miseria
miṡèria s. f. [dal lat. miseria, der. di miser «misero»]. – 1. a. Stato di estrema povertà, mancanza di ciò che è fondamentalmente necessario per vivere, cui conseguono avvilimento spirituale, [...] in quella casa, in quei vicoli!; in quel paese, dovunque si volga l’occhio non si vede che miseria; con riferimento a cose miseria). 4. Quantità insufficiente, inadeguata ai bisogni, o per sé stessa troppo scarsa: gli danno un salario che è una ...
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paragone
paragóne s. m. [der. di paragonare]. – 1. Antico nome di una varietà di diaspro nero (oggi detta più spesso pietra di p., e scientificamente lidite) adoperata per saggiare l’oro, per determinarne [...] di mettere cioè a confronto due persone o due cose per giudicare delle loro somiglianze o diversità o per . sbagliato, che non va, che non regge; se mi lascia passare il p., noi in questo momento stiamo combattendo come don Chisciotte contro i ...
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piovere
piòvere v. intr. [lat. pop. plŏvĕre (class. plŭĕre)] (pass. rem. piòvve; aus. essere, oppure avere quando si vuole indicare più lunga durata). – 1. a. Cadere, detto della pioggia: sta per p., [...] fig. Di cose o persone, giungere, affluire, accorrere in gran numero: gli In usi fig., spargere copiosamente, o semplicem. spargere: il giovane piovea lagrime amare Giù per le guance (Pindemonte); la spera del sole, pallida, ... spargeva intorno a sé ...
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affare
s. m. [da a fare, modellato sul fr. affaire, provenz. afar]. – 1. Cosa da farsi, faccenda, briga, cura (anche di cose di molta importanza): un a. urgente, importante, difficile, semplice; a. pubblici, [...] privati; a. di stato (fig., anche di cose a cui si dà o si vuol dare eccessiva importanza: è inutile farne un a. te; farsi gli a. proprî, badare a sé e non impicciarsi dei fatti degli altri; e in frasi esclamative, per accennare a difficoltà, impicci ...
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opposto
oppósto agg. [dal lat. opposĭtus, part. pass. di opponĕre «opporre»; cfr. opposito]. – 1. Posto di contro, di fronte, detto di un luogo rispetto a un altro, o di due cose che si trovino dalle [...] contrario, potendo eventualmente differire anche per il modulo (se i moduli sono uguali si parla di vettori è tutta l’o. di suo fratello. Locuz. avv. all’opposto «in modo opposto»: le cose si sono svolte all’o. di come si sperava; usato assol., senza ...
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camminare
(ant. caminare) v. intr. [der. di cammino2] (aus. avere). – 1. Spostarsi, andare a piedi da un punto a un altro: ho camminato tutto il pomeriggio; il bambino cammina già da sé (cioè, è già [...] , Che nel silenzio camminando vanno (Parini). b. Di meccanismi in genere che hanno un movimento, anche col semplice sign. di non camminano, vanno male); non ti preoccupare, le cose camminano da sé; discorso, ragionamento che non cammina, che manca di ...
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testa1
tèsta1 s. f. [lat. tardo testa «cranio, testa», in origine «conchiglia, guscio, vaso», attraverso un uso metaforico]. – 1. Parte del corpo animale in cui si apre la bocca e che contiene il cervello [...] In altri casi indica più in partic. l’attività mentale, la riflessione, la coscienza dei proprî atti: fare le cose metà, e t. doppia il tributo pagato dal capo di bottega per sé e per i suoi garzoni e lo stesso contribuente colpito così due volte ...
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occulto
agg. [dal lat. occultus, propr. part. pass. di occulĕre; v. occultare]. – 1. a. Nascosto, segreto (in contrapp. a palese, manifesto), detto in genere di cose che siano considerate per sé stesse [...] e 1 b); i vizî o. della borghesia; nel linguaggio giur., vizio o., difetto non riconosciuto o non facilmente riconoscibile incose che sono oggetto di compravendita, di appalto, di locazione, di contratto d’opera, e che può essere pertanto motivo di ...
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servitu
servitù (ant. servitute e servitude) s. f. [dal lat. servĭtus -utis «schiavitù», der. di servus: v. servo]. – 1. a. Condizione di servo, cioè di schiavo (sinon. quindi, di tono più elevato, di [...] . di cattività, prigionia: un leoncino nato in servitù. d. ant. Con riferimento a cose: navi di s., denominazione generica di naviglio volontarie se si costituiscono in base a un accordo (contratto, testamento) tra le parti, coattive se costituite ...
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precritico
precrìtico agg. [comp. di pre- e critico1] (pl. m. -ci). – Nella storia della filosofia moderna, di fase che precede la critica o il criticismo, con riferimento al pensiero e agli scritti [...] di Leibniz e Wolff, e accenna già ai motivi caratteristici della sua speculazione trascendentale («soggettività» dello spazio e del tempo, distinzione tra fenomeni e coseinsé, ecc.) sviluppati in seguito nella Critica della ragion pura (1781). ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...