualcuno, provocare un sentimento di meraviglia: meravigliò tutti con la sua ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...