morettizzare
v. tr. Adeguare alle caratteristiche e allo stile di Nanni Moretti. ◆ «Ragazzi, guardate che sono cose che succedono nella vita». Nanni Moretti vuol tagliar corto sulla scena del sesso in [...] «Caos Calmo», dall’8 febbraio in 300 copie (e il 13 al Festival di Berlino). Moretti ha «morettizzato» il romanzo di [Sandro] Veronesi allo scoperto. Ha fatto e fa tante cose, ma sempre adattandole a sé. Qui, sebbene il personaggio sia stato ...
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catena
caténa s. f. [lat. catēna]. – 1. a. Mezzo di collegamento e di unione fatto di più anelli di ferro o d’altro metallo passati l’uno dentro l’altro, che serve per tener saldamente legate cose, animali, [...] , successione, concatenazione, disposizione di cose congiunte o susseguentisi l’una all’altra in modo ininterrotto: c. di fatti in geografia, complesso di rilievi aggregati in modo da determinare uno sviluppo lineare, con depressioni trasversali, se ...
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finire
v. tr. e intr. [lat. fīnīre, der. di finis «limite; cessazione»] (io finisco, tu finisci, ecc.). – 1. tr. a. Condurre a fine, a termine, a compimento: f. un lavoro, un articolo, un disegno; f. [...] persona che stia parlando da un pezzo, spec. se dice cose spiacevoli o noiose: hai finito? Uso assol. si sia o che cosa ne sia successo. g. Tendere, mirare a un fine, in frasi come: dove vuoi andare a f. con codesto discorso?; ho capito dove vuoi ...
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fumo
(ant. e pop. fummo, ant. fume) s. m. [lat. fūmus]. – 1. a. Il complesso dei prodotti gassosi e solidi di una combustione, che in forma di colonna o di nube si alzano nell’aria, costituendo una dispersione [...] d’una solfatara, ecc.; Se ’l fummo del pantan nol ti nasconde (Dante). 3. In astronomia, f. interstellare, del fumo e al suo rapido dissolversi: è tutto f.!, di cose, manifestazioni o dichiarazioni che sono solo apparenza, che non hanno pregio ...
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ignoranza
s. f. [dal lat. ignorantia]. – 1. Con sign. ristretto, l’ignorare determinate cose, per non essersene mai occupato o per non averne avuto notizia: i. dei proprî doveri; i. di una scienza, di [...] intendersi di una data materia o di ignorare cose che si dovrebbero sapere. 2. Più figlia dell’ignoranza. In espressioni esclamative: santa i.!, in tono tra impaziente e dai problemi che il sapere porta con sé. 3. Mancanza di educazione, villania: ...
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cambiare
v. tr. e intr. [lat. tardo cambiare, voce di origine gallica] (io càmbio, ecc.). – 1. Sostituire una persona, una cosa, con altra simile o diversa: c. cuoco, cameriere, fattorino, assumerne [...] , sistema; devi cambiar tono, se vuoi ottenere qualcosa; ho cambiato alcune frasi dell’articolo. In partic.: c. aspetto, assumerne uno a un altro: tutte le cose cambiano col tempo; il tempo accenna a c.; anche in relazione all’aspetto, alle abitudini ...
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permutabile
permutàbile agg. [der. di permutare]. – Che si può permutare, che può essere oggetto di scambio: cose, beni p.; valori non permutabili. In matematica, due elementi a, b di un insieme dotato [...] per tutte le coppie di elementi, l’operazione è detta commutativa. Analogam., due sostituzioni o due trasformazioni ϕ e ψ sono dette permutabili se applicando prima ϕ e poi ψ si ottiene lo stesso risultato a cui si giunge applicando prima ψ e poi ϕ. ...
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lontano
agg. e avv. [lat. *longitanus, der. di longe «lontano, lungi»]. – 1. agg. a. Che si trova a relativamente grande distanza o è separato da lungo intervallo nello spazio: regione, città l.; nel [...] ’indovinare; era talmente l. dal sospettare una simile evenienza, che se ne stava beato a far calcoli sull’avvenire; più raro con l’argomento centrale, ma parlando di cose che con questo sono in rapporto lontano e indiretto, per arrivare ...
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gola
góla s. f. [lat. gŭla]. – 1. a. Termine generico con cui si designa soprattutto la faringe orale e la parte alta del tubo laringo-tracheale e dell’esofago: malattie della g., le affezioni morbose [...] Boccaccio); fare gola, eccitare la brama di sé, detto di cibo o bevanda, e fig. d’altre cose: mi faceva g. quella fetta di torta Nome di varî condotti e passaggi interni in una fabbrica, in una costruzione, in un macchinario, destinati allo scarico di ...
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superiore
superióre agg. e s. m. [dal lat. superior -oris, compar. di supĕrus «che sta sopra»: v. supero1]. – 1. a. Che è più alto, che si trova più in alto, che sta sopra (in senso spaziale); ha usi [...] per merito, per bravura; riuscire s. in una gara, in una competizione (anche con il senso di «vincitore»); in questo campo, mi sento s. a chiunque; si giudica s. a noi; non ritiene nessuno s. a sé. Riferito sia a cose sia a persone, è spesso usato ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...