turpiloquio
turpilòquio s. m. [dal lat. turpiloquium, comp. di turpis «turpe» e loqui «parlare»]. – Il parlare con un linguaggio osceno, triviale, sboccato, o comunque contrario alla decenza: il t. è [...] segno di poco rispetto di sé e degli altri; il suo continuo t. è insopportabile. In diritto penale, il t. in luogo pubblico (o aperto al pubblico) è attualmente considerato contravvenzione punibile con un’ammenda. ...
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ognora
ognóra (ant. ognióra, 'ógni óra', ogn’óra) avv., letter. – Sempre: il poeta non possiede che le sue ali ognora crescenti (Deledda). È frequente, soprattutto in poesia, la forma tronca ognór (ant. [...] rio ch’ad ognor meco piange (Petrarca). Seguito da più (anche, raram., in grafia unita, ognorpiù), per indicare aumento continuo, movimento crescente: dico, ridico, e ognor più torno a dire (Alfieri). Come cong. temporale, ognora che, ognor che, ogni ...
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vespaio
vespàio s. m. [der. di vespa]. – 1. Nido delle colonie di vespe, che può avere varie forme e diversa costituzione, a seconda delle specie di vespe, generalmente formato da uno o più favi di cellette [...] terreno, in gallerie, in tronchi d’albero; inciampare in un v., andare a cadere su un v.; metteva un certo rombo continuo, che pareva un v. (Leopardi); com. le frasi fig. stuzzicare il v., eccitare il risentimento di persone irritabili o provocare ...
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spiaccichio
spiaccichìo s. m. [der. di spiaccicare], tosc. – Uno spiaccicare continuo; lo spiaccicarsi di più cose; con valore concr., roba spiaccicata: guarda che spiaccichio queste pesche! ...
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vita
s. f. [lat. vīta, affine a vivĕre «vivere»]. – 1. In senso ampio, proprietà o condizione di sistemi materiali (i sistemi viventi, dagli organismi unicellulari a quelli pluricellulari più evoluti) [...] il sistema vivente è visto come sistema aperto (quindi non isolato), che si mantiene lontano dall’equilibrio grazie al continuo scambio di energia e materia con l’ambiente (nel quale la crescita di entropia compensa abbondantemente il decremento di ...
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stropiccio
stropiccìo s. m. [der. di stropicciare]. – Atto dello stropicciare continuo o frequente, soprattutto con riferimento al rumore di oggetti stropicciati (spec. dei piedi sul pavimento): ecco, [...] precorre Per annunciarti ... Il noto s. de’ piedi tuoi (Parini) ...
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paiolo1
paiòlo1 (letter. paiuòlo) s. m. [lat. *pariolum, voce di origine celtica]. – Recipiente di rame (in passato anche di terracotta), largo e fondo, con manico di ferro mobile e ad arco che permette [...] paletta d’acciaio inossidabile, mossa da un piccolo motore elettrico, che consente di mescolare senza fatica, in modo regolare e continuo, portandoli a cottura, alcune vivande come la polenta, l’impasto per gnocchi, ecc. Frasi prov.: è come il p., o ...
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z, Z
(żèta) s. f. o m. – Venticinquesima e ultima lettera dell’alfabeto latino, derivata dalla zeta dell’alfabeto greco, che nella forma maiuscola ha lo stesso segno Z (svoltosi da quello originario [...] si trova in mezzo a due vocali vere e proprie. Con la sua decisione, la Crusca diede una soluzione definitiva (benché i contrasti continuassero per tutto il ’600) a due altre grosse questioni: la prima era se nei latinismi si dovesse scrivere zi o ti ...
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tuttodi
tuttodì (o 'tutto dì') avv., ant. – Di continuo, continuamente, sempre: E tosto verrà fatto a chi ciò pensa Là dove Cristo tutto dì si merca (Dante); come tutto dì veggiamo che fanno far coloro [...] che le lor case acconciano (Boccaccio) ...
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Linguistica
In fonologia, articolazioni c. sono quelle in cui nella tenuta non vi è occlusione che arresti la corrente espiratoria (la quale, dunque, fluisce ininterrotta durante tutta l’articolazione del fonema). Sono c. tutte le articolazioni...
continuo
. Nel significato di " non interrotto nel tempo, incessante ", in If XVI 27 il collo / faceva ai piè contïnuo vïaggio; in Pd XXVII 125 ma la pioggia continua converte / in bozzacchioni le sosine vere; in Cv III XIII 7 E così si vede...