deposito
depòṡito s. m. [dal lat. deposĭtum, part. pass. neutro sostantivato di deponĕre «deporre»]. – 1. a. Atto con cui si depone un oggetto in un luogo o lo si affida a una persona, perché venga custodito [...] suo tempo o restituire altrettanto se si tratta di una cosa fungibile e soprattutto di denaro; in partic., d. bancario, essere introdotte e manipolate in franchigia doganale. b. Luogo dove vengono raccolte cose omogenee, e le cose stesse che vi sono ...
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Cosa tre
loc. s.le f. Movimento politico non ben definito nell’area della sinistra, formatosi a partire dai primi mesi del 2002 per impulso del movimento dei girotondi, con l’adesione di altri gruppi [...] che la Margherita non è disposta a fare “cose tre” e “cose quattro”, l’inglobamento nei Ds non è massa della buona politica solo se verranno rovesciate le premesse meschine . Altrimenti l’iniziativa si risolverà in una Cosa Tre, più deludente ...
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quadrato2
quadrato2 s. m. [lat. quadratum, neutro sostantivato dell’agg. quadratus (v. la voce prec.)]. – 1. In geometria, figura piana, quadrilatero avente i quattro lati, e così pure i quattro angoli, [...] prec., al n. 2 b). b. In araldica, figura di forma quadrata: se è sola nello scudo, è posta al centro cosein forma di quadrato: mettersi in q., formare un q.; alberi piantati a o in quadrato. Nella tattica militare dei secoli scorsi, formazione in ...
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sasso
s. m. [lat. saxum]. – 1. a. Roccia compatta, materia pietrosa: le fondamenta della casa poggiano sul s.; una grotta scavata nel s.; è un terreno povero: affondando la zappa si trova subito il sasso. [...] o comportarsi in modo tale da recare danno a sé e ai proprî amici; far piangere i s., fare pietà ai s., fare compassione ai s., con riferimento a cose molto tristi, che destino compassione e commozione, o anche, più spesso, a cose e situazioni ...
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malagevole
malagévole agg. [comp. di mal- e agevole]. – 1. Non agevole, non facile; che presenta ostacoli superabili con fatica: lavoro, impresa m.; strada, sentiero m.; Su per lo scoglio ... Ch’era [...] di apprendere o di porre in pratica moltissime cose (Leopardi); ognuno sa quanto sia m. avere rapporti in affari, anzi convivere, con sì abituato al servigio di Dio che malagevolmente le cose del mondo a sé il dovrebbero omai poter trarre (Boccaccio). ...
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lezione
lezióne s. f. [dal lat. lectio -onis «lettura», der. di legĕre «leggere»]. – 1. a. ant. Lettura: se Dio ti lasci, lettor, prender frutto Di tua l. (Dante); la cognizione delle azioni degli uomini [...] sacri nel canto liturgico, detto comunem. accentus. b. In filologia, il modo con cui un passo di un manoscritto un discorso con voce monotona, come se l’avesse imparato a memoria; recita la l., di chi non dice cose proprie ma ripete quello che altri ...
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antinomia
antinomìa s. f. [dal lat. antinomĭa, gr. ἀντινομία, comp. di ἀντί «contro» e νόμος «legge»]. – Contraddizione, reale o apparente, fra due leggi o disposizioni di legge, fra due concetti, fra [...] . Nella filosofia kantiana, antinomia della ragion pura, ciascuna delle contraddizioni in cui l’intelletto necessariamente incorre quando vuol considerare i fenomeni come coseinsé, derogando dalla norma fondamentale della limitazione dell’uso delle ...
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collettivo1
collettivo1 agg. [dal lat. collectivus, propr. «che raccoglie insieme», der. di collectus, part. pass. di colligĕre «raccogliere»]. – 1. Che è comune a più persone o cose: benessere, danno [...] esercito, popolo), animali (per es. sciame, gregge) o cose (per es. fogliame, paccottiglia), astraendo dalle unità componenti. che per sé non sono collettivi, acquistano tale valore in seguito all’uso traslato che se ne fa in particolari linguaggi ...
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secondo1
secóndo1 agg. e s. m. [lat. secŭndus, der. di sequi «seguire»; propr. «che segue, che non offre resistenza», detto dapprima della corrente e del vento, quindi, per contrapp. ad adversus, «favorevole, [...] prodotta facendo rifermentare vinacce in acqua addizionata di zucchero e acido tartarico: se le vinacce non sono . Quando si considerino solamente due persone o cose, è in genere sinon. di altro, con cui in qualche caso si può sostituire: sono tutti ...
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polvere
pólvere s. f. (ant., raro, m.) [lat. pŭlvis -vĕris]. – 1. Massa di terra arida, in minutissime particelle incoerenti, che si stende sul suolo e, sollevata facilmente dal vento, si deposita ovunque [...] inciampavamo su tante cose tutte di ferro, dentro un tappeto di p. alto più di venti centimetri (Volponi); in senso fig., per specie di resina adoperata un tempo come emostatico su piccole ferite: se il sangue non si fermava colla p. di drago, egli ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...