risentire
v. tr. [comp. di ri- e sentire] (io risènto, ecc.). – 1. Sentire di nuovo, nel senso di ascoltare: non voglio r. quegli sciocchi discorsi; quando risente quella canzone, si commuove. Nel rifl., [...] la perdita di una persona, di una comodità. In usi fig., riferito a cose: il terreno ha risentito i benefici effetti della pioggia che si è precedentemente subìto: con questo freddo anche i fiori se ne risentono; Sotto le scorze, e come per un vuoto, ...
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abbracciare
v. tr. [der. di braccio] (io abbràccio, ecc.). – 1. Cingere, afferrare, serrare con le braccia una persona, per lo più in segno di affetto: a. i genitori, la sorella, ecc.; talora riferito [...] troppo, finisce col non avere niente. b. Comprendere, contenere insé (con riferimento a contenuti astratti): una scienza che abbraccia varî rami dello scibile; la mente non può a. troppe cose insieme. 3. fig. A. una professione, dedicarsi a questa ...
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accadere
accadére v. intr. [der. di cadere; cfr. lat. accidĕre] (coniug. come cadere; aus. essere). – 1. Avvenire, succedere, riferito in genere a cose che avvengono per caso: che è accaduto?; ti è accaduta [...] accade spesso di perdere il treno; cose che accadono, di fatti, non (con o senza il compl. di termine): se mai ti accade di venire da queste parti, ricordati (Ariosto). 3. Nel linguaggio filos., in contrapposto all’«essere», indica l’insieme di ...
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barbonismo domestico
loc. s.le m. Forma di esclusione e isolamento sociale che caratterizza l’esistenza di chi vive da barbone dentro la propria abitazione. ♦ Già, perché i "nuovi poveri", così li chiamano [...] i giorni per strada. C'è anche qualche extracomunitario, ma ormai sono in minoranza. «Tra di loro - racconta F., il volontario-capo della quantità enorme di cose, di oggetti, di rifiuti, come se ognuna di queste cose potesse parlare, affrontare ...
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rivedere
rivedére v. tr. [dal lat. revidere, comp. di re- e videre «vedere»] (coniug. come vedere). – 1. a. Vedere di nuovo: sono andato a r. il film che avevamo visto insieme l’anno scorso; è uno spettacolo [...] e non ti far r. più qui! In formule di asseverazione: che non possa più r. mio figlio se non è vero! b. Con l’idea oscuro presentimento che non avrebbe più rivisto la madre; similmente, di cose perdute o che non saranno rese mai: l’anello scomparve e ...
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errare
v. intr. [lat. errare «vagare; sbagliare»] (io èrro, ecc.; aus. avere). – 1. a. Andare qua e là senza direzione o meta certa: e. per i campi, per i monti, per le strade; fig.: e. con gli occhi, [...] scrive, che non erra (Dante); ha errato a dir così; errando s’impara; se erro, correggimi; le cose stanno in questi termini, se non erro; e. in materia di fede. In senso morale, commettere colpa: ho errato, e sono pronto a fare la penitenza. Con ...
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strano
agg. [lat. extraneus; cfr. estraneo]. – 1. a. Diverso dal solito o dal comune, dal normale, molto singolare, tale quindi da destare meraviglia, stupore, curiosità: ha avuto questa opportunità [...] e in genere un comportamento diverso da quello della maggior parte degli uomini; detto spec. di chi è piuttosto chiuso insé, altro sign., spesso sostantivato: a voi sta bene di così fatte cose non che gli amici ma gli s. ripigliare (Boccaccio); non ...
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presa
présa s. f. [der. (propr., femm. sostantivato) di preso, part. pass. di prendere]. – 1. a. Genericam., l’atto e il modo di prendere, di afferrare: stringere, allentare la p.; lasciare la p.; spec. [...] fatto del prendere in giro, canzonatura (analogam., p. per il bavero e sim.); presa di coscienza, il fatto di acquistare consapevolezza di sé stessi, del proprio comportamento, di rendersi esattamente conto della realtà, dello stato delle cose, di un ...
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tenere
tenére v. tr. [lat. tĕnēre] (pres. indic. tèngo [ant. tègno], tièni, tiène, teniamo [ant. tegnamo], tenéte, tèngono [ant. tègnono]; pres. cong. tènga ..., teniamo, teniate, tèngano [ant. tègna [...] è atta a navigare con mare grosso. Raro riferito a cose, come equivalente di reggere nel senso di sostenere, offrire promessa; t. il punto d’onore. e. Tenere con sé, trattenere o tenere in una determinata condizione: t. qualcuno a pranzo, a cena; la ...
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insieme
insième (ant. insème) avv. e s. m. [lat. ĭnsĕmul, rifatto nel lat. volg. in *insĕmel per sostituzione di semel «una volta» a simul «insieme»]. – 1. avv. Esprime in genere i seguenti rapporti: [...] . una società; mettersi i., associarsi in un’impresa, allacciare una relazione amorosa, e sim. Riferito a cose: il divano e le poltrone si assegnata una proprietà caratteristica, cioè un criterio per decidere se un certo oggetto è o no elemento di un ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...