ora2
óra2 s. f. [lat. hŏra, dal gr. ὥρα]. – 1. a. Unità di misura del tempo, pari alla 24a parte del giorno, e suddivisa in 60 minuti primi; ha come simbolo la lettera h posta a esponente (per es., 1h). [...] finire di marzo e di settembre) corrispondono più o meno alle nostre 2; se ne conserva tuttavia il ricordo in espressioni pop. come ogni ora più (per esprimere il progressivo avanzare di qualche cosa; cfr. le locuz. analoghe di momento in momento, di ...
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potere1
potére1 (ant. podére) s. m. [uso sostantivato del verbo potere2]. – 1. a. Capacità, possibilità oggettiva di agire, di fare qualcosa: noi ... scorgiamo ... il colmo della nostra esistenza nelle [...] vuole. c. Nell’uso com., facoltà di fare o non fare una cosa, di compiere o meno una data azione; quindi, libertà di azione, in mio, in tuo p., sta in nostro p. e sim., dipende dalla mia, dalla tua, dalla nostra volontà: ho fatto tutto ciò che era in ...
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vincere
vìncere v. tr. [lat. vĭncĕre] (pres. io vinco, tu vinci, ecc.; pass. rem. vinsi, vincésti, ecc.; part. pass. vinto). – 1. a. Sopraffare l’avversario in armi, in guerra o in uno scontro qualsiasi, [...] usato a volte nel sign. di prevalere in seguito a discussione e votazione: la maggioranza vince; spesso con soggetto di cosa: ha vinto la nostra proposta; come spesso accade vinse il partito peggiore. c. Forzare, indurre qualcuno a fare qualche ...
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importanza
(ant. importànzia) s. f. [der. di importare1]. – 1. a. Propriam., il fatto d’importare a qualcuno, di stargli a cuore, di costituire per lui oggetto di grande o notevole interesse: non conviene [...] all’importanzia nostra ... Che punto vi fermiate a quella giostra (Ariosto). Nell’uso com., qualità intrinseca per cui una cosa, in sé o negli effetti che ne possono seguire, ha qualche rilievo e merita considerazione: una questione d’i., importante; ...
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quale
agg. e pron. [lat. qualis]. – Indica, con valore interrogativo e relativo, singoli elementi (cose, persone, animali, ecc.), o categorie di elementi, in relazione alla qualità per cui si caratterizzano [...] , e gli avv. qualora e qualvolta. 6. fam. Per la quale, espressione invar., riferita con valore attributivo a cosa o persona che incontra la nostra approvazione: un pranzetto proprio per la quale; anche in frasi negative: una persona non tanto per la ...
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torto2
tòrto2 s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.; propr. «ciò che non è retto, che non è giusto»]. – 1. Il contrario di diritto1, quindi azione ingiusta, ingiuriosa, colpevole: pensa ch’i’ sono [...] questa oscura valle, Ove piangiamo il nostro e l’altrui torto (Petrarca), la colpa nostra e quella di Adamo; fare, faccia t., frase che un negoziante può rivolgere a un suo cliente; è una cosa che gli fa t., che fa t. al suo ingegno, alla sua abilità ...
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pensare
v. tr. e intr. [dal lat. pensare, intens. di pendĕre «pensare»; cfr. pesare] (io pènso, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Con uso assol., e sign. generico, esercitare l’attività del pensiero, [...] avrei mai pensato; chi l’avrebbe pensato?; ero lontano dal p. una cosa simile; o con quello di progettare, architettare, macchinare, per lo più divertentissimo; figurarsi: pensa quale sia stata la nostra gioia! (anche con ellissi del verbo nella ...
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titolo
tìtolo s. m. [dal lat. titŭlus]. – 1. Con riferimento all’antichità romana (per la quale è di uso frequente, anche oggi, la forma lat. titulus), iscrizione apposta alle immagini degli antenati; [...] si fonda su un rapporto diretto dell’acquirente con la cosa (per es., l’impossessamento della selvaggina da parte del cacciatore il merito che fa degni di qualche cosa: ha acquistato molti t. alla nostra riconoscenza; quel che ha fatto mi sembra ...
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genio1
gènio1 s. m. [dal lat. Genius, nome proprio della divinità tutelare, e fig. (come nome comune, genius) «inclinazione, disposizione»]. – 1. a. Nella mitologia pagana, lo spirito, buono o cattivo, [...] . b. Carattere, indole, gusto: secondare il proprio g., il g. di altri; non è cosa conforme al mio g.; persona o cosa di mio, tuo g., ecc., che s’accorda con l’indole e con le opinioni nostre o d’altri: è un lavoro di mio g.; mi pare che non sono ...
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forza
fòrza s. f. [lat. tardo fŏrtia, der. di fortis «forte1»]. – 1. In generale, la qualità o la condizione d’esser forte, e insieme anche la causa che dà la possibilità d’esser forte. Con riferimento [...] contro la volontà dell’obbligato. c. Locuzioni: di forza, con la violenza, di prepotenza: entrò di f. in casa nostra. Per forza, di cosa che si faccia contro la propria volontà, perché obbligati, perché non se ne può fare a meno: ci son dovuto andare ...
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Cosa nostra
Còsa nòstra. – Associazione criminale di tipo mafioso, nata in Sicilia nel 19° secolo e sviluppatasi dopo l'Unità d'Italia e la fine della Seconda guerra mondiale. Dopo il 2000 C. n. è stata pesantemente colpita da arresti e condanne...
Piero Innocenti
‘La Cosa nostra’ (Lcn) continua a essere la più potente, diffusa e temibile organizzazione criminale negli Usa, al primo posto per fatturato nella classifica mondiale delle mafie. Ha collegamenti stabili con altre organizzazioni...