invalido
invàlido agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. invalĭdus, comp. di in-2 e valĭdus «valido»]. – 1. Che o chi, per malattia, congenita o acquisita, ferita, mutilazione, o per vecchiaia, non ha o ha perso [...] mutilati e invalidi di guerra. 2. agg. Di cosa, non valido, privo di valore o di efficacia a sim.): si può statuire la fortuna essere i. e debolissima a rapirci qualunque nostra minima virtù (L. B. Alberti). 3. In zoologia e botanica, nome ...
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provare
v. tr. [lat. prŏbare «provare, approvare», der. di probus «buono, onesto»; propr. «riconoscere una cosa come buona»] (io pròvo, ant. pruòvo, ecc.). – 1. Fare una prova o alcune prove, sottoporre [...] ; è un fatto che prova chiaramente la buona fede di quell’uomo; questa constatazione prova l’esattezza della nostra congettura. 6. intr. (aus. avere), ant. Attecchire, allignare, fruttificare: tra i calcinacci e rovine, purché vi sia alquanto ...
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perpetuare
perpetüare v. tr. [dal lat. perpetuare, der. di perpetuus e perpetuo»] (io perpètuo, ecc.). – Rendere perpetuo, far durare in eterno; per estens., far sì che qualche cosa si prolunghi nel [...] p. un abuso, il vizio, il malcostume. Come intr. pron., durare in eterno, o prolungarsi nel tempo: la vita nostra, che altro che brieve esser non può nel mortal corpo, si perpetuerà nella laudevole fama (Boccaccio); anche sostantivato: il perpetuarsi ...
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nocciolo
nòcciolo s. m. [forse lat. nŭcleus «midollo, gheriglio», der. di nux nŭcis «noce1»]. – 1. In botanica, lo strato più interno, legnoso, detto anche endocarpo, delle drupe (ciliegia, pesca, oliva, [...] (per es., della nespola); e per estens., scherz., di ogni cosa che abbia forma, durezza, figura di nòcciolo, come grandine, sassi fondamentale, essenziale: il nocciolo duro del nostro catalogo, della nostra clientela; talvolta l’espressione è usata ...
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golosita
golosità (ant. gulosità, gulositade) s. f. [der. di goloso]. – L’essere goloso, il vizio della gola: la sua g. è insaziabile; g. punita; Temperanza, che è regola e freno de la nostra gulositade [...] (Dante). Con sign. concr., cibo ghiotto, leccornia, per lo più al plur.: un negozio di delicatezze e di golosità. In senso fig., desiderio vivo, avidità di cosa che procuri piacere: g. di guadagno. ...
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sperimentare
(o esperimentare, ant. spermentare) v. tr. [dal lat. tardo experimentare, der. di experimentum «esperimento, prova»] (io speriménto, ecc.). – 1. a. Sottoporre a esperimento; applicare, usare, [...] mettere alla prova qualche cosa per accertarne e verificarne le capacità funzionali, la validità, l’efficacia, il rendimento: s capacità di sopportazione. Nell’uso ant. o letter., cimentare: Nostra virtù che di legger s’adona, Non spermentar con l’ ...
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supporre
suppórre v. tr. [dal lat. supponĕre, comp. di sub- e ponĕre «porre», propr. «mettere sotto»; il sign. corrente risale al lat. tardo] (coniug. come pórre). – 1. Ammettere per congettura; immaginare [...] che una cosa sia o possa verificarsi in un determinato modo; fare una ipotesi che spieghi una realtà comunque osservata: situazione, non si può che s. un suo netto rifiuto alla nostra richiesta. 2. letter. a. Nel sign. originario, mettere, collocare ...
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vanto
s. m. [der. di vantare]. – 1. Il vantare o piuttosto il vantarsi di qualche merito o capacità; vanteria. È usato soprattutto nelle espressioni menare, darsi, farsi vanto o gran v., vantarsi, millantarsi: [...] vantare, o addirittura essere superiore o più forte di lui; anche di cosa: è un vino che giustamente ha il v. sopra tutti gli altri; scienziato, o quell’impresa, sarà sempre un v. per la nostra città. 3. a. Nell’età della cavalleria, e nelle corti ...
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benedire
v. tr. [lat. benedicĕre, comp. di bene e dicĕre, propr. «dir bene» e nel lat. eccles. (come traduz. del gr. εὐλογέω) «benedire»] (coniug. come dire; nell’imperf. indic. ha anche, come forma [...] 1. a. Invocare da Dio bene e protezione per una persona o una cosa, per lo più alzando la mano destra e facendo con essa un segno di concedere grazie: benedite, Signore, la nostra famiglia; Dio benedica le nostre fatiche; benedite, gran Dio, l’Italia ...
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gradire
v. tr. [lat. *gratire, der. di gratus «gradito, accetto»] (io gradisco, tu gradisci, ecc.). – 1. Ricevere, accogliere, accettare di buon animo, con soddisfazione, con piacere: g. un regalo, una [...] non gradisco vederlo in casa mia; non gradisco che frequenti casa nostra); sono scherzi che non gradisco; come formula di congedo: grata); o, in altri casi, per chiedere garbatamente qualche cosa: gradirei un bicchiere d’acqua; quindi, in genere, ...
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Cosa nostra
Còsa nòstra. – Associazione criminale di tipo mafioso, nata in Sicilia nel 19° secolo e sviluppatasi dopo l'Unità d'Italia e la fine della Seconda guerra mondiale. Dopo il 2000 C. n. è stata pesantemente colpita da arresti e condanne...
Piero Innocenti
‘La Cosa nostra’ (Lcn) continua a essere la più potente, diffusa e temibile organizzazione criminale negli Usa, al primo posto per fatturato nella classifica mondiale delle mafie. Ha collegamenti stabili con altre organizzazioni...