cannabismo
s. m. [der. di Cannabis]. – Uso continuato della droga estratta dalla canapa indiana (hascisc); provoca un grave decadimento dello stato fisico, con disturbi mentali come eccitamento maniacale [...] e allucinazioni, che possono giungere fino all’oscuramento della coscienza e al delirio. ...
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epoche
epochè s. f. [traslitt. del gr. ἐποχή (v. epoca)]. – In filosofia, la sospensione dell’assenso e, più in generale, del giudizio, considerata dagli scettici antichi come necessaria, data l’assoluta [...] pensiero contemporaneo il termine è stato ripreso da E. Husserl (1859-1938) per designare la «riduzione fenomenologica», ossia l’atto con cui si sospende il giudizio d’esistenza delle cose e di qualsiasi realtà che trascenda la vita della coscienza. ...
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lume
s. m. [lat. lūmen (-mĭnis), affine a lūx «luce»]. – 1. a. In genere, sorgente luminosa, apparecchio o mezzo, anche molto semplice, per produrre luce artificiale e illuminare: Facesti come quei che [...] e l’uso della ragione; perdere il l. della ragione, diventare pazzo, o infuriarsi fino a non aver più il controllo e la coscienza dei proprî atti. Anche, discernimento: Lume v’è dato a bene e a malizia, E libero voler (Dante). L. naturale, nella ...
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psicodinamica
psicodinàmica s. f. [comp. di psico- e dinamica]. – Orientamento (detto anche psicologia dinamica), proprio di autori e correnti della psicologia del profondo (v. psicologia), che antepone [...] osservabili della vita mentale, ricercandone cause e fini in fattori che si sottraggono al riconoscimento immediato della coscienza o al libero arbitrio soggettivo in quanto implicano interazione, per lo più conflittuale, di motivazioni e pulsioni ...
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deismo
s. m. [dal fr. déisme, der. del lat. deus «dio»]. – In generale, orientamento di pensiero che riconosce l’esistenza di un Dio come prima causa, creatore e ordinatore del mondo: tale credenza (che, [...] storiche, le chiese, contro l’idea di rivelazione o di mistero, in nome della ragione e della libertà di coscienza. Il termine, adoperato spesso come sinon. di teismo, ha in realtà oggi un significato nettamente distinto da questo, soprattutto ...
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aggravare
v. tr. [lat. aggravare, der. di gravis «grave»]. – 1. a. Rendere grave, pesante: a. un carico, una soma; caricare: a. lo stomaco di cibi indigesti; a. la persona, il corpo di vestiti. Riferito [...] più grave, nei sign. fig. dell’agg.: a. la pena, aumentarne la durata o la durezza; aggravarsi la coscienza di una colpa, commetterla e sentirne rimorso; circostanze che aggravano il delitto (v. aggravante); quest’imprevista difficoltà aggrava la ...
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riscuotere
riscuòtere (pop. o poet. riscòtere) v. tr. [comp. di ri- e scuotere] (coniug. come scuotere). – 1. Scuotere di nuovo: scosse e riscosse la porta, ma non riuscì ad aprirla. 2. a. Scuotere piuttosto [...] fortemente chi è addormentato o preso dal torpore o molto assorto, affinché si svegli o riprenda coscienza della realtà: era sprofondato nel primo sonno, quando vennero a riscuoterlo per destarlo; il controllore lo riscosse dalla sua sonnolenza per ...
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psicofisico
psicofìṡico agg. [comp. di psico- e fisico] (pl. m. -ci). – Psichico e fisico insieme, che concerne il rapporto tra i fatti psichici e quelli fisici o fisiologici: l’attività p.; l’equilibrio [...] esaurimento p.» (Melania Mazzucco); gli atleti devono possedere particolari requisiti p.; parallelismo p., concezione psicologica secondo cui a ogni fenomeno che si presenta nella sfera della coscienza corrisponde un fenomeno nella sfera fisiologica. ...
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psicografia
psicografìa s. f. [dal fr. psychographie, comp. di psycho- «psico-» e -graphie «-grafia»]. – 1. Parte della psicologia che si propone di descrivere i fatti di coscienza. 2. Procedimento di [...] trascrizione grafica delle reazioni somatiche periferiche corrispondenti allo svolgersi di fenomeni psichici. 3. Lo studio e il riconoscimento delle caratteristiche psichiche di un soggetto (in partic. ...
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parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole [...] , quanto al significato, di un senso fondamentale (cioè di una sfera semantica in cui essa, isolata, vive nella coscienza linguistica dei parlanti), e di un senso contestuale (ossia il particolare valore che essa assume in un determinato contesto ...
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Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori.
Diritto
Libertà di c. Diritto di sentire e professare opinioni e fedi religiose...
È la consapevolezza che il soggetto ha del suo oggetto, e non può separarsi da quella che il soggetto ha di sé come oggetto. Il problema della sua interpretazione filosofica viene in primo piano nella filosofia moderna, con Campanella e Cartesio;...