cosacòsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto [...] in complimenti: buone c.!; tante belle cose! Come nome proprio è largamente nota la denominazione di Cosanostra, assunta da una associazione di famiglie mafiose, sviluppatasi prevalentemente nella Sicilia occidentale, collegate strettamente tra loro ...
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iperoggetto s. m. Oggetto o evento le cui enormi dimensioni spaziali e temporali, congiunte alla pluralità di forme con cui si manifesta, lo rendono non direttamente esperibile come unicità concreta (l’esempio [...] . Col termine «iperoggetti» Timothy Morton designa entità di una tale dimensione spaziale e temporale da incrinare la nostra stessa idea di cosa un «oggetto» sia. L’esempio più drammatico è senza dubbio il riscaldamento globale, che a sua volta ...
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lungotermista s. m. e f. Chi ritiene che sia fondamentale assumere come priorità morale del presente il fatto di influenzare positivamente il futuro a lunghissimo termine. ◆ Insomma, gli altruisti effettivi [...] per davvero, non solo nel presente ma anche nel futuro lontano. Cosa c’è di controverso o di problematico in questa visione? Il filosofo potere che regolano la nostra società. (Irene Doda, Indiscreto.org, 16 dicembre 2022) • Che cosa succede, però, ...
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mente
ménte s. f. [lat. mens mĕntis, affine al lat. meminisse e al gr. μιμνήσκω «ricordare»]. – 1. Il complesso delle facoltà umane che più specificamente si riferiscono al pensiero, e in partic. quelle [...] ’è da sé perfetta (Dante); fig., è nella m. di Dio, di cosa che è di là da venire e sulla quale perciò non si possono fare previsioni corrisposti o che non sia più ritenuta meritevole del nostro amore), non pensarci più, strapparla quasi dal proprio ...
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parte
s. f. [lat. pars partis]. – 1. a. Ciascuno degli elementi in cui un intero è diviso o può essere diviso, sia che essi siano materialmente staccati l’uno dall’altro, sia che possano essere soltanto [...] da lui, ecc.: da p. mia puoi stare tranquillo; da p. nostra sii certo che non ci saranno ostacoli. 4. Dal valore che ha altra p., per un altro rispetto, del resto: d’altra p., che cosa ci posso fare io?; spesso in correlazione fra loro: da una p. ...
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intenzione
intenzióne s. f. [dal lat. intentio -onis, der. di intendĕre «tendere, rivolgere»; il sign. 4 si riconnette con intendĕre nel sign. di «capire»]. – 1. a. Orientamento della coscienza verso [...] un soggetto infinitivo), per dire che non s’intende di fare qualche cosa; le stesse espressioni, usate all’imperfetto, sono frequenti per negare la partecipazione cosciente della nostra volontà a un fatto: non avevo intenzione di offenderti; ciò che ...
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morire
v. intr. [lat. *mŏrīre per il lat. class. mŏri] (pres. muòio, muòri, muòre, moriamo, morite, muòiono [pop. mòio, mòri, mòre ..., mòiono; ant. o dial. mòro ..., mòrono]; cong. pres. muòia ..., [...] .: non sappiamo ancora di che morte dobbiamo m., come andranno le cose, quale sarà la nostra sorte; voglio sapere di che morte devo m., che cosa mi aspetta, che cosa è stato deciso nei miei riguardi, e sim.). Indicando insieme la causa e lo scopo ...
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mostrare
v. tr. [lat. monstrare, der. di monstrum: v. mostro2] (io móstro, ecc.). – 1. a. Far vedere, presentare ad altri perché veda, esamini, osservi: m. i documenti, il passaporto; m. la merce al [...] : m. il funzionamento di un apparecchio; nell’uso letter., insegnare: Mostrò ciò che potea la lingua nostra (Dante); par che sia una cosa venuta Da cielo in terra a miracol mostrare (Dante), a dare testimonianza delle cose meravigliose che sono in ...
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offrire
v. tr. [lat. *offerīre per il class. offerre, comp. di ob- e ferre «portare»] (io òffro, ecc.; pass. rem. offrìi o offèrsi, offristi, ecc.; part. pass. offèrto). – 1. Presentare o proporre a [...] mi si fu offerto Chi per lungo silenzio parea fioco (Dante). Analogam., con soggetto di cosa, presentarsi: un meraviglioso spettacolo si offrì alla nostra vista; mi si offre un’ottima occasione; rimanendo celibe, per aver rifiutati tutti i partiti ...
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mezzo1
mèżżo1 agg. [lat. mĕdius]. – 1. a. Di ogni cosa che (per numero, quantità, grandezza, volume, massa, durata, valore, ecc.) è o si considera la metà dell’intero: m. dozzina, m. migliaio; m. battaglione; [...] nell’uso pop. tosc.), quando si parli di cosa ben determinata, viene inserito l’articolo tra l’aggettivo [tra farsi amare e farsi temere] non si può appunto perché la nostra natura non ce lo consente (Machiavelli). Con la prep. in forma per ...
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Cosa nostra
Còsa nòstra. – Associazione criminale di tipo mafioso, nata in Sicilia nel 19° secolo e sviluppatasi dopo l'Unità d'Italia e la fine della Seconda guerra mondiale. Dopo il 2000 C. n. è stata pesantemente colpita da arresti e condanne...
Piero Innocenti
‘La Cosa nostra’ (Lcn) continua a essere la più potente, diffusa e temibile organizzazione criminale negli Usa, al primo posto per fatturato nella classifica mondiale delle mafie. Ha collegamenti stabili con altre organizzazioni...