sbaraccare
v. tr. e intr. [der. di baracca, col pref. s- (nel sign. 3)] (io sbaracco, tu sbaracchi, ecc.), fam. – 1. tr. Rimuovere, sostituire con un atto di autorità o di violenza le persone o le cose [...] (aus. avere), lasciare libero un luogo, un ambiente, un posto; andarsene portando con sé le proprie cose: bisogna s. un’altra volta; c’è un po’ di confusione in ufficio perché qui stiamo sbaraccando: ci trasferiamo al piano di sopra; speriamo che gli ...
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aspettare
v. tr. [lat. exspĕctare «aspettare», incrociato con aspĕctare «guardare attentamente»] (io aspètto, ecc.). – 1. Essere con la mente e con l’animo rivolti a persona che deve arrivare o a cosa [...] che tu vinca; si aspettava una crisi di panico da quando aveva deciso una volta per tutte di andare in pensione (Claudio Piersanti); sono cose che càpitano quando nessuno se l’aspetta; da un tipo come lui c’è da aspettarsi di tutto (o anche, non c’è ...
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santo
agg. e s. m. (f. -a) [lat. sanctus, propr. part. pass. di sancire «sancire, rendere sacro», in rapporto etimologico con sacer «sacro», essendo anche questo connesso con sancire]. – 1. agg. a. In [...] di culto della religione cattolica, ai luoghi e alle cose che nell’ambito di tale religione sono oggetto di ant. Luogo santo, quindi chiesa: partitosi in gonnella, che pareva che venisse da servire a nozze, se ne tornò al santo (Boccaccio). Santo ...
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allora
allóra (tronc. allór) avv. [lat. *ad illam hōram]. – 1. In quel momento, in quell’istante: Allor fu la paura un poco queta (Dante); a. non compresi subito; per estens., in quel tempo: a. usavano [...] di un fatto; o esclamative: a. poi!... (cioè: se le cose stanno veramente così!...). 3. Come cong. conclusiva, ebbene, dunque, se è così: non ti piace?, a. non voglio insistere; in questo caso, in tal caso: se la cosa sta proprio come tu dici, a. va ...
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vicino
agg., s. m. e avv. [lat. vicīnus, der. di vicus «rione, borgo, villaggio»; propr. «che appartiene allo stesso vicus»]. – 1. agg. a. Che è relativamente a poca distanza rispetto al luogo in cui [...] di scuola in un paese v.; è qui nella stanza v.; parlando di due o più cose e persone, o gruppi di persone e cose: due , o mi venne, vicino; fatti più vicino, se no non sento; i ragazzi non sono in casa, sono andati qui vicino; è una proprietaria di ...
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collaudo
collàudo s. m. [der. di collaudare]. – Verifica sperimentale di costruzioni, impianti o sistemi, macchine o materiali diversi, diretta ad accertare se essi siano idonei all’uso cui sono destinati, [...] in taluni casi, se corrispondano alle norme di legge o ai requisiti contrattuali: fare il c., o procedere al c., di un ponte, di un ascensore, di un aeroplano; verbale, capitolato, certificato di collaudo. Estens., prova, sperimentazione d’altre cose ...
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estimativa
(ant. stimativa) s. f. [femm. di estimativo, sottint. facoltà, virtù o sim.]. – 1. letter. La facoltà di conoscere e giudicare rettamente le coseinsé e nel loro valore: E lo svegliato ciò [...] che vede aborre, Sì nescïa è la sùbita vigilia Fin che la stimativa non soccorre (Dante). 2. In economia, lo stesso che estimazione, cioè determinazione del valore di un oggetto. ...
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spirito
spìrito (ant. e poet. spirto) s. m. [dal lat. spirĭtus -us «soffio, respiro, spirito vitale», der. di spirare: v. spirare1; il sign. grammaticale 1 b ricalca il gr. πνεῦμα (che è l’equivalente [...] spirituale: non potrò venire alla cerimonia, ma sarò con voi in s.; saremo presenti o vicini in s., anche se tanto lontani; essere rapito in s., nelle estasi mistiche; cose viste in s., immaginate, pensate, quindi sentite nel modo più interiore e ...
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radunare
(ant. ragunare e raunare) v. tr. [comp. di r- e adunare]. – 1. Riunire insieme, raccogliere in uno stesso luogo cose o animali o persone sparse (con senso più generico e intonazione più familiare [...] di adunare): radunò le proprie cose e partì; prima di morire, volle r. i figli intorno a sé; la sera il pastore raduna il che tanti pensieri? un’ora sgombra Quanto in molt’anni a pena si raguna (Petrarca). In marina, r. le rotte, nella navigazione ...
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distinzione
distinzióne s. f. [dal lat. distinctio -onis, der. di distinguĕre «distinguere»; nel sign. 2 b, sul modello del fr. distinction]. – 1. a. In senso attivo, il fatto di distinguere, e l’atto [...] a li animali bruti, chiama quelli tutti figli d’Adamo (Dante). Più genericam., l’atto, il fatto di non confondere insieme cose che sono insé stesse diverse: fare (meno com. porre) distinzione tra il bene e il male, tra il giusto e l’ingiusto; senza ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...