prendere
prèndere v. tr. [lat. prehĕndĕre e prĕndĕre] (pass. rem. io prési [ant. prendéi, prendètti], tu prendésti, ecc.; part. pass. préso [ant. priso]). – 1. Afferrare cosa o persona con le mani o [...] , detto delle vele di un veliero o di un’imbarcazione, accogliere insé il vento, così da riceverne impulso; analogam., dell’aquilone: ondeggia, preso?, chi pensi che io sia, per credere tali cose di me?; frequenti le espressioni prov. p. fischi per ...
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miracolo
miràcolo s. m. [dal lat. miracŭlum «cosa meravigliosa», der. di mirari «ammirare, meravigliarsi»]. – 1. a. In genere, qualsiasi fatto che susciti meraviglia, sorpresa, stupore, in quanto superi [...] disponevamo, abbiamo fatto m.; è uno scolaro volenteroso che in pochi mesi ha fatto m., ha fatto progressi notevolissimi m. per un aeroplano che passa, come se tu non ne avessi mai visti!; sapevi che le cose andavano male, non capisco perché ora fai ...
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intendere
intèndere v. tr. [dal lat. intendĕre, comp. di in-1 e tendĕre «tendere, rivolgere, mirare a»] (coniug. come tendere). – Verbo di largo uso e di molteplici significati, che si possono ricondurre [...] la comprensione di ciò che si sente dire, e unisce perciò insé i due sign. di sentire e capire (soprattutto, di capire per intenderci ..., per mettere le cosein chiaro, per essere ben d’accordo su qualche cosa, e sim. In alcune di queste frasi, e ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti [...] spiega o giustifica un fatto: avevo le mie buone r. per agire così; se ti è antipatico, non è una buona r. per parlarne male; non mi a questi problemi; non chiamarmi in discussione, non sono cose di mia ragione. Ant., avere r. in (o sopra) una persona ...
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solo
sólo agg. e avv. [lat. sōlus, e come avv. sōlum e poi sōlō]. – 1. agg. a. Di persona, che è senza compagnia di alcuno, che non ha nessun altro insieme o vicino: Solo e pensoso i più deserti campi [...] , o un cane, che sa tornare a casa da (sé) s.; e anche di cose, apparecchi e sim., soprattutto per indicarne il funzionamento automatico: macchina che va avanti, che scrive, che cuce da sola. b. In musica, come didascalia, indica le parti che vanno ...
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prosopopea
proṡopopèa (non com. proṡopopèia) s. f. [dal lat. prosopopoeia, gr. προσωποποιία, der. di προσωποποίεω «personificare», comp. di πρόσωπον «faccia, persona» e ποιέω «fare»]. – 1. Figura retorica [...] , o anche cose inanimate, astratte, come se fossero presenti, vive, animate: è una figura questa, quando a le cose inanimate si parla p.; ha una gran p.; senti che p!; lo spettacolo insé lo annoiava, perché non aveva niente di autentico – era solo ...
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morire
v. intr. [lat. *mŏrīre per il lat. class. mŏri] (pres. muòio, muòri, muòre, moriamo, morite, muòiono [pop. mòio, mòri, mòre ..., mòiono; ant. o dial. mòro ..., mòrono]; cong. pres. muòia ..., [...] non sappiamo ancora di che morte dobbiamo m., come andranno le cose, quale sarà la nostra sorte; voglio sapere di che morte ; Tu m’hai morto il fratello, o traditor (Carducci). Anche in senso fig.: se i tuoi vizj, e gli anni, e sorte rea Ti han morto ...
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dire
(ant. dìcere) v. tr. [lat. dīcĕre] (pres. dico, dici [ant. o pop. di’], dice, diciamo, dite, dìcono; imperf. dicévo, ecc.; pass. rem. dissi, dicésti, ecc.; fut. dirò, ecc.; condiz. dirèi, ecc.; [...] grossa, hai detto uno sproposito; dirsela con qualcuno, essere d’accordo, spec. incose segrete o non molto oneste; anche di cose: se la dice col vino (gli piace); l’aceto non se la dice con la ricotta; il colore arancione non dice bene col rosso ...
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immaginare
(letter. imaginare) v. tr. [dal lat. imaginari, lat. tardo imaginare, der. di imago -gĭnis «immagine»] (io immàgino, ecc.). – In genere, rappresentare alla propria fantasia persone, cose, [...] avrà pensato di noi. O riguardo a cose future: m’immagino già quello che ci paesaggio; non puoi i. quanto mi dispiaccia. In alcuni casi, il sign. del verbo è che accetterò, puoi esserne ben sicuro; immàginati se è capace di tanto, per dire, con ironia ...
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discorrere
discórrere v. intr. [dal lat. discurrĕre («correre qua e là», poi fig.), comp. di dis-1 e currĕre «correre»] (coniug. come correre; aus. essere nel sign. 1, avere nel sign. 2). – 1. letter. [...] non si vorrebbe (ma spesso ha altro senso: «se volessi parlare, potrei dire cose che ti dispiacerebbero»); si fa per d., si fa discorre perché ha la bocca, di chi parla fuori di proposito. In altri casi, ha sign. più vicino a chiacchierare: gli piace ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...