invenzione
invenzióne s. f. [dal lat. inventio -onis «atto del trovare; capacità inventiva», der. di invenire «trovare», part. pass. inventus]. – 1. L’azione d’inventare e, concr., la cosa stessa inventata. [...] , pericoloso o anche immorale. 2. a. In senso più astratto, l’atto di concepire e burla, d’uno scherzo; soprattutto di cose che non hanno rispondenza nella realtà o espediente, stratagemma: le i. di Ulisse; se ne viene ogni tanto fuori con una sua ...
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corpo
còrpo s. m. [lat. cŏrpus «corpo, complesso, organismo»]. – 1. a. Termine generico con cui si indica qualsiasi porzione limitata di materia. Più propriam., in fisica, insieme discontinuo di elementi [...] fanno pelo e c. qua e là (Algarotti). 5. a. Insieme di cose simili che formano un tutto omogeneo, un gruppo: c. di case, c. 7. a. Complesso di persone che formano un organismo ben determinato insé: c. di ballo, l’insieme dei ballerini e ballerine di ...
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correre
córrere v. intr. [lat. cŭrrĕre] (pass. rem. córsi, corrésti, ecc.; part. pass. córso; aus. essere quando l’azione è considerata in rapporto a una meta, espressa o sottintesa, e nei sign. di cui [...] azione è considerata insé, e nel sign. di partecipare a una corsa). – 1. a. Avanzare rapidamente in modo che in nessun momento i prov., una volta corre il cane, una volta la lepre, le cose oggi riescono bene a uno, domani a un altro. b. Usato assol ...
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nome
nóme s. m. [lat. nōmen, da una radice comune a molte altre lingue indoeuropee (sanscr. nā̆ma, armeno anum, ittita lāman, gr. ὄνομα, got. namo, paleoslavo imę, albanese emër, ecc., forme certamente [...] le cose col loro n., nominarle esplicitamente, senza reticenze e senza eufemismi; inin parte per sé e in parte per il figlio); l’ambasciatore protestò in n. del suo governo. Anche con complementi astratti: in n. della legge, in n. della Chiesa, in ...
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cane1
cane1 s. m. (f. cagna, v.) [lat. canis]. – 1. Mammifero domestico della famiglia dei canidi (Canis lupus), con pelo più o meno folto e di vario colore, dimensioni e caratteristiche diverse a seconda [...] le cosein lungo senza concludere, evitare astutamente di mantenere un impegno, e sim. c. Proverbî: can che abbaia non morde (v. abbaiare); non svegliare (o non destare) il can che dorme, non molestare chi ha potere di nuocerti, quando se ne sta ...
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luna
s. f. [lat. lūna, affine a lūx «luce»]. – 1. a. Unico satellite naturale della Terra (l’oggetto celeste ad essa più vicino), di forma quasi sferica, privo di acqua e di atmosfera, la cui luminosità [...] mezzaluna, che è forma più comune); l. scema si dice in genere quando non mostra il disco intero. Età della l., il ignorare ciò che a tutti è noto, o si meraviglia per cose normalissime come se fossero una novità; eri ancora nel mondo della l., frase ...
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infelice
agg. [dal lat. infelix -icis, propr. «infecondo», comp. di in-2 e felix (v. felice)]. – 1. a. In senso soggettivo, di persona che non si sente felice, che ha lo spirito profondamente rattristato, [...] seguito a quell’incidente restò i. per tutta la vita. 2. Riferito a cose: a. Che è causa d’infelicità o l’ha insé; che è accompagnato o seguito o caratterizzato da sventure, dolori e sim.: avere avuto una vita i., un’infanzia i., un’i. sorte; essere ...
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luogo
luògo (pop. lògo) s. m. [lat. lŏcus] (pl. -ghi; ant. anche le luògora). – 1. a. In senso ampio, una parte dello spazio, idealmente o materialmente circoscritta: Dio è in ogni l.; con limitazione [...] settentr.: attraversando i campi o, come dicon colà, i luoghi, se n’andò per viottole (Manzoni). d. Edificio, o parte ragione, possibilità: c’è l. a sperare che le cose cambino in meglio. Nel linguaggio forense, luogo a procedere, motivo, fondamento ...
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quando
avv., cong. e s. m. [lat. quando]. – 1. avv. a. Ha la funzione di domandare, in frasi interrogative, in quale tempo o momento si determinerà, si è determinato o si determina, un fatto, una situazione [...] sono sentite dire cose simili?; da q. in qua si usa trattare così i genitori? In interrogazioni indirette: dimmi indicativo, ha lo stesso sign. di dato che, dal momento che, giacché e anche se: q. ti dico che non lo so, vuol dire che non lo so davvero ...
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misurare
miṡurare (ant. meṡurare) v. tr. [lat. tardo mensurare, der. di mensura «misura»]. – 1. Determinare la misura di una grandezza; eseguire una misurazione; prendere (o trovare, stabilire, calcolare) [...] 3. fig. a. Considerare, valutare, giudicare (per lo più di cose non materiali): m. la gravità di una colpa, l’entità di un persona, soprattutto in espressioni metaforiche: ognuno misura gli altri secondo il proprio metro (prendendo sé stesso come ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...