essere1
èssere1 v. intr. [lat. esse (volg. *essĕre), pres. sum, da una radice *es-, *s- che ricorre anche nel sanscr. ásti «egli è», gr. ἐστί, osco est, ant. slavo jestŭ, ecc.; il perf. fui da una radice [...] ., come verbo predicativo, afferma l’esistenza, l’essenza insé, l’atto puro, senza ulteriore determinazione. Si dice da spedire subito questo telegramma; c’è da attendere molto?; non sono cose da dirsi; non è da credere, è ancora da vedere, ecc.; ...
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sentire
v. tr. [lat. sĕntire] (io sènto, ecc.). – In senso ampio, avvertire un qualsiasi stato di coscienza indotto in noi dal mondo esterno attraverso i sensi o un qualsiasi stato affettivo insorgente [...] sentimenti morali: s. rettamente, nobilmente; Natura umana, or come, ... Se polve ed ombra sei, tant’alto senti? (Leopardi). 6. a. In alcuni casi, pensare, intendere, essere di un’opinione: io le cose le dico come le sento; secondo il mio modo di s ...
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abitudine
1. MAPPA L’ABITUDINE è la tendenza a ripetere una determinata azione, a rinnovare una determinata esperienza; si acquisisce per lo più con la ripetizione frequente dell’azione o dell’esperienza [...] il giornale ogni mattina mentre faccio colazione). 2. Se facciamo l’abitudine a qualcosa, vuol dire che della sostanza nociva. 4. In medicina, l’abitudine sensoriale giacchè nessuno si ricorda delle cose dell’infanzia, quantunque le impressioni ...
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bambino
1. MAPPA Nel suo significato più preciso, la parola BAMBINO indica ogni essere umano nell’età compresa tra la nascita e l’inizio della fanciullezza, che comincia a sei anni; nell’uso comune, [...] Specialmente quando è usato al plurale, o in senso non specifico, il termine indica accompagnato da ironia (b. mio, sono cose che capitano; non scherzare col fuoco, bambina e indicare un adulto immaturo, infantile (se te la prendi, sei proprio un b ...
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VIRTÙ
1. MAPPA Nel suo significato più generico, la VIRTÙ è qualsiasi buona qualità di una persona (la v. della discrezione, della pazienza; una ragazza che ha molte v.; non ha la v. del tacere). 2. [...] tendenza a fare del bene, come fine a sé stesso e non con lo scopo di ottenere la speranza). 4. Con riferimento a cose, e specialmente erbe, liquidi o altre espressioni e modi di dire
esempio di virtù
in virtù di
Proverbi
fare di necessità virtù
la ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della [...] . 2 d, anche per l’uso fig. dell’espressione). In partic.: m. sensibile (o m. dei fenomeni), la totalità delle cose che sono o possono essere oggetto di percezione, così come l’individuo se le rappresenta; m. intelligibile, l’insieme delle realtà non ...
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sopra
sópra (ant. e letter., o region., sóvra) prep. e avv. [lat. sŭpra, sincopato da sŭpĕrā (parte), propr. «nella parte superiore, più alta», ablativo femm. dell’agg. supĕrus «che sta sopra»] (radd. [...] E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna (Leopardi); anche di cosein movimento: l’aereo volava s a persone: gli stava s. con la spada; era tutto ripiegato s. sé stesso. In senso fig.: una grave minaccia pende s. il suo capo; ho passato ...
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andare1
andare1 v. intr. [etimo incerto; nella coniugazione, il tema and- si alterna in alcune forme con il tema vad- del lat. vadĕre «andare»] (pres. indic. vado [tosc. o letter. vo, radd. sint.], vai, [...] disapprovazione e sim.; anche, riuscire, avere buon esito: tentiamo, se va va, se no pazienza; è andata!, la cosa è riuscita, la faccenda è finita bene. In altri casi invece, con riferimento a cose materiali, equivale a essere perduto e sim.: vada la ...
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fare2
fare2 (ant. fàcere) v. tr. [lat. facĕre] (pres. fo 〈fò〉 [radd. sint.] o fàccio, fai [ant. faci], fa [radd. sint.; ant. e poet. face], facciamo, fate, fanno; imperf. facévo, ecc. [ant. e poet., [...] uso assol. e con sign. generico, imparare a far da sé, rendersi indipendenti dall’aiuto o dall’assistenza o dalla collaborazione degli altri, spec. incose e faccende della vita pratica; fa tutto da sé, di chi non vuole o non può ricorrere all’aiuto ...
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idea
idèa s. f. [dal gr. ἰδέα, propr. «aspetto, forma, apparenza», dal tema di ἰδεῖν «vedere»]. – 1. a. Nel sign. più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più [...] per sogno. 5. a. Modo di vedere e giudicare le cose: non so se sbaglio ma questa è la mia i.; è un’i. tuo fratello; è una costruzione che ha qualche i. degli edifici orientali; in questi versi c’è un’i. dei Canti del Leopardi; mi piacerebbe una ...
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Filosofo peripatetico (1º sec. d. C.), maestro di Nerone; scrisse commenti alle Categorie e forse al De caelo di Aristotele, utilizzati da Simplicio. Notevole la sua concezione degli universali, per la quale si collega a Boeto di Sidone e prelude...
Dottrina filosofica secondo la quale noi non conosciamo le cose 'come sono' (la loro essenza o sostanza, le 'cose in sé'), ma le cose 'come ci appaiono' (i fenomeni). G. Berkeley e D. Hume videro nei fenomeni la realtà stessa, senza alcun residuo...