megastruttura
s. f. [comp. di mega- e struttura]. – In architettura e in urbanistica, termine con cui sono stati indicati vasti complessi progettati per integrare diverse funzioni urbane soprattutto [...] sono alloggiati elementi diversi, generalmente prefabbricati. Sono considerati esempî di megastrutture il progetto per Fort L’Empereur di Le Corbusier (1932), il Wohnberg di W. Gropius (1928), il progetto per la baia di Tokyo di Kenzo Tange (1961) e ...
Leggi Tutto
purismo
s. m. [dal fr. purisme, der. di puriste «purista»]. – 1. Dottrina linguistica che rifiuta e condanna con intransigenza i neologismi e ogni tipo di apporto da altre lingue o dialetti, e propone [...] pubblicato nel 1918 da A. Ozenfant e Ch.-È. Jeanneret (diventato poi famoso architetto con lo pseudonimo di Le Corbusier): proponeva un’arte che, bandita ogni fantasia e preziosismo, si imponesse per le qualità intrinseche degli elementi plastici e ...
Leggi Tutto
moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi [...] progettazione architettonica: criterî caratteristici del movimento (di cui sono stati principali esponenti A. Aalto nei paesi scandinavi, Le Corbusier in Francia, W. Gropius con la scuola del Bauhaus in Germania, F. L. Wright negli Stati Uniti, G ...
Leggi Tutto
unita
unità s. f. [dal lat. unĭtas -atis, der. di unus «uno»; in alcuni dei sign. concreti, ha risentito l’influenza dell’ingl. unit (che in inglese è distinto da unity)]. – 1. a. Il fatto, la condizione [...] unico edificio con una capacità variabile fra 1000 e 2000 persone, realizzato per la prima volta dall’architetto Le Corbusier a Marsiglia nel 1947. d. Nella tecnica cinematografica, gruppo di attori e tecnici che lavorano insieme per la realizzazione ...
Leggi Tutto
metaprogettazione
metaprogettazióne s. f. [comp. di meta- e progettazione]. – Tipo di progettazione architettonica, della quale è considerato iniziatore Le Corbusier, che viene utilizzata nella messa [...] a punto di elementi classificabili in una scala intermedia tra architettura e urbanistica, in partic. nella progettazione architettonica aperta, la quale prevede la costruzione di grandi strutture entro ...
Leggi Tutto
pilotis
〈pilotì〉 s. m., fr. [der. di pilot «palo», che a sua volta è un der. di pile «pilastro»]. – In alcune soluzioni di architettura moderna, nome dei pilastri, per lo più di cemento armato, che sorreggono [...] un edificio, isolandolo dal terreno, inizialmente usati dall’architetto svizzero Le Corbusier (1887-1965) al fine di creare uno spazio coperto, libero da pareti e in diretta relazione con l’esterno. È chiamato piano p. (o assol. il pilotis) il piano ...
Leggi Tutto
artisteggiare
v. intr. Assumere atteggiamenti da artista, darsi un tono da artista. ◆ C’è chi artisteggia nel palco della prosa, magari Roberto Benigni, che ha aderito ma non sa se andrà. (Foglio, 16 [...] ”, creando arredamenti per signore bene. Ci ispiravamo a [Walter] Gropius e al Bauhaus, in parte a Le Corbusier, perseguendo una linea razionalista e funzionalista». (Claudio Mercandino, Repubblica, 24 marzo 2007, Torino, p. XII).
Derivato dal ...
Leggi Tutto
Pseudonimo dell'architetto Charles-Édouard Jeanneret (La Chaux-de-Fonds, Neuchâtel, 1887 - Roquebrune-Cap-Martin 1965). Frequentata la scuola d'arte nella sua città natale, completò la sua formazione con viaggi di studio in Europa e nel Vicino...
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Instancabile spirito creativo, Le Corbusier si è rivelato l’architetto più influente del XX secolo tanto sul piano teorico...