aria
ària s. f. [lat. aëra, accus. alla greca di aer aëris masch., gr. ἀήρ]. – 1. Miscuglio gassoso di azoto (per i 4/5) e di ossigeno (per circa 1/5), con piccole quantità di altri gas, che costituisce [...] (d’a.) qui; non stare alla corrente d’a. se sei sudato; colpo d’a., infreddatura o flussione prodotta da in a., vagheggiare cose impossibili, fantasticare; c’è qualcosa in a. o per a., accennando a cose o progetti che stanno maturandosi; è ancora in ...
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brutto
agg. [adattamento ant. del lat. brutus: v. bruto]. – 1. Che produce un’impressione estetica sgradevole, perché difettoso, sproporzionato, privo di grazia, o per altre ragioni spiacevole. È il [...] esser lì lì per picchiarsi; alle b., nella peggiore delle ipotesi, se le cose si mettessero male: alle b., ci difenderemo con ogni mezzo; vedersela b., sentirsi in pericolo, trovarsi in una situazione penosa; farla b. a qualcuno, fargli una cattiva ...
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grosso1
gròsso1 agg. [lat. tardo grŏssus]. – 1. In senso relativo, di oggetto che ha una certa grossezza (la quale è precisata da un’espressione numerica, o è genericamente determinata da un avverbio [...] rischio, che comporta un serio pericolo; per estens., di cose o fatti che possono avere conseguenze dannose, o che implicano scandalo (dove l’agg. dice non solo la gravità dello scandalo insé ma anche la sua divulgazione e il gran numero di persone ...
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togliere
tògliere (ant. o letter. tòllere; pop. o letter. tòrre) v. tr. [lat. tŏllere «levare, alzare, sollevare»] (pres. indic. tòlgo [ant. tòglio], tògli [poet. ant. tòi], tòglie [poet. ant. tò, tòe], [...] passaporto; di queste cose che la fortuna può dare e tòrre (Dante); E fuggendo mi toi quel ch’i’ più bramo (Petrarca). In partic., portare via ecc., mentre invece non ha o non deve avere tale effetto: se tu l’hai perso, ciò non toglie che io te l’ho ...
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forte1
fòrte1 agg. [lat. fŏrtis]. – 1. a. Di persona, che può sopportare facilmente un grave sforzo, che può resistere alle fatiche materiali e morali, che sa vincere le difficoltà e imporre il proprio [...] (e fig., la parte più interessante, più attraente di altre cose); pezzo f., brano musicale, opera teatrale, ecc., o in genere argomento e sim., preferito, in cui uno dà la miglior prova di sé o di qualche sua specifica qualità. 7. Con riguardo agli ...
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insegnare
v. tr. [lat. *insĭgnare, propr. «imprimere segni (nella mente)», der. di signum «segno», col pref. in-1] (io inségno, ... noi insegniamo, voi insegnate, e nel cong. insegniamo, insegniate). [...] (talvolta ironica) usate come inciso in frasi con cui si affermano cose troppo ovvie o che si presume o le macchine per i., v. macchina. 3. Mostrare, indicare (luoghi o persone): se c’è più d’un varco, Quel ne ’nsegnate che men erto cala (Dante ...
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chiaro
agg. e s. m. [lat. clarus]. – 1. agg. È in generale l’opposto di oscuro, ma ha accezioni particolari secondo l’oggetto a cui si attribuisce: a. Luminoso, lucente: una luce ch.; c’è un bel sole [...] ); fare ch. qualcuno di (o su) una cosa, dichiarargliela, dargliene certa notizia o spiegazione: se tu mi fai chiaro di quattro cose, io ti perdonerò in tutto (Sacchetti); rimanere ch. di una cosa, rimanere persuaso. f. Nel linguaggio di marina ...
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rifare
v. tr. [comp. di ri- e fare] (io rifò o rifàccio, tu rifài, egli rifà, ecc.; coniug. come fare). – 1. Fare di nuovo, in quasi tutti gli usi di fare. In partic.: a. Di cose distrutte, deteriorate, [...] r. un articolo, r. un conto. Di cose messe in disordine, o non più in ordine, rimetterle in sesto, riordinarle: r. il letto, la stanza , la rabbia, ecc.: non è con me che devi rifarti; se la rifà su quel poveretto, che non si può difendere; ora ...
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sicuro
(ant. securo) agg. [lat. secūrus «tranquillo, senza preoccupazioni» (comp. di se-, che indica separazione o privazione, e cura «preoccupazione»)]. – 1. a. Riferito a persona, che non corre alcun [...] .: la più sicura sarebbe se si potesse farlo sfrattar dallo stato (Manzoni). In partic., di luogo dove s., è incerto, non dà affidamento di mantenersi buono; talvolta anche di cose non liete, contrarie al nostro desiderio: andare incontro a morte s., ...
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governare
v. tr. [lat. gŭbĕrnare, dal gr. κυβερνάω «reggere il timone» e fig. «governare»] (io govèrno, ecc.). – 1. Manovrare un bastimento per dirigerlo secondo la rotta prestabilita, mediante l’impiego [...] che ama governarsi da sé; comportarsi, regolarsi: non saprei come governarmi in una situazione così difficile; govèrnati come meglio credi; finiva sempre col dire le gran cose che ci aveva imparate, per governarsi meglio in avvenire (Manzoni). 4. a ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...