tra
prep. [lat. intra] (radd. sint.). – 1. a. Indica fondamentalmente posizione intermedia tra persone, oggetti, o tra limiti di luogo e anche di tempo: un paesetto a mezza strada tra Siena e Firenze; [...] d’onore basta la parola; fig., dicevo tra me e me, pensava tra sé e sé (anche semplicem. tra me, tra sé, cioè dentro di me o di sé). E riferito a cose poste in qualche modo in rapporto una rispetto all’altra: due figure simili, o differenti, tra loro ...
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proporre
propórre (ant. propónere) v. tr. [dal lat. proponĕre, comp. di pro-1 e ponĕre «porre»] (coniug. come porre). – 1. ant. o letter. In senso proprio, porre innanzi, e quindi offrire, mettere davanti [...] propongo una sosta di dieci minuti; propose un brindisi in onore dell’ospite. Anche di cose più gravi, che possono formare oggetto di trattative: andarci insieme; propongo di mettere ai voti; propongo che non se ne parli più. d. Fare il nome d’una ...
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proprio
pròprio (pop. pròpio) agg. e avv. [dal lat. proprius, prob. dalla locuz. pro privo «a titolo privato, personale»]. – 1. a. Che appartiene a una determinata persona, che è veramente suo e non [...] . 2. a. Di qualità, dote, virtù, che appartiene in modo particolare a una persona, a una cosa, costituendone una nome proprio); ci sono cose che, per decenza, non si possono chiamare col loro p. nome; se vogliamo chiamare le cose col loro p. nome ...
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mezzo1
mèżżo1 agg. [lat. mĕdius]. – 1. a. Di ogni cosa che (per numero, quantità, grandezza, volume, massa, durata, valore, ecc.) è o si considera la metà dell’intero: m. dozzina, m. migliaio; m. battaglione; [...] persone o altre cose. In questo sign., è quasi sempre preceduto dalla prep. di o in. Con la prep. di costituisce in genere una locuz aver pregiudizio: io non vorrei andarci di m.; figliuol caro, se tu ti senti il bruciore addosso, non so che dire; ma ...
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potenza
potènza (ant. potènzia) s. f. [dal lat. potentia, der. di potens -entis «potente»]. – 1. In senso generico, l’essere potente, il fatto di potere: così ... la potenza corrispondesse alla buona [...] velocità minima di 300 m al minuto. 2. a. Con riferimento a cose, elementi naturali e sim., grande forza, violenza, intensità impetuosa: ha una , stato, in quanto dotati di propria autonomia e soggetti di diritto internazionale, spec. se il prestigio ...
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sotto
sótto prep. e avv. [lat. sŭbtus, avv., der. di sŭb «sotto»]. – È l’opposto di sopra e, come questo, ha soprattutto valore locale, indicando che un oggetto è, rispetto a un altro, in luogo più basso, [...] ’elisione davanti a vocale, spec. in alcune espressioni (come sott’acqua, ecc.). 1. prep. a. Di cose che sono a contatto, può esprimere del corpo che per decenza si preferisce non nominare: il bambino se l’è fatta s., addosso; ho un foruncolo s.; sono ...
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capitare
v. intr. [lat. *capitare, der. di caput -pĭtis «capo»] (io càpito, ecc.; aus. essere). – 1. a. Far capo, metter capo, quindi giungere, arrivare, ma di solito per caso o incidentalmente: capitai [...] per fortuna in casa di amici; se càpita Carlo, fatelo aspettare; càpiti a proposito! Anche semplicem. giungere, ma con l’idea dell’inopportunità: mi càpita sempre tra i piedi quello scocciatore; sei capitato in un brutto momento. Di cose, venire per ...
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aria
ària s. f. [lat. aëra, accus. alla greca di aer aëris masch., gr. ἀήρ]. – 1. Miscuglio gassoso di azoto (per i 4/5) e di ossigeno (per circa 1/5), con piccole quantità di altri gas, che costituisce [...] (d’a.) qui; non stare alla corrente d’a. se sei sudato; colpo d’a., infreddatura o flussione prodotta da in a., vagheggiare cose impossibili, fantasticare; c’è qualcosa in a. o per a., accennando a cose o progetti che stanno maturandosi; è ancora in ...
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brutto
agg. [adattamento ant. del lat. brutus: v. bruto]. – 1. Che produce un’impressione estetica sgradevole, perché difettoso, sproporzionato, privo di grazia, o per altre ragioni spiacevole. È il [...] esser lì lì per picchiarsi; alle b., nella peggiore delle ipotesi, se le cose si mettessero male: alle b., ci difenderemo con ogni mezzo; vedersela b., sentirsi in pericolo, trovarsi in una situazione penosa; farla b. a qualcuno, fargli una cattiva ...
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grosso1
gròsso1 agg. [lat. tardo grŏssus]. – 1. In senso relativo, di oggetto che ha una certa grossezza (la quale è precisata da un’espressione numerica, o è genericamente determinata da un avverbio [...] rischio, che comporta un serio pericolo; per estens., di cose o fatti che possono avere conseguenze dannose, o che implicano scandalo (dove l’agg. dice non solo la gravità dello scandalo insé ma anche la sua divulgazione e il gran numero di persone ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...