poco
pòco (tronc. po’ 〈pò〉) agg., pron. e avv. [lat. paucus] (pl. m. -chi). – 1. agg. Indica in genere quantità o numero limitato, scarso, e si contrappone direttamente a molto. Quindi, unito a un sost. [...] letter. in poco d’ora, in breve tempo). d. Ha più esplicito valore pronominale quando significa genericamente «poche cose» o anche quando è altrimenti determinato: quel po’ di roba che c’era se la son divisa fra loro; si crede chi sa chi per quel po ...
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essere2
èssere2 s. m. [uso sostantivato del verbo]. – 1. a. La condizione di aver vita, di avere realtà, esistenza, conforme al sign. primo e assoluto del verbo: l’e. e il nulla; passare dall’e. al non [...] ). Quindi ente, nel suo valore assoluto: l’E. supremo, l’e. insé, Dio. b. Si può riferire anche (e con quest’uso può avere il plur. esseri) agli uomini e alle cose esistenti, con valore indeterminato: tutti gli e. viventi; gli e. intelligenti, gli ...
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giocare
(letter. giuocare, ant. giucare) v. intr. e tr. [lat. iŏcare, iŏcari «scherzare»] (io giòco o giuòco, tu giòchi o giuòchi, ecc., ma le forme con dittongo sono ormai rare, sia fuori d’accento [...] , con la salute, esporle a rischio, trattarle come se non fossero cose serie. c. Nel linguaggio venatorio, detto degli uccelli di volerci ingannare, di tirare le cosein lungo e sim.); prov., fortunato (o chi ha fortuna) in amor non giochi a carte. b. ...
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tacere
tacére v. intr. e tr. [lat. tacēre] (pres. tàccio, taci, tace, tacciamo, tacéte, tàcciono; pres. cong. tàccia, ecc.; pass. rem. tàcqui [ant. tacètti], tacésti, ecc.; part. pass. taciuto). – 1. [...] parlare o serbare il silenzio relativamente a determinate cose: fino a oggi ho taciuto, ma ora parlerò; se sai qualche cosa, non devi t.; ti conviene t., se vuoi aver salva la pelle; sopportare in silenzio, senza protestare o ribellarsi: per troppo ...
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ridere
rìdere v. intr. [lat. ridēre, con mutamento di coniug.] (pass. rem. risi, ridésti, ecc.; part. pass. riso; aus. avere). – 1. a. Manifestare un sentimento di allegrezza spontanea, viva e per lo [...] a meno di ridergli in faccia; se continuate a litigare così farete r. tutto il vicinato; r. di sé stesso, riconoscere il proprio ambiente: c’è poco da r.; che c’è da r.? sto parlando di cose serie; non ho nessuna voglia di r.; tu ridi, ma io no. E, ...
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alto1
alto1 agg. [lat. altus, propr. part. pass. passivo di alĕre «nutrire, far crescere»]. – 1. a. Che si eleva dal suolo, o da altro piano, con uno sviluppo verticale notevole insé o rispetto ad altri [...] morale delle truppe era altissimo. d. Di panno, stoffa in pezza, e sim., largo: tela a. 70 centimetri. D’altre cose, di notevole spessore: legno, libro a.; neve alta. e. In determinazioni geografiche, ha riferimento ora alla latitudine: l’alta Italia ...
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seguire
v. tr. e intr. [lat. sĕqui] (io séguo, ecc. [ant. seguisco, seguisci, ecc.]; pass. rem. seguìi [ant. seguètti], seguisti, ecc.). – 1. Con uso trans. (che si estende anche ai numeri 2 e 3, e solo [...] un pittore; s. lo stile di uno scrittore; adottare per sé, attuare, mettere in pratica con perseveranza: s. un sistema, un metodo, una : descriverrò particularmente, insino al 1434, solo le cose seguite drento alla città (Machiavelli); di questo caso ...
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incontrare
v. tr. [der. del lat. tardo incontra: v. incontro1] (io incóntro, ecc.). – 1. a. Trovare per caso, o senza deliberato proposito, una o più persone davanti a sé o sulla propria strada (può [...] , ripetuto spesso come frase proverbiale di amaro rimpianto. Anche di cose, di oggetti: lungo la strada, s’incontrano a ogni svolta prossima la Roma incontrerà il Napoli in casa. 3. non com. Capitare, accadere: se mai t’incontrasse qualche disgrazia. ...
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specie
spècie (ant. spèzie) s. f. [dal lat. species, propr. «aspetto, forma esteriore», der. di specĕre «guardare»], invar. – 1. non com., letter. Aspetto, forma esteriore, apparenza: E potess’io, Nel [...] il modello delle cose sensibili, di sé stesso fosse un nome proprio: per es., Panthera leo, il leone; Quercus ilex, il leccio; Salmo gairdneri, la trota iridata; Adiantum capillus-veneris, la felce capelvenere. Il singolare specie è talora usato in ...
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monte
mónte s. m. [lat. mons mōntis]. – 1. a. Nome generico dei rilievi della crosta terrestre, distinti dalle colline per la maggior altezza (e per l’età geologica, che è almeno terziaria), collegati [...] pervertite se le sporgenze sono troppo accentuate, mancanti se queste sono appena accennate o assenti. 4. In anatomia qualità, scelti e raggruppati da un singolo operaio. In senso fig., con riferimento a cose astratte: un m. di debiti; hai un m ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...