sensibile
sensìbile agg. [dal lat. sensibĭlis, con sign. passivo e attivo (der. di sentire «percepire», part. pass. sensus); in alcuni sign., è influenzato dal fr. sensible]. – 1. Con valore passivo: [...] atto a essere percepito, conosciuto, appreso) attraverso i sensi: le cose, gli oggetti s.; il mondo s. (contrapp. al mondo intelligibile ai rimproveri, non ne risente troppo, non se ne dà per inteso. Sempre in senso generico, anche d’animale: cavallo ...
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uscire
(ant. escire) v. intr. [lat. exīre, comp. di ex «fuori» e ire «andare», raccostato a uscio] (nella coniugazione, si ha il tema usc- quando l’accento cade sulla desinenza, èsc- quando cade sul [...] i sensi, o il controllo di sé (v. sentimento, n 1 b); in relazione a condizioni dell’ambiente esterno: stiamo usi e sign. estens. varî, riferito come soggetto sia a persone sia a cose: a. Andare fuori, al di là di un determinato limite o tracciato: ...
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posizione
poṡizióne s. f. [dal lat. positio -onis, der. di ponĕre «porre», part. pass. posĭtus]. – 1. a. Il luogo, o il punto di un luogo in cui una cosa è posta o si trova, considerato e determinato [...] persona o una cosa occupa in un insieme di persone o di cose, e anche la reciproca insé o nelle singole parti): sistemare un oggetto in p. orizzontale, verticale, obliqua; tenere una pertica in p. di equilibrio; l’arma è in p. di sparo, di sicura. In ...
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comune1
comune1 (ant. commune) agg. e s. m. [lat. commūnis «comune; mediocre; affabile», comp. di con- e munus «carica, ufficio», propr. «che compie il medesimo ufficio»]. – 1. a. Che appartiene o si [...] di tutti i giorni (contrapp. ai vini scelti, imbottigliati, spec. se di annata e di riserva); sale c., grosso, per usi di molte cosein c.; non ho nulla in c. con lui, non ho niente a che fare con lui. 5. Con uso sostantivato al femm.: a. In ...
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invenzione
invenzióne s. f. [dal lat. inventio -onis «atto del trovare; capacità inventiva», der. di invenire «trovare», part. pass. inventus]. – 1. L’azione d’inventare e, concr., la cosa stessa inventata. [...] , pericoloso o anche immorale. 2. a. In senso più astratto, l’atto di concepire e burla, d’uno scherzo; soprattutto di cose che non hanno rispondenza nella realtà o espediente, stratagemma: le i. di Ulisse; se ne viene ogni tanto fuori con una sua ...
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corpo
còrpo s. m. [lat. cŏrpus «corpo, complesso, organismo»]. – 1. a. Termine generico con cui si indica qualsiasi porzione limitata di materia. Più propriam., in fisica, insieme discontinuo di elementi [...] fanno pelo e c. qua e là (Algarotti). 5. a. Insieme di cose simili che formano un tutto omogeneo, un gruppo: c. di case, c. 7. a. Complesso di persone che formano un organismo ben determinato insé: c. di ballo, l’insieme dei ballerini e ballerine di ...
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correre
córrere v. intr. [lat. cŭrrĕre] (pass. rem. córsi, corrésti, ecc.; part. pass. córso; aus. essere quando l’azione è considerata in rapporto a una meta, espressa o sottintesa, e nei sign. di cui [...] azione è considerata insé, e nel sign. di partecipare a una corsa). – 1. a. Avanzare rapidamente in modo che in nessun momento i prov., una volta corre il cane, una volta la lepre, le cose oggi riescono bene a uno, domani a un altro. b. Usato assol ...
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nome
nóme s. m. [lat. nōmen, da una radice comune a molte altre lingue indoeuropee (sanscr. nā̆ma, armeno anum, ittita lāman, gr. ὄνομα, got. namo, paleoslavo imę, albanese emër, ecc., forme certamente [...] le cose col loro n., nominarle esplicitamente, senza reticenze e senza eufemismi; inin parte per sé e in parte per il figlio); l’ambasciatore protestò in n. del suo governo. Anche con complementi astratti: in n. della legge, in n. della Chiesa, in ...
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cane1
cane1 s. m. (f. cagna, v.) [lat. canis]. – 1. Mammifero domestico della famiglia dei canidi (Canis lupus), con pelo più o meno folto e di vario colore, dimensioni e caratteristiche diverse a seconda [...] le cosein lungo senza concludere, evitare astutamente di mantenere un impegno, e sim. c. Proverbî: can che abbaia non morde (v. abbaiare); non svegliare (o non destare) il can che dorme, non molestare chi ha potere di nuocerti, quando se ne sta ...
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luna
s. f. [lat. lūna, affine a lūx «luce»]. – 1. a. Unico satellite naturale della Terra (l’oggetto celeste ad essa più vicino), di forma quasi sferica, privo di acqua e di atmosfera, la cui luminosità [...] mezzaluna, che è forma più comune); l. scema si dice in genere quando non mostra il disco intero. Età della l., il ignorare ciò che a tutti è noto, o si meraviglia per cose normalissime come se fossero una novità; eri ancora nel mondo della l., frase ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...