mirabile
miràbile agg. [dal lat. mirabĭlis, der. di mirari «ammirare, meravigliarsi»]. – 1. Degno d’ammirazione, che desta grande ammirazione: virtù, valore m.; con pazienza, con diligenza m.; con m. [...] era appoggiata a un pilastro, se la inalberò davanti (Manzoni); dottor m. (comunem. in lat., doctor mirabilis), epiteto soprattutto in espressioni esclam.: è davvero m.; m. a dirsi, a udirsi. Letter., con valore attivo, che produce cose meravigliose ...
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sacco
s. m. [lat. saccus, dal gr. σάκκος, di origine semitica (ebr. sáq)] (pl. -chi; ant. o pop. tosc. le sacca). – Termine che, nell’antichità, indicò genericam. un tessuto grossolano, solitamente di [...] ., opera propria, cose dette o scritte con originalità, non copiate o plagiate da altri (usato per lo più in frasi negative): ha al s., fatti all’aperto con i viveri portati con sé nel sacco alpino oppure in una qualsiasi borsa. b. S. a pelo (meno com ...
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essenziale
agg. e s. m. [dal lat. tardo essentialis, der. di essentia «essenza»]. – 1. agg. a. Che costituisce o contiene l’essenza di una cosa; sostanziale, indispensabile (contrapp. a accidentale, [...] la letteratura ha un senso, lo ha solo se si confronta con le cose e. che ci riguardano (Giuseppe Pontiggia). In letteratura, poesia e., ridotta alla sua essenza lirica, poesia «pura» o ermetica. In diritto, elementi e., quelli la cui sussistenza è ...
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volgere
vòlgere v. tr. e intr. [lat. vŏlvĕre] (io vòlgo, tu vòlgi, ecc.; pass. rem. vòlsi, volgésti, ecc.; part. pass. vòlto). – 1. tr. a. Piegare, indirizzare verso un luogo o un punto determinato; [...] in mal senso, darle una cattiva interpretazione; v. le cosein burla, in riso, sminuirne l’importanza ridendoci sopra; v. in dubbio, mettere in è usato come agg.: con gli occhi volti al cielo; se ne stava volto dalla sua parte; Chi fosti e perché ...
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taglio
tàglio s. m. [der. di tagliare]. – 1. L’azione e l’operazione di tagliare, il fatto di venire tagliato: t. dei capelli (t. normale, corto, scalato, a caschetto, con la sfumatura alta o bassa, [...] è diretta, può ritorcersi a danno di chi se ne serve; prendere il coltello per il t., anche (ma ormai raro) in senso fig., lo stesso che «prendere le cose di punta», affrontare cioè una situazione in modo intransigente o violento, anziché con calma e ...
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proposizione
propoṡizióne s. f. [dal lat. propositio -onis, propr. «il mettere innanzi», der. di proponĕre: v. proporre]. – 1. In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa [...] due cose si truovano convenire in una ... (Dante); difendere, combattere una p.; p. condannata come eretica; anche affermazione in genere: , che solo in casi eccezionali è isolato ed esaurisce insé l’espressione (per es., in frasi impersonali, ...
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staccare
v. tr. [der. di tacca, col pref. s- (nel sign. 5)] (io stacco, tu stacchi, ecc.). – 1. a. Separare, disgiungere, levare via una cosa da un’altra alla quale è attaccata, collegata, appesa o comunque [...] gli staccò la testa dal busto. In altri casi, rimuovere, allontanare, scostare cose vicine, accostate: s. un armadio disgiungersi, venire via, allontanarsi: si staccò adagio dal parapetto; se la balia, per divezzarlo, la bagna d’assenzio [la ...
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miseria
miṡèria s. f. [dal lat. miseria, der. di miser «misero»]. – 1. a. Stato di estrema povertà, mancanza di ciò che è fondamentalmente necessario per vivere, cui conseguono avvilimento spirituale, [...] in quella casa, in quei vicoli!; in quel paese, dovunque si volga l’occhio non si vede che miseria; con riferimento a cose miseria). 4. Quantità insufficiente, inadeguata ai bisogni, o per sé stessa troppo scarsa: gli danno un salario che è una ...
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paragone
paragóne s. m. [der. di paragonare]. – 1. Antico nome di una varietà di diaspro nero (oggi detta più spesso pietra di p., e scientificamente lidite) adoperata per saggiare l’oro, per determinarne [...] di mettere cioè a confronto due persone o due cose per giudicare delle loro somiglianze o diversità o per . sbagliato, che non va, che non regge; se mi lascia passare il p., noi in questo momento stiamo combattendo come don Chisciotte contro i ...
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piovere
piòvere v. intr. [lat. pop. plŏvĕre (class. plŭĕre)] (pass. rem. piòvve; aus. essere, oppure avere quando si vuole indicare più lunga durata). – 1. a. Cadere, detto della pioggia: sta per p., [...] fig. Di cose o persone, giungere, affluire, accorrere in gran numero: gli In usi fig., spargere copiosamente, o semplicem. spargere: il giovane piovea lagrime amare Giù per le guance (Pindemonte); la spera del sole, pallida, ... spargeva intorno a sé ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...