vero
véro agg. e s. m. [lat. vērus, e sostantivato vērum, neutro]. – 1. agg. a. Che è realmente ciò che dice il suo nome (contrapp. ora a falso, ora a presunto o immaginario): Cristo, v. Dio e v. uomo; [...] essenza delle cose (con quest’uso sostantivato, non è rara nel linguaggio poet. la forma apocopata ver). a. In senso ampio e vero in ciò che dice. L’espressione dire il v. è frequente in senso fig.: se la memoria, se gli occhi mi dicono il v., se non ...
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meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, [...] numero complessivo di determinate persone o cose, e si usa talvolta in segno di sollievo o di maligna soddisfazione: se n’è voluto andare? benissimo, uno di meno! Con sign. analogo, in meno, in numero minore: noi siamo in meno (per un altro uso della ...
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senso
sènso s. m. [lat. sēnsus -us, der. di sentire «percepire», part. pass. sensus]. – 1. a. La facoltà di ricevere impressioni da stimoli esterni o interni (affine quindi a sensibilità): gli animali [...] sensazioni interne, di natura fisica o, talora, psichica, spec. se non ben definite: avvertire un s. di fame; provare un s contenuto d’idee sostanzialmente valido (in questa accezione si usa solo al sing.): cerca di dire cose che abbiano senso (o che ...
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possibile
possìbile agg. [dal lat. possibĭlis, der. di posse «potere»]. – 1. a. In senso assoluto e oggettivo, detto di tutto ciò che può esistere in quanto non contraddice alle leggi generali dell’essere, [...] quasi proverbiale che, a seconda dei casi, esprime una visione ottimistica o pessimistica delle cose mondane. In senso soggettivo, detto di tutto ciò che non si sa se avverrà oppure no, o anche di ciò che sembra avere qualche probabilità di esito ...
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faccia
fàccia s. f. [lat. facies «forma, aspetto, faccia», affine a facĕre «fare»] (pl. -ce). – 1. a. Parte della testa dell’uomo, situata inferiormente alla parte anteriore del cranio, costituita da [...] dire di no; di salvarci l’anima o, se questo è pretendere troppo, di non perdere la f.? (Claudio Magris); uomo a due f., finto, doppio. d. Locuzioni: a f., in f., sulla f., davanti: dire le cosein f., francamente, apertamente, non come chi le manda ...
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potere2
potére2 v. tr. [lat. *pŏtēre, per il class. pŏsse, rifatto sul participio potens e sulle altre forme in pot- della coniugazione (potes, poteram, ecc.)] (nella coniugazione si alternano i temi [...] osare, avere il coraggio di: come potete affermare queste cose?; come puoi dire una simile menzogna?; e tu hai , operose Rime il dolor che deve albergar meco (Foscolo); e in forma tronca: Se sì alto pon gir mie stanche rime (Petrarca). Per l’indic ...
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parte
s. f. [lat. pars partis]. – 1. a. Ciascuno degli elementi in cui un intero è diviso o può essere diviso, sia che essi siano materialmente staccati l’uno dall’altro, sia che possano essere soltanto [...] ; ho già scritto gran parte del volume; dare la miglior p. di sé (in un’attività e sim.); Non son chi fui; perì di noi gran p p., pretende di essere appagato (cioè: nel giudizio su cose o persone conta molto, oltre alle qualità intrinseche, anche l ...
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trovare
v. tr. [forse lat. pop. *tropare (der. del lat. tropus «tropo»), documentato nel lat. tardo contropare «esprimere con tropi»; cfr. fr. ant. trover (mod. trouver), provenz. trobar] (io tròvo, [...] ad avere: non ho trovato più neanche un biglietto per il concerto; in treno non si trovava un posto libero (si può anche trovare per così fedele; anche di animali e cose: un cavallo come questo non lo trovi se giri mezzo mondo; dove troverai più ...
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presenza
preṡènza (ant. preṡènzia) s. f. [dal lat. praesentia, der. di praesens -entis «presente1»]. – 1. a. Il fatto di essere presente in un determinato luogo, o di intervenire, di assistere a qualche [...] p. di tutti i parenti del defunto; puoi testimoniare queste cose soltanto se sono state dette in tua p.; non ammetto che si dicano (o si facciano) cose simili in mia p., davanti a me (o, più genericam., dove, o quando, ci sono io); ant. anche nella ...
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forza
fòrza s. f. [lat. tardo fŏrtia, der. di fortis «forte1»]. – 1. In generale, la qualità o la condizione d’esser forte, e insieme anche la causa che dà la possibilità d’esser forte. Con riferimento [...] forza, v. idea, n. 1 b. d. Di cose astratte, autorità morale, e, in qualche caso, capacità di obbligare o di vincolare: la f. desiderio, o, anche, stimolarlo, spronarlo; analogam., fare f. a sé stesso, reprimendo un impulso o sim.: si fece f. per non ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...