imporre
impórre (ant. impónere) v. tr. [dal lat. imponĕre (comp. di in-1 e ponĕre «porre»), rifatto secondo porre] (coniug. come porre). – 1. a. Porre sopra: i. il giogo ai buoi; i. un carico sulle spalle [...] lo più l’idea che l’ordine sia eseguito, e comprende quindi insé il concetto di ingiunzione e di costrizione. c. non com. Assegnare , attirarla o richiederla, detto di persone o di cose che non possono passare inosservate: il fenomeno è interessante ...
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necessario
necessàrio agg. e s. m. [dal lat. necessarius, der. di necesse, agg. neutro, comp. di ne e cedĕre, propr. «da cui non c’è modo di ritirarsi»]. – 1. agg. a. Che è per necessità; raro con uso [...] proposizione B, per intendere che se A non è verificata non può mai esserlo neanche B; se poi A è al tempo e nessuno è n.; qualche comodità in più sarebbe utile, ma non n.; ho portato, ho comperato le cose strettamente necessarie. c. Come predicato ...
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pronome
pronóme s. m. [dal lat. pronomen, comp. di pro-1 «invece di» e nomen «nome», calco del gr. ἀντωνυμία, formato anch’esso con ἀντί «invece di» e ὄνυμα, «nome»]. – Parte variabile del discorso che [...] che sareste arrivati), e di designare nozioni, persone o cose, non espressamente indicate (per es.: lui!; è e per il compl. oggetto in posizione debole. Le forme me, te, lui, lei, noi, voi, loro (e analogam. sé nel riflessivo) sono comunem. dette ...
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porta1
pòrta1 s. f. [lat. pŏrta, affine a pŏrtus -us «porto3»] (pl. -e; pop. ant. le pòrti). – 1. a. Vano aperto in un muro o altra struttura per crearvi un passaggio costituito da un elemento orizzontale [...] si serra una p. che non se n’apra un’altra, frase proverbiale d’incoraggiamento (espressa anche in altre forme: si chiude una finestra p. e rientrare dalla finestra, di persone o cose che riescono a ritornare per vie secondarie o inaspettate nelle ...
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comprendere
comprèndere v. tr. [lat. comprehendĕre e comprendĕre, comp. di con- e pre(he)ndĕre «prendere»] (coniug. come prendere). – 1. a. Contenere insé, abbracciare, racchiudere: Luce e amor d’un [...] è compreso tutto. E di cose che sono aggiunte, che costituiscono parte integrante: la proprietà comprende anche il giardino adiacente; nel calcolo vanno compresi gli interessi. 2. a. Accogliere spiritualmente insé: per dilettanze o ver per doglie ...
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no
‹nò› avv. [lat. nōn] (radd. sint.). – 1. Parola olofrastica equivalente a una proposizione negativa. a. Si usa soprattutto in risposte (con valore contrario al sì): «Sei stato alla posta?» «No, ci [...] no, direi di no, speriamo di no, e sim. (che le cose non stiano così, che ciò non accada o non sia accaduto, ecc in barca?» «E perché no?»; se no (o sennò), in caso contrario: se vuoi venire, vieni, se no fa come ti pare; se mi piace, lo compro, se ...
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mostrare
v. tr. [lat. monstrare, der. di monstrum: v. mostro2] (io móstro, ecc.). – 1. a. Far vedere, presentare ad altri perché veda, esamini, osservi: m. i documenti, il passaporto; m. la merce al [...] piaga a sommo ’l petto (Dante); anche con riferimento a cose che richiedono un esame lungo o attento e particolareggiato: gli mostrò l in cui si mostri Che mi distrusse ragazzo l’educazione dei preti (Giovanni Giudici). d. Lasciar vedere, avere insé ...
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lasciare
v. tr. [lat. laxare «allargare, allentare, sciogliere», der. di laxus «largo, allentato»] (io làscio, ecc.). – 1. Smettere di tenere, o di stringere, di reggere, di premere: da subita paura [...] a. Far restare una persona o una cosa in un luogo, non prenderla con sé, deliberatamente o per dimenticanza: questa sera i bambini qualcuno a bocca aperta, stupito, sbalordito. Di cose: l. la casa in ordine, in disordine; l. ogni cosa al suo posto; ...
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parere2
parére2 v. intr. [lat. parēre «apparire, mostrarsi»] (pres. pàio, pari, pare, paiamo, paréte, pàiono [ant. paro, pariamo, pàrono]; pass. rem. parvi, parésti, parve, parémmo, paréste, pàrvero [...] di cose, e con compl. predicativo, dare l’impressione di essere qualcosa di diverso, o anche, in qualche caso parrà la tua nobilitate (Dante), si rivelerà, si paleserà; or si parrà se grata O formidabil fia l’alta ambasciata (T. Tasso), si vedrà, si ...
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vaneggiare
v. intr. [der. dell’agg. vano] (io vanéggio, ecc.; aus. avere). – 1. a. Vagare con la mente in pensieri che non hanno contatto con la realtà; pensare e dire cose sconnesse, farneticare, per [...] sé dal dolore; andavo vaneggiando che quella corsa non dovesse finire mai più (C. Levi); tu vaneggi!, a chi crede o dice cose che mulina al vento (Giusti). c. letter. Perdersi incose vane, correre dietro alle vanità: E del mio vaneggiar vergogna ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...