temere
temére v. tr. e intr. [lat. timēre] (io témo, ecc.). – 1. tr. a. Aspettarsi, con timore, che avvenga, o sia avvenuta, cosa considerata un danno, un pericolo, o comunque un fatto spiacevole: temo [...] tua imprudenza?; da lui c’è sempre da t.; c’è da t. di tutto; non ho nulla da t. da voi; ho la coscienza tranquilla e non ho nulla da temere. Talvolta ha sign. più vicino a sospettare: t. qualche tranello, t. un inganno, un imbroglio. Più genericam ...
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frode
fròde (ant. fròda) s. f. [lat. fraus fraudis]. – 1. Atto o comportamento diretto a ledere con l’inganno un diritto altrui: carpire, ottenere, sottrarre con la f.; commettere f. in danno di qualcuno [...] 2. a. Più genericam., qualsiasi inganno, artificio o astuzia malvagia con cui si sorprende l’altrui buona fede: La frode, ond’ogne coscïenza è morsa, Può l’omo usare in colui che ’n lui fida E in quel che fidanza non imborsa (Dante); o chiuso inganno ...
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sfruttare
v. tr. [der. di frutto, col pref. s- (nel sign. 4)]. – 1. a. Ricavare da un bene naturale il maggior frutto possibile: questo terreno non è coltivato razionalmente, potrebbe essere sfruttato [...] l’opera: s. il lavoro, il sudore altrui; s. i proprî dipendenti; quell’industriale si è creato una fortuna sfruttando senza coscienza gli operai. Con sign. più partic., s. una donna, farsi mantenere da lei, vivere di quel che essa ha o guadagna ...
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perdita
pèrdita s. f. [dal lat. perdĭta, femm. di perdĭtus, part. pass. di perdĕre «perdere»]. – Il fatto di perdere qualcuno o qualcosa. 1. Con riferimento a persona: a. Il rimaner privo della presenza, [...] : la p. di una gamba, di un occhio, della vista, dell’udito; il trauma gli ha causato la p. della memoria; p. di coscienza, p. della conoscenza, svenimento. b. Come locuz. avv., a perdita d’occhio (prob. calco del fr. à perte de vue, a cui certamente ...
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monoideismo
s. m. [comp. di mono- e idea]. – Termine originariamente usato in psicologia, poi divenuto più generico, che indica il comportamento di persona nella quale un’idea sembra imporsi sulle altre, [...] restringendo il campo della coscienza; si ritrova in certe forme di suggestione, di isterismo, di depressione psichica, quando domina una sola idea, o ricordo, o immagine. ...
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transigere
transìgere v. tr. [dal lat. transigĕre, comp. di trans- «trans-» e agĕre «spingere»; propr. «cacciare attraverso», da cui varî significati tra i quali «finirla», «venire a un accomodamento»] [...] fatto di onestà non transige; anche per indicare un generico atteggiamento morale: non transigo con la mia coscienza. ◆ Part. pres. transigènte, anche come agg., disposto a transigere, cedevole, arrendevole (cfr. il contrario intransigente). ◆ Part ...
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fronte
frónte s. f. o m. [lat. frōns frŏntis]. – 1. a. La regione anatomica corrispondente all’osso frontale, compresa tra le sopracciglia e la radice dei capelli: una f. alta, bassa, ampia, spaziosa, [...] . b. estens. L’aspetto del volto nel suo insieme, soprattutto in quanto espressione di uno stato d’animo o specchio della coscienza: f. turbata, umile, altera, superba; f. limpida, aperta; con lieta f.; con f. serena; Rispuos’io lui con vergognosa f ...
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neurolettico
neurolèttico agg. e s. m. [comp. di neuro- e del gr. ληπτικός, propr. «atto a prendere» (con riferimento agli agg. in -lettico come analettico e ai derivati dei sost. catalessi, epilessia, [...] il tono mentale, intellettivo e emozionale, senza provocare, a differenza dei sedativi classici, obnubilamento della coscienza; i neurolettici (anestetici generali e locali, narcotici, ipnotici, tranquillanti, anticonvulsivanti, ecc.) agiscono sul ...
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giuramento
giuraménto s. m. [dal lat. tardo iuramentum, der. di iurare «giurare»]. – Nella sua nozione fondamentale, atto e formula con cui si invoca la divinità a testimone della verità di quanto si [...] alla promessa, agli impegni, al voto. In senso più generico, forma più solenne di affermare e promettere, che impegna la propria coscienza sia di fronte a un’autorità o ad altre persone, sia anche solo di fronte a sé stessi: tale giuramento, in cui ...
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giurare
v. tr. e intr. [lat. iūrare, der. di ius iuris «diritto»; propr. «pronunciare la formula rituale»] (con uso intr. o assol., aus. avere). – 1. a. Seguito da prop. oggettiva, affermare, attestare, [...] ; ant., g. al cielo, g. a Dio; giuro sul mio onore, sulla testa dei miei figli, sulla memoria di mio padre; ti giuro in coscienza di galantuomo; per le nove radici d’esto legno Vi giuro che già mai non ruppi fede Al mio segnor (Dante). b. Con sign ...
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Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori.
Diritto
Libertà di c. Diritto di sentire e professare opinioni e fedi religiose...
È la consapevolezza che il soggetto ha del suo oggetto, e non può separarsi da quella che il soggetto ha di sé come oggetto. Il problema della sua interpretazione filosofica viene in primo piano nella filosofia moderna, con Campanella e Cartesio;...