esigenza
eṡigènza s. f. [dal lat. tardo exigentia]. – 1. Quanto è richiesto o giova al normale svolgimento di qualche cosa; bisogno, necessità: il movimento continuo è per me un’e.; la lettura del giornale [...] è un’e. vivamente sentita da molte persone; più spesso usato al plur.: le e. della vita; fare fronte alle e. quotidiane; modificare l’orario d’ufficio per esigenze di servizio; venire incontro alle e. ...
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elevatore
elevatóre agg. e s. m. [dal lat. tardo elevator -oris; nei sign. 2 e 3, sul modello dell’ingl. elevator]. – 1. s. m. (f. -trice) Chi eleva; con senso generico, e riferito a persona, è raro. [...] e. della palpebra superiore, della scapola, ecc. 3. s. m. a. Nome generico di apparecchio o impianto, a funzionamento continuo o intermittente, destinato al sollevamento o anche al trasporto di carichi, materiali o simili: e. a coclea, e. a nastro ...
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turbinio
turbinìo s. m. [der. di turbinare]. – Un turbinare continuo: il t. della bufera; più spesso fig., movimento rotatorio vorticoso, o semplicem. tumulto, agitazione, confusione: il t. delle danze; [...] udì un t. di grida (Beltramelli); un t. di idee, di pensieri confusi, di progetti ...
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rombo3
rómbo3 s. m. [der. di rombo1 nel sign. 1, per il suo rumore; cfr. gr. ἐπιρρομβέω «emettere un ronzio»]. – 1. Rumore forte e profondo, per lo più di breve durata: il r. del tuono, del cannone, [...] (P. Levi); in usi iperb.: Con la lancia arrestata il cavalliero L’aria ferendo vien d’orribil rombo (Ariosto). 2. ant. Ronzio, strepito: Simile a quel che l’arnie fanno rombo (Dante); metteva un certo r. continuo, che pareva un vespaio (Leopardi). ...
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sperperio
sperperìo s. m. [der. di sperperare]. – Uno sperperare continuo, senza limiti: bisogna mettere un freno a questo s. sconsiderato. ...
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sperpetua
sperpètua s. f. [riduzione pop. del lat. lux perpetua «luce perpetua», parole del Requiem (v. perpetuo, n. 1), solitamente associate all’idea della morte e del camposanto], tosc. – Disgrazia, [...] in quanto sia abituale o continua: avere la s.; gli è entrata in casa la s.; ma è proprio una s.!; la buona fortuna d’Italia aveva stornata dai nostri capi una s. tremenda (G. Bandi). Meno com., lamento uggioso, continuo: uh, quante sperpetue! ...
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desto
désto agg. [part. pass. di destare, senza suffisso]. – Che non dorme, sveglio: sono stato d. tutta la notte; alle sei, ero già d.; sogno o son d.?, modo di esprimere stupore per cosa che pare quasi [...] e sim.) è assai meno com. di sveglio. Con altro uso fig., poco com., pronto, teso: in mezzo allo stordimento generale, all’indifferenza per gli altri, nata dal continuo temer per sé, ci furono degli animi sempre desti alla carità (Manzoni). ...
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ferita
(ant. feruta) s. f. [der. di ferire]. – 1. a. Lesione traumatica caratterizzata dalla soluzione di continuo di tessuti molli: fare, farsi, prodursi una f.; una f. leggera, grave, seria; una brutta [...] , cinghie di trasmissione, organi rotanti dentati, ecc., f. lacero-contuse. b. Analogam., in botanica, soluzione di continuità nei tessuti esterni, di rivestimento e protezione, delle piante, provocata da cause varie (insetti, fenomeni atmosferici ...
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Linguistica
In fonologia, articolazioni c. sono quelle in cui nella tenuta non vi è occlusione che arresti la corrente espiratoria (la quale, dunque, fluisce ininterrotta durante tutta l’articolazione del fonema). Sono c. tutte le articolazioni...
continuo
. Nel significato di " non interrotto nel tempo, incessante ", in If XVI 27 il collo / faceva ai piè contïnuo vïaggio; in Pd XXVII 125 ma la pioggia continua converte / in bozzacchioni le sosine vere; in Cv III XIII 7 E così si vede...