saputellismo s. m. (fam., iron.) L’atteggiamento di chi, come un ragazzo che vuole mostrare con arroganza di saperne quanto gli adulti, sfoggia la propria presunta competenza, erudizione e simili. ♦ Con [...] , forma diminutivale sostantivata dell’agg. saputo, con l’aggiunta del suffisso -ismo.
Già attestato nel volume di racconti di Giorgio Torelli I giorni della merla. Cosanostra n. 3, Rusconi editore, 1977, p. 46 («il saputellismo socialista»). ...
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grosso1
gròsso1 agg. [lat. tardo grŏssus]. – 1. In senso relativo, di oggetto che ha una certa grossezza (la quale è precisata da un’espressione numerica, o è genericamente determinata da un avverbio [...] da g. paghe (Manzoni). i. In confronto (per lo più sottinteso) ad altra cosa analoga di minore grossezza: dito g., l’alluce e, meno com., il pollice; i mercatanti sanno fare, per quali ragioni la nostra [fede] era migliore che la giudaica (Boccaccio ...
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fortuna
s. f. [lat. fortūna, der. di fors fortis «caso, sorte»]. – 1. Propriam., nome di un’antica divinità romana, personificazione della forza che guida e avvicenda i destini degli uomini, ai quali [...] sul buon andamento delle cose, di volgere la sorte a nostro favore; essere la f. di qualcuno, far volgere decisamente la frasi con cui si dichiara sé stessi o altri fortunati per qualche cosa che costituisce un bene: ha la f. di avere ancora vivi ...
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prestito
prèstito s. m. [dal lat. praestĭtum, propr. part. pass. neutro di praestare: v. prestare]. – 1. L’atto del prestare, il fatto di dare o ricevere qualche cosa (denaro, un bene, un oggetto) con [...] ricorrere a un p.; un p. di mille euro; talvolta con riferimento alla cosa stessa prestata: è un p. rilevante; restituire il p.; vivere sul p., forma originaria (per es., limitandoci a considerare la nostra lingua, bar, film, taxi), sia assimilati, ...
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chiodo
chiòdo (ant. e region. chiòvo) s. m. [lat. clavus, volg. claus, da cui rispettivam. le forme ant. chiavo e chiovo; la -d- per influenza del lat. claudĕre]. – 1. Piccolo ferro allungato, più o [...] possa dirsi che abbiano veramente «piantato il chiodo» nella nostra letteratura (Montale); stare al ch., stare saldo in un varî secondo le circostanze: roba di qualità scadente, cosa stranissima, o incredibile o spropositata, situazione che fa ...
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volta1
vòlta1 s. f. [lat. volg. *volvĭta, *volta, der. del lat. class. volvĕre «volgere»]. – 1. ant. o letter. a. L’azione, il fatto di voltare o di voltarsi, di girare da una parte o dall’altra, di [...] si dirige: sono partiti alla v. di Firenze; venivano alla nostra volta. b. Turno, vece (quasi a indicare l’avvicendamento da un giro reale o immaginario): si fece avanti a sua v.; ogni cosa a sua v., al suo momento; si come avvenne, che a lei la ...
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interesse
interèsse (ant. e pop. tosc. interèsso) s. m. [dal verbo lat. interesse «essere in mezzo; partecipare; importare», comp. di inter «tra» e esse «essere»]. – 1. Il prezzo pagato, o che dev’essere [...] , altro nome del dativo etico (v. etico1, n. 2). c. La capacità che una cosa o una persona ha di suscitare in noi tali sentimenti, di richiamare e legare la nostra attenzione: un discorso, una storia, un argomento di grande i.; la proposta non ha per ...
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segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, [...] gesto è stato s. di altruismo; il mandarlo fuori di casa nostra così infermo ne sarebbe gran biasimo e s. manifesto di poco senno qui l’espressione fig. fare un s. di croce su qualche cosa, o più brevemente farci una croce sopra, non volerne più ...
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girare1
girare1 v. tr. e intr. [dal lat. tardo gyrare, der. di gyrus «giro»]. – 1. tr. a. Muovere in giro, far ruotare: g. la chiave nella toppa; g. una manovella; g. il compasso; Par di lungi un molin [...] parola testa): ma che, ti gira?, non hai la testa a posto?, che cosa ti viene in mente?; se gli gira, se gli viene l’estro; secondo detta provincia di Toscana 700 miglia (G. Villani); Vedi nostra città quant’ella gira (Dante). f. Piegare, cambiare ...
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perche
perché avv. e cong. [comp. di per e che1 o che2]. – Grammaticalmente, oltre alle funzioni di avverbio interrogativo e di congiunzione, che sono le più frequenti, può avere quella di pronome relativo [...] o anche lo scopo per cui si fa o non si fa qualche cosa, non essendo sempre evidente la distinzione tra il sign. causale e il sign. simile a sebbene, per quanto e sim.: P. le nostre genti Pace sotto le bianche ali raccolga, Non fien da’ lacci ...
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Cosa nostra
Còsa nòstra. – Associazione criminale di tipo mafioso, nata in Sicilia nel 19° secolo e sviluppatasi dopo l'Unità d'Italia e la fine della Seconda guerra mondiale. Dopo il 2000 C. n. è stata pesantemente colpita da arresti e condanne...
Piero Innocenti
‘La Cosa nostra’ (Lcn) continua a essere la più potente, diffusa e temibile organizzazione criminale negli Usa, al primo posto per fatturato nella classifica mondiale delle mafie. Ha collegamenti stabili con altre organizzazioni...