partire
v. tr. e intr. [lat. partire o partiri «dividere», der. di pars partis «parte»] (io parto, ecc.; nel sign. di «dividere» e «spartire» anche io partisco, tu partisci, ecc.). – 1. tr., ant. o letter. [...] : essendosi alquanto partito il cavaliere ..., la domandò se bolognese fosse o forestiera (Boccaccio). Da questi sign origine, con riferimento a cose che, anche senza essere in movimento, hanno un’estensione in lunghezza: dalla piazza partono ...
Leggi Tutto
grazia
gràzia s. f. [dal lat. gratia, der. di gratus «gradito; riconoscente»]. – 1. Qualità naturale di tutto ciò che, per una sua intima bellezza, delicatezza, spontaneità, finezza, leggiadria, o per [...] con più g.!, a chi si comporta o fa le cose sgarbatamente. c. Riferito a cose, e in partic. a ciò che è prodotto dall’arte, dall’ .; ha avuto una g.; Iddio gli ha fatto la g. di guarirlo; se Dio mi fa la g. di vivere fino allora (qui con uso estens ...
Leggi Tutto
troppo
tròppo avv., agg. e s. m. [ant. adattamento del fr. trop, voce di origine germanica che significò dapprima «molto, quantità»; cfr. truppa]. – 1. avv. a. In misura eccessiva, più del giusto o di [...] speso t.; hai ancora t. da imparare; mi pare di aver detto anche troppo (cioè troppe cose, più di quanto dovevo); sarebbe pretendere t. se ti chiedessi di lasciarmi in pace?; Cesare fui e son Iustinïano, Che, per voler del primo amor ch’i’ sento, D ...
Leggi Tutto
tirare
v. tr. e intr. [lat. *tirare, di etimo incerto]. – 1. tr. a. Applicare una forza a un oggetto per metterlo in movimento o per spostarlo, per modificarne la forma, ecc.: t. su, giù (v. anche oltre, [...] l’ordine di precedenza; usato assol. o in espressioni ellittiche: se nessuno si sente di farlo, tiriamo a sorte (o a chi tocca). h. T. in ballo, chiamare in causa, coinvolgere in una situazione persone o cose che hanno poca o nessuna pertinenza, che ...
Leggi Tutto
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, [...] si comporta così, è s. che vuole litigare; se non risponde, è s. che non è in casa; se non mangia è s. che non ha appetito. Assol., e in tono esclam., buon s.!, cattivo s.!, brutto s.!, a proposito di cose che sono o si ritengono di buono o cattivo ...
Leggi Tutto
occasione
occaṡióne s. f. [dal lat. occasio -onis, der. di occasum, supino di occidĕre «cadere»; propr. «avvenimento, caso»; cfr. l’allotropo cagione]. – 1. a. Circostanza o concorso di circostanze che [...] o. di vederlo, salutalo da parte mia; nel mio viaggio ho avuto o. d’imparare tante cose; ha avuto ottime o. di matrimonio e se l’è lasciate sfuggire; a buon rendere in altra o.; alla prima o., non appena si presenti una possibilità: ha minacciato di ...
Leggi Tutto
povero
pòvero agg. [lat. pop. pauper -a -um per il lat. class. pauper -ĕris, comp. di paucus «poco» e parĕre «procacciare, produrre»: propr. «che produce poco» (detto prob., in origine, della terra)]. [...] con tono di rimpianto per cose che appaiono sprecate o perdute: p. i miei soldi!; p. le mie fatiche! In altri casi, soprattutto con sul capo! (Manzoni); Ben lo sappiamo: un pover uom tu se’ (Carducci); il povero Niccolai, invece, poveruomo, era uno ...
Leggi Tutto
bene1
bène1 avv. [lat. bĕne] (in posizione proclitica, si tronca in ben). – 1. a. È l’avverbio corrispondente all’agg. buono, e significa perciò in modo buono, retto, giusto, o conveniente, opportuno, [...] b. un punto e virgola; certi discorsi stanno b. soltanto in bocca a un incosciente; non sta b. dir queste cose, non è conveniente); l’hanno mandato in prigione, e gli sta b., gli sta proprio b., se lo merita; stare b. a quattrini, averne molti; stare ...
Leggi Tutto
scienza
sciènza s. f. [dal lat. scientia, der. di sciens scientis, part. pres. di scire «sapere»]. – 1. Il fatto di sapere, di conoscere qualche cosa; notizia, conoscenza: come ’l mio corpo stea Nel [...] la guida delle verità astratte dalla mattematica, così delle cose morali non si può averla, senza la scorta delle verità sc. dell’uomo, quelle che hanno per oggetto l’uomo insé, nelle attività che svolge, nelle varie sue manifestazioni (antropologia ...
Leggi Tutto
cantare2
cantare2 v. tr. e intr. [lat. cantare, intensivo di canĕre «cantare»]. – 1. a. intr. (aus. avere) Modulare la voce, seguendo un ritmo vario ma determinato, dall’uno all’altro grado della serie [...] canta chiaro; prov., carta canta e villan dorme, se si vuol stare tranquilli, bisogna mettere per iscritto i contratti e in genere gli accordi, che così non danno adito a contestazioni. d. Confidare cose che dovrebbero restar segrete, fare la spia ...
Leggi Tutto
Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...