spezzato
agg. e s. m. [part. pass. di spezzare]. – 1. agg. a. Che non è intero o continuo, per essere stato diviso in due o più pezzi o parti: pane s.; legna s. e accatastata. In usi fig.: orario s., [...] orario di lavoro non continuato, ma diviso in due turni, antimeridiano e pomeridiano; un periodare o un periodo troppo s., suddiviso e articolato in membri sintattici troppo staccati e frammentarî; parole, frasi s., pronunciate con interruzioni della ...
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ronzare
ronżare v. intr. [voce di origine onomatopeica] (io rónżo, ecc.; aus. avere). – 1. a. Mandare quel rumore sordo, continuo e vibrante, che producono volando alcuni insetti: senti come ronza quel [...] capo basso di don Abbondio (Manzoni). b. Con altra metafora, girare intorno senza allontanarsi: ronzandoci, per così dire, continuamente attorno, ... ci ha seguiti finora passo passo (Bassani); soprattutto facendo la corte: e lei, signora, non hanno ...
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badalucco
s. m. [prob. affine a badare] (pl. -chi), ant. – 1. Scaramuccia, piccolo scontro per tenere a bada il nemico: se la vita non è una battaglia campale, è però un viluppo continuo di scaramuccie [...] e badalucchi giornalieri (I. Nievo); tenere a b., lo stesso che tenere a bada. 2. Trastullo, trattenimento, passatempo: così stetti tutto settembre; dipoi questo b. [dell’andare a caccia di tordi] ... ...
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strombettio
strombettìo s. m. [der. di strombettare]. – Uno strombettare continuo o frequente; con partic. riferimento al clacson o alla tromba di automezzi: ti piove addosso una tempesta di strombettii; [...] c’è il verde; stai ostruendo il traffico (I. Calvino) ...
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ronzio
ronżìo s. m. [der. di ronzare]. – Il rumore sordo, continuo e vibrante, che si produce ronzando: il r. delle vespe, dei calabroni, ecc.; il fastidioso r. delle zanzare gli impediva di dormire; [...] un r. di mosche sonnolenti (Verga). Per estens., di rumori simili: il r. del motore, della trottola, dei proiettili; un ronzio Terribile mandò l’arco d’argento (V. Monti); se non avesse sentito un r. lontano ...
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tenosinovite
(o tendosinovite) s. f. [comp. di teno- (o tendo-) e sinovite]. – In medicina, affezione infiammatoria, acuta o cronica, delle guaine sinoviali di uno o più tendini (detta anche tenite, [...] o tendovaginite): t. traumatica, infettiva, tubercolare, ecc.; t. crepitante secca del polso, del pollice, frequente in pianisti, schermidori e in genere in chi assoggetta a un notevole e continuo impegno i muscoli attivatori del pollice. ...
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memore
mèmore agg. [dal lat. memor -ŏris, affine al gr. μέρμηρα «sollecitudine», μέριμνα «pensiero», e al sanscr. smàrati «egli si ricorda»]. – Che conserva il ricordo di un fatto non solo nella mente [...] ma anche nel sentimento, e in modo continuo, non momentaneo: sono sempre m. delle sue parole; un popolo m. delle dolorose esperienze passate; con riferimento al bene avuto da qualche persona, include l’idea della gratitudine: essere m. dei benefìci ...
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memoria
memòria s. f. [dal lat. memoria, der. di memor -ŏris «memore»]. – 1. a. In generale, la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli [...] quei momenti è ancora viva in me; la m. della sua colpa non l’abbandona mai, lo segue dappertutto, lo perseguita continuamente; consegnare, affidare, tramandare alla m. dei posteri (un fatto, un personaggio, con scritti o sim.); fatto degno di m., d ...
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turpiloquio
turpilòquio s. m. [dal lat. turpiloquium, comp. di turpis «turpe» e loqui «parlare»]. – Il parlare con un linguaggio osceno, triviale, sboccato, o comunque contrario alla decenza: il t. è [...] segno di poco rispetto di sé e degli altri; il suo continuo t. è insopportabile. In diritto penale, il t. in luogo pubblico (o aperto al pubblico) è attualmente considerato contravvenzione punibile con un’ammenda. ...
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ognora
ognóra (ant. ognióra, 'ógni óra', ogn’óra) avv., letter. – Sempre: il poeta non possiede che le sue ali ognora crescenti (Deledda). È frequente, soprattutto in poesia, la forma tronca ognór (ant. [...] rio ch’ad ognor meco piange (Petrarca). Seguito da più (anche, raram., in grafia unita, ognorpiù), per indicare aumento continuo, movimento crescente: dico, ridico, e ognor più torno a dire (Alfieri). Come cong. temporale, ognora che, ognor che, ogni ...
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Linguistica
In fonologia, articolazioni c. sono quelle in cui nella tenuta non vi è occlusione che arresti la corrente espiratoria (la quale, dunque, fluisce ininterrotta durante tutta l’articolazione del fonema). Sono c. tutte le articolazioni...
continuo
. Nel significato di " non interrotto nel tempo, incessante ", in If XVI 27 il collo / faceva ai piè contïnuo vïaggio; in Pd XXVII 125 ma la pioggia continua converte / in bozzacchioni le sosine vere; in Cv III XIII 7 E così si vede...