lieto
lièto agg. [lat. laetus «fertile», poi «lieto»; cfr. letame]. – 1. a. Che ha insé letizia, che prova un sentimento di gioia, di contentezza intima e serena, sia nell’atto sia abitualmente: essere, [...] l. se potessi aiutarvi; si fece tutto l. alle mie parole. Per estens., poet., riferito alla natura, alle cose (anche alla condizione, al tempo (con sign. simile a felice): Se poi si cangia in tristo il l. stato, Volta la turba adulatrice il piede ...
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chiudere
chiùdere v. tr. [lat. clūdĕre, per il class. claudĕre, tratto dai composti includĕre, ecc.] (pass. rem. chiusi, chiudésti, ecc.; part. pass. chiuso). – Verbo di significato generico, che è ben [...] è propria di serrare), ha anche insé il concetto del terminare, porre fine, e indica in genere azione meno momentanea. 1. Nell o cose disposte circolarmente); analogam., ch. un circuito elettrico, stabilire la continuità del circuito in modo che in ...
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ridurre
(ant. redurre, ridùcere, redùcere) v. tr. [lat. redūcĕre «ricondurre», comp. di re- e ducĕre «condurre»] (coniug. come addurre). – 1. Ricondurre, far tornare al luogo di partenza, oppure al luogo [...] , ecc.; fare qualche sosta in autostrada può r. del 15% gli incidenti; r. al 3% il tasso d’interesse; se ridurrà le sue pretese, potremo in solitudine (Leopardi). b. Venirsi a trovare in una condizione più limitata, più stretta; quindi (di cose ...
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mestiere
mestière (ant. o pop. tosc. mestièro; ant. mestièri, soprattutto nel sign. 5, e anche mistière, mistièro, mistièri) s. m. [lat. mĭnĭstĕrium «funzione di minister (v. ministro), aiuto; servizio», [...] a ognuno il suo m., invitando qualcuno a non intromettersi incose che non fanno parte della sua normale attività; con sign. normale attività, o anche, in frasi scherz., è cosa che faccio benissimo: scrivere è il mio m.; se so preparare un buon caffè ...
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rifilare
v. tr. [der. di filo1 e fila]. – 1. Tagliare a filo, raffilare, pareggiare i margini o contorni (in questa accezione anche, ma meno com., refilare): r. un panno; r. una lamiera; in legatoria, [...] 2. pop. Dire o dare, quasi di fila, più cose di seguito: rifilò al professore tutta una serie di date; spec torna a casa voglio rifilargli tanti scapaccioni che se ne ricorderà per un pezzo. Di cose singole, ma sgradevoli o comunque non desiderate, ...
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filo1
filo1 s. m. [lat. fīlum] (pl. -i; con valore collettivo e in locuz. particolari anche pl. f. le fila). – 1. a. Corpo lungo, sottile, di forma cilindrica, in genere a sezione costante, di vario [...] perle, se la collana è costituita rispettivam. di due o tre serie di perle infilate in altrettanti fili che si dispongono in modo essere attaccato a un f., di cosa, o condizione di cose, che manca di sicurezza: la vita del temerario è attaccata a ...
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riguardo
s. m. [der. di riguardare]. – 1. ant. Sguardo, vista, aspetto: Questi onde a me ritorna il tuo riguardo, È ’l lume d’uno spirto ... (Dante). Riferito a luoghi, orientamento, posizione. 2. Attenzione [...] per nessuno; per riguardo verso di te non ho protestato; dimmi se qualcuno ti ha mancato di riguardo; con sign. lievemente diversi: chiedimi del dolce, senza fare complimenti; io le cose gliele dico in faccia, senza tanti r., con franchezza, senza ...
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morettizzare
v. tr. Adeguare alle caratteristiche e allo stile di Nanni Moretti. ◆ «Ragazzi, guardate che sono cose che succedono nella vita». Nanni Moretti vuol tagliar corto sulla scena del sesso in [...] «Caos Calmo», dall’8 febbraio in 300 copie (e il 13 al Festival di Berlino). Moretti ha «morettizzato» il romanzo di [Sandro] Veronesi allo scoperto. Ha fatto e fa tante cose, ma sempre adattandole a sé. Qui, sebbene il personaggio sia stato ...
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catena
caténa s. f. [lat. catēna]. – 1. a. Mezzo di collegamento e di unione fatto di più anelli di ferro o d’altro metallo passati l’uno dentro l’altro, che serve per tener saldamente legate cose, animali, [...] , successione, concatenazione, disposizione di cose congiunte o susseguentisi l’una all’altra in modo ininterrotto: c. di fatti in geografia, complesso di rilievi aggregati in modo da determinare uno sviluppo lineare, con depressioni trasversali, se ...
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finire
v. tr. e intr. [lat. fīnīre, der. di finis «limite; cessazione»] (io finisco, tu finisci, ecc.). – 1. tr. a. Condurre a fine, a termine, a compimento: f. un lavoro, un articolo, un disegno; f. [...] persona che stia parlando da un pezzo, spec. se dice cose spiacevoli o noiose: hai finito? Uso assol. si sia o che cosa ne sia successo. g. Tendere, mirare a un fine, in frasi come: dove vuoi andare a f. con codesto discorso?; ho capito dove vuoi ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...