intelligente
intelligènte agg. [dal lat. intellĭgens -entis, part. pres. di intelligĕre «intendere», comp. di inter «tra» e legĕre «scegliere»]. – 1. a. Dotato d’intelletto e d’intelligenza, che ha facoltà [...] già attuazioni pratiche, al secondo le macchine intelligenti sono ancora ipotetiche, essendo in partic. prive delle capacità associate alla coscienza e all’autocoscienza (v. anche intelligenza, n. 1 d, e esperto2, n. 3). Per estens., dotato di un ...
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spiritualismo
s. m. [der. di spirituale]. – 1. Termine introdotto dal filosofo Victor Cousin (1792-1867) per caratterizzare e definire la propria dottrina e successivamente usato per designare una corrente [...] scienze naturali e della conoscenza scientifica, cui viene contrapposta la speculazione filosofica intesa come analisi della coscienza e, quindi, indagine introspettiva; la difesa della teologia cristiana tradizionale e la connessa affermazione della ...
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intemerato
agg. [dal lat. intemeratus «inviolato, non profanato», comp. di in-2 e temeratus, part. pass. di temerare «profanare»]. – Puro, incorrotto, di assoluta integrità morale: coscienza, vita, fama, [...] onestà, probità, lealtà, fede i.; animo i.; uomo, cittadino i.; sposa intemerata. Come attributo di Maria Vergine, pura, immacolata (Mater intemerata, nelle litanie in latino). ◆ Avv. intemerataménte, ...
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assenso
assènso s. m. [dal lat. assensus -us, der. di assentire «approvare»]. – 1. L’assentire, approvazione, e le parole o l’atto con cui si approva: dare, negare il proprio a.; un cenno, un mormorio [...] di a.; per i minorenni è necessario l’a. dei genitori. 2. In filosofia, atto col quale la coscienza aderisce a un’idea, a un’intuizione, o a una proposizione che le esprima, riconoscendone il carattere di verità. ...
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assenza
assènza s. f. [dal lat. absentia]. – 1. a. L’essere assente da un luogo in cui uno dovrebbe trovarsi o si trova abitualmente: a. dall’ufficio, dal lavoro, da una riunione; tornò dopo lunga a.; [...] scomparsa sia nell’interesse dei presunti eredi. 3. In clinica neurologica, forma di epilessia che si manifesta con una improvvisa e fugace sospensione della coscienza, non accompagnata da fenomeni convulsivi ma, qualche volta, da atti automatici. ...
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ispirare
(ant. o letter. inspirare; ant. anche spirare) v. tr. [dal lat. inspirare, propr. «soffiar dentro o sopra», comp. di in-1 e spirare «soffiare»]. – 1. Nel senso proprio e concreto di immettere [...] qualche cosa: i. una buona idea, un’opera di carità; fate ciò che il cuore v’ispira; làsciati i. dalla coscienza. Talora col sign. di suggerire, dar l’imbeccata: l’articolo è stato evidentemente ispirato da qualche esponente del partito al governo ...
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ispirazione
ispirazióne (ant. o letter. inspirazióne; ant. anche spirazióne) s. f. [dal lat. tardo inspiratio -onis, der. di inspirare: v. ispirare]. – 1. a. Intervento di uno spirito divino che, con [...] . del cuore, un moto o un presentimento opportuno. c. Più genericam., consiglio, suggerimento e sim.: ascoltare le i. della coscienza; prendere i. dall’esempio, dalle parole altrui; ha certamente agito così per i. di qualcuno; se sei indeciso, chiedi ...
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secondo2
secóndo2 prep. [lat. secŭndum, dall’agg. secundus «secondo1»]. – 1. a. In modo conforme a, nel modo richiesto o voluto da: regolarsi s. coscienza; agire s. la legge; vivere s. natura; decidere [...] s. giustizia; comportarsi s. le regole, s. la logica dei fatti; pettinarsi, vestirsi s. la moda; curarsi s. le prescrizioni del medico. In partic., s. la mia opinione, s. il suo parere e sim., stando a ...
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riconoscenza
riconoscènza s. f. [der. di riconoscente]. – 1. Il sentimento di chi è riconoscente, e il fatto stesso di essere riconoscente: avere, sentire r. per qualcuno; dovere della r. a o verso qualcuno; [...] un debito di r.; essere legato a qualcuno dal vincolo della r.; aver diritto alla r. di qualcuno o da parte di qualcuno. 2. ant. Riconoscimento, consapevolezza: Tanta r. il cor mi morse, Ch’io caddi vinto (Dante), così viva coscienza delle mie colpe. ...
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riconoscere
riconóscere v. tr. [lat. recognōscĕre, comp. di re- e cognōscĕre «conoscere»] (coniug. come conoscere). – 1. Accorgersi e rendersi conto, da qualche segno o indizio, che una persona o cosa [...] stesso, il proprio carattere, i proprî difetti: si riconosceva perfettamente in certi atteggiamenti del padre; oppure, avere coscienza delle proprie colpe: quali fanciulli, vergognando, muti Con li occhi a terra stannosi, ascoltando E sé riconoscendo ...
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Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori.
Diritto
Libertà di c. Diritto di sentire e professare opinioni e fedi religiose...
È la consapevolezza che il soggetto ha del suo oggetto, e non può separarsi da quella che il soggetto ha di sé come oggetto. Il problema della sua interpretazione filosofica viene in primo piano nella filosofia moderna, con Campanella e Cartesio;...