cainismo s. m. 1. In etologia, in alcune specie di animali, in particolare tra gli uccelli, l’aggressione e l’uccisione, nel periodo postnatale, del fratello più giovane o più debole da parte del fratello [...] che con molto spavento e molta scorta: se il cainismo generato dalla guerra è un freno, questo è freno di coscienza socialista». Guido Manacorda, nel Corriere della sera del 16 dicembre 1941, in un articolo intitolato I feticci della massoneria, p ...
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iperoggetto s. m. Oggetto o evento le cui enormi dimensioni spaziali e temporali, congiunte alla pluralità di forme con cui si manifesta, lo rendono non direttamente esperibile come unicità concreta (l’esempio [...] un «oggetto» sia. L’esempio più drammatico è senza dubbio il riscaldamento globale, che a sua volta costringe l’essere umano a prendere coscienza che «non c’è un fuori» e che la nostra esistenza si svolge di fatto all’interno di una continua serie di ...
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generazione post loc. s.le f. La generazione delle persone che, nate da un genitore straniero su due o da due genitori stranieri, rivendicano un’identità culturale diversa da quella trasmessa dagli stereotipi [...] e sorelle maggiori, mettendola dentro un discorso più ampio. Nel suo caso, il corpo, il femminismo, il patriarcato e la coscienza di sé rafforzata da movimenti come Black Lives Matter. (Francesca Caferri, Venerdì di Repubblica, 17 giugno 2022, p. 50 ...
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occupabile agg. Che, chi è disponibile per un’occupazione, per un lavoro. ♦ Nello stato di diritto non deve essere dato ad alcuno di pretendere l'introduzione di modifiche o deroghe all'ordine giuridico [...] il 3 per cento della popolazione occupabile, genera preoccupazioni e sollecita le forze produttive, nessuna esclusa, ad una seria presa di coscienza. (Ugo Baduel, Unità, 23 luglio 1985, p. 4, Dibattiti) • Ma se si guarda all’ultima riga della tabella ...
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Schadenfreude (schadenfreude) s. f. inv. Il piacere maligno che si prova di fronte agli insuccessi e alle sfortune altrui. ◆ Non vi può essere né vi è una briciola di Schadenfreude (parola tedesca intraducibile [...] e Riviste): «Schadenfreude – ha scritto Lenotre – vuol dire gioia di nuocere, o, più esattamente, il piacere che procura la coscienza di aver fatto del male agli altri. Lo Schadenfreude è quindi un sentimento psichico e poiché esso deriva dalle basse ...
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biodiversità urbana (Biodiversità Urbana) loc. s.le f. La varietà degli organismi viventi, incluse le loro variazioni genetiche, e la molteplicità degli habitat presenti all’interno o nei paraggi delle [...] 2 marzo 2001, Palermo, p. 15 (Lettere): «Specialmente, la salvaguardia della biodiversità urbana ci insegna a leggere il significato biologico dei messaggi della natura. Vuol dire prendere coscienza dell'ambiente, rispettarlo, coglierne il fascino». ...
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suprematismo s. m. Ideologia che si fonda sulla presunta superiorità di un gruppo umano sull’altro o di una religione sull’altra. ◆ «Le nuove violenze all'insegna della croce uncinata cambiano significato [...] , che proprio in questi giorni sta finendo un saggio per Feltrinelli sul nazismo storico e in genere sull'invasione completa della coscienza da parte della politica. Si deve prima parlare un poco degli Stati Uniti – dice Bodei – per capire meglio il ...
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scandalizzare
scandaliżżare (ant. e dial. scandależżare, ant. e pop. scandoleżżare) v. tr. [dal lat. tardo scandalizare, gr. eccles. σκανδαλίζω, der. di scandǎlum, gr. σκάνδαλον: v. scandalo]. – 1. a. [...] Offendere con parole, modi o azioni scandalose, la coscienza, il senso morale, il pudore di altri, suscitando riprovazione e sdegno: il suo contegno volgare ha scandalizzato tutti i presenti. b. Mettere in imbarazzo, turbare la suscettibilità altrui ...
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fondo2
fóndo2 s. m. [lat. fŭndus]. – 1. a. La parte inferiore di una cosa, e spec. di un recipiente o d’altra cavità: il f. della bottiglia, della botte, di un bicchiere; bere, vuotare un fiasco fino [...] ; la stanza di f.; languire nel f. di una prigione; guardare nel f. degli occhi. Fig., la parte intima: il f. della coscienza; leggere in f. all’anima; grazie dal f. del cuore; con riferimento all’indole: avere un f. di bontà; è burbero, ma nel ...
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conoscere
conóscere (ant. cognóscere) v. tr. [lat. cognoscĕre, comp. di co- e (g)noscĕre «conoscere»] (io conósco, tu conósci, ecc.; pass. rem. conóbbi, conoscésti, ecc.; part. pass. conosciuto). – Nel [...] .) e anche nel Vangelo (Luca 1,34, Matteo 1,25). 6. ant. Seguìto da prop. oggettiva o interrogativa, comprendere, capire, avere coscienza (ma più com., in questo sign., riconoscere): conosco di essermi ingannato; il primo passo al far bene è di c. di ...
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Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori.
Diritto
Libertà di c. Diritto di sentire e professare opinioni e fedi religiose...
È la consapevolezza che il soggetto ha del suo oggetto, e non può separarsi da quella che il soggetto ha di sé come oggetto. Il problema della sua interpretazione filosofica viene in primo piano nella filosofia moderna, con Campanella e Cartesio;...