lecito
lécito (ant. lìcito) agg. [lat. lĭcĭtus, part. pass. di licēre «esser lecito»]. – Che è ammesso dalle leggi morali, che è conforme alle norme dell’onestà o della convenienza, al buon costume, [...] rivolgermi simili proposte? In formule di modestia garbata (quando si teme di essere troppo arditi, ma talvolta anche con la coscienza del proprio diritto a ciò che si chiede): mi sia l. dire, sperare, lamentarmi; mi sia l. chiederti giustificazione ...
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conoscimento
conosciménto (ant. cognosciménto) s. m. [der. di conoscere], non com. – 1. La facoltà del conoscere: fu ricolto di terra senza avere c. niuno (M. Villani); io ho un c. ben singolare per [...] queste cose (D’Annunzio). 2. L’atto del conoscere, cognizione, conoscenza: chi non ha la fede, non ha cognoscimento del vero bene (Buti); anche come sinon. di coscienza: quel signore, senza più conoscimento dal sangue perduto (Fucini). ...
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mito
s. m. [dal gr. μῦϑος «parola, discorso, racconto, favola, leggenda»]. – 1. Narrazione fantastica tramandata oralmente o in forma scritta, con valore spesso religioso e comunque simbolico, di gesta [...] e di conservazione sociale. 2. estens. a. Idealizzazione di un evento o personaggio storico che assume, nella coscienza dei posteri o anche dei contemporanei, carattere e proporzione quasi leggendarî, esercitando un forte potere di attrazione sulla ...
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eidetico
eidètico agg. [dal gr. εἰδητικός, der. di εἴδησις «conoscenza», dalla radice εἰδ- «vedere»] (pl. m. -ci). – Nel linguaggio filos., che concerne la conoscenza o (con accostamento diretto al verbo [...] nella fenomenologia di E. Husserl (1859-1938), intuizione e., l’intuizione intellettuale delle essenze delle cose; riduzione e., l’atto di ricondurre alle loro pure essenze obiettive i fenomeni presenti nella coscienza. Per immagine e., v. eidetismo. ...
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echiano
s. m. e agg. Seguace di teorie e modelli elaborati dallo scrittore e saggista Umberto Eco; di Umberto Eco. ◆ Anche i ginecologi si innamorano. Così disse Umberto Eco nel corso di una conferenza [...] ma avrebbe stonato nella versione scritta affidata ai posteri. (Gianfranco Marrone, Stampa, 2 marzo 2002, Tuttolibri, p. 5) • Alla coscienza di sé Yambo ritorna (e qui non si può non ammirare il paradosso dell’intelligenza narrativa echiana), quando ...
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consapevolezza
consapevolézza s. f. [der. di consapevole]. – L’esser consapevole; cognizione, coscienza: avere c. delle proprie responsabilità; agire con piena c.; la c. del male fatto può essere principio [...] di pentimento ...
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passo2
passo2 s. m. [lat. passus -us, der. di pandĕre «aprire, stendere», part. pass. passus; in origine, quindi, «apertura delle gambe nel camminare; spazio compreso in questa apertura», da cui «passo» [...] grave o impegnativa; prov., è solo il primo p. quello che costa, una volta superate le difficoltà o la riluttanza della coscienza, l’indecisione a compiere per la prima volta un determinato atto (anche colpevole), o ad affrontare una nuova situazione ...
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sintesi
sìnteṡi s. f. [dal lat. tardo synthĕsis, gr. σύνϑεσις «composizione», der. di συντίϑημι «mettere insieme» (comp. di σύν «con, insieme» e τίϑημι «porre»)]. – In generale, composizione, combinazione [...] un soggetto a un predicato mediante la copula. b. In Kant, ogni forma di unificazione del molteplice operata dalla coscienza (come, per es., quella dell’intelletto che unisce mediante le categorie la molteplicità dei dati spazio-temporali): s ...
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ecogastronomico
(eco-gastronomico), agg. Tipico della gastronomia che utilizza prodotti e sistemi di preparazione dei cibi rispettosi dell’ambiente. ◆ A Londra si fa la fila per un posto da Marco Pierre [...] di definire le strategie future dell’associazione mettendo a frutto il lavoro degli ultimi venti anni allargando il concetto di coscienza eco-gastronomica ad altre sfere «contigue» di cultura identitaria, il folklore, la musica, i costumi e le lingue ...
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legge
légge s. f. [lat. lex lĕgis, prob. affine a lĕgĕre, come equivalente del gr. λέγω «dire»]. – In generale, ogni principio con cui si enunci o si riconosca l’ordine che si riscontra nella realtà [...] , per es., nel giusnaturalismo) che l’uomo abbia in sé connaturati; l. morale, regola d’azione che l’uomo trova nella propria coscienza, e che gli serve di guida per discernere il bene dal male; l. divina, la somma dei principî religiosi dati da Dio ...
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Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori.
Diritto
Libertà di c. Diritto di sentire e professare opinioni e fedi religiose...
È la consapevolezza che il soggetto ha del suo oggetto, e non può separarsi da quella che il soggetto ha di sé come oggetto. Il problema della sua interpretazione filosofica viene in primo piano nella filosofia moderna, con Campanella e Cartesio;...