serie
sèrie s. f. [dal lat. series, der. di serĕre «intrecciare, infilare»]. – 1. Successione ordinata e continua di elementi, concreti o astratti, dello stesso genere: è il quarto nella s. dei papi, [...] se esiste) delle somme parziali o ridotte, cioè delle somme a0, a0 + a1, a0 + a1 + a2, ecc.; se il limite è finito la serie è convergente, se per estens., a cose di qualità non comune. b. In elettrotecnica, collegamento o accoppiamento in s. (o anche ...
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personificazione
personificazióne s. f. [der. di personificare]. – 1. In antropologia culturale e nella storia delle religioni, concettualizzazione simbolica degli esseri e degli oggetti percepiti e [...] : a. Singola rappresentazione che raffigura in forma di persona cose, valori, idee astratte e sim.: la statua è una p. della vittoria. b. In senso iperb., persona che rappresenta o sembra rappresentare insé il perfetto ideale o la materializzazione ...
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luce
s. f. [lat. lūx lūcis, ant *louk-s, affine al sanscr. roká-, armeno loys, gotico liuhath, ted. Licht, e all’agg. gr. λευκός «brillante, bianco»]. – 1. a. Ente fisico al quale è dovuta l’eccitazione [...] , fioca, pallida, languida, scarsa, incerta, ecc.; se l’intensità è regolata dall’uomo, si può avere una nascere; chiudere gli occhi alla l., morire. Per estens., riferito a cose: dare in l. (un libro e sim.), pubblicare (analogam., dell’opera che ...
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superlativo
agg. [dal lat. tardo superlativus, der. di superferre «portare in alto», part. pass. superlatus]. – 1. Altissimo, sommo, eminente: tutte queste qualità egli le possiede in grado s.; è di [...] intenso della qualità aggettivale, sia considerato per sé (s. assoluto, es. altissimo) sia considerato in relazione a una data classe di enti nel grado il più basso, le cose più impensate rispetto a le cose le più impensate; la ripetizione dell’ ...
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pari1
pari1 (ant. pare) agg. [lat. par paris]. – 1. a. Uguale ad altra persona o cosa nella qualità determinata dal complemento, o uguale in genere: siamo p. d’età, di statura, di forza; le due colonne [...] spesso fig., riferito a cose che hanno manifestazioni simili e contemporanee o che sono in certo modo interdipendenti: i Esser dei fra’ tuoi p., i p. tuoi A conoscere apprendi (Parini); se l’arroganza de’ vostri p. fosse legge per i p. miei (Manzoni ...
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orecchio
orécchio s. m. [variante di orecchia]. – 1. Organo pari dei vertebrati, situato ai due lati del capo, che ha la caratteristica funzione dell’udito e partecipa, insieme ai centri encefalici e [...] quel tempo in qua ella sta in orecchi come la lepre (Machiavelli); cominciò a stare in orecchi, per sentire se il della propria segretezza: puoi dirmelo senza timore, perché a me le cose mi entrano da un orecchio e mi escono dall’altro); non avere ...
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notabile
notàbile agg. e s. m. e f. [dal lat. notabĭlis, der. di notare «notare2»]. – 1. agg. Riferito a cose: a. Degno di nota, cioè di essere notato, considerato, rilevato, oppure visto, conosciuto; [...] in genere, importante, interessante, significativo: fatti, avvenimenti n.; segnare i punti veramente n. di un discorso; illustrare le cose due difetti n. diviene ancora più comico, e molto più se i due difetti si contrastino fra di loro (Goldoni). 2. ...
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rispondere
rispóndere (letter. ant. respóndere) v. intr. [lat. respondēre (comp. di re- e spondēre «promettere»), con mutamento di coniugazione] (io rispóndo, ecc.; pass. rem. rispósi [ant. rispuòsi], [...] prop. soggettiva: mi fu risposto che non dovevo immischiarmi in queste cose; gli è stato risposto che deve aspettare ancora un di uguale genere ma anche di genere diverso, per rispondere o come se si volesse rispondere a essa: r. al saluto (a voce, ...
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matto1
matto1 agg. e s. m. (f. -a) [forse lat. tardo mattus, matus «ubriaco»]. – 1. a. ant. Stupido, stolto: così m. come egli è, senza alcuna cagione è ... fuori d’ogni misura geloso di me (Boccaccio). [...] perfetto; ne sa più un m. in casa propria che un savio in casa d’altri; chi è al coperto quando piove è ben m. se si muove; del m., del medico catena, di chi fa o dice cose strane e irragionevoli; roba da matti, cose da matti, incredibili, assurde; e ...
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confrontare
v. tr. [dal lat. mediev. confrontare, der. del lat. frons -ontis «fronte»] (io confrónto, ecc.). – 1. a. Mettere di fronte persone o cose, per conoscerne la somiglianza, le affinità, le differenze: [...] un altro termine più o meno definito): confrontate i nostri prezzi; se la letteratura ha un senso, lo ha solo se si confronta con le cose essenziali che ci riguardano (Giuseppe Pontiggia). In opere di studio e di consultazione, confronta (abbreviato ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...