tantalico1
tantàlico1 agg. (pl. m. -ci). – Relativo al mitico Tàntalo e al suo supplizio (v. tantalio e supplizio): ciò che è angoscia, che è t. tortura dello spirito mio in ogni momento, ciò che come [...] continuo sfugge alla mia stessa parola ... (Boine). ...
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zapping
〈∫ä′piṅ〉 s. ingl. [der. di (to) zap, propr. «eliminare, uccidere», e in usi gergali «muovere o spingere con forza e rapidamente» o, secondo un’altra interpretazione, «eliminare, azzerare»], usato [...] in ital. al masch. – Cambiamento continuo, rapido passaggio da un canale all’altro della televisione, premendo quasi freneticamente i tasti del telecomando per passare in rassegna i diversi programmi, spec. durante le interruzioni pubblicitarie, alla ...
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retinatura
s. f. [der. di retino]. – Procedimento grafico consistente nell’impiego di un retino (v. retino, n. 2 a) per la riproduzione a stampa di immagini a tono continuo; anche, l’operazione di applicare [...] un retino (v. retino, n. 2 b), o retini di diverso tipo, su disegni ...
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ossessionare
v. tr. [der. di ossessione] (io ossessióno, ecc.). – Tormentare con insistenza l’animo, la coscienza, la volontà di una persona, fino a costituire per essa un incubo, una preoccupazione [...] , da un ricordo, dal sospetto, dalla gelosia, dalla brama di guadagno. In senso fig., infastidire, importunare in modo continuo e insistente: le tue lamentele mi ossessionano; smettila di ossessionarmi con tutte queste domande! Come intr. pron ...
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rivoluzione
rivoluzióne s. f. [dal lat. tardo revolutio -onis «rivolgimento, ritorno», der. di revolvĕre: v. rivolgere]. – 1. Nell’uso scient., per un corpo in movimento intorno a un altro corpo, lo [...] vera r.; l’elettronica ha portato una r. in quasi tutti i settori; grave disordine e sconvolgimento: che r., in casa, con questo continuo va e vieni di figli e nipoti; devo aver mangiato qualcosa che mi ha fatto male: ho una gran r. nello stomaco, o ...
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gemitio
gemitìo s. m. [der. di gemere, gemito]. – Il gocciare o trasudare lento e continuo di un liquido, dalla terra, da un muro o sim.; stillicidio: luoghi montuosi, secchi ed asciutti, buoni e privi [...] di ogni g. (Soderini); il g. d’una cannella (D’Annunzio). V. anche gemizio, e cfr. gemichio ...
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stranire
v. tr. [der. di strano] (io stranisco, tu stranisci, ecc.). – Rendere, far diventare strano, nervoso e teso; turbare, disorientare: questo continuo cicaleccio mi ha stranito; contraddicendolo [...] sempre non fai che stranirlo di più. Come intr. pron., stranirsi, diventare inquieto, turbarsi, innervosirsi: se il bambino non va a letto presto, si stranisce. ◆ Part. pass. stranito, frequente come agg., ...
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febbricola
febbrìcola s. f. [dal lat. febricŭla, dim. di febris «febbre»]. – Stato di lieve febbre, con temperatura oscillante tra 37 e 37,5 °C, a carattere periodico o continuo; può essere sintomatica [...] di numerose affezioni morbose palesi o occulte, per lo più ad andamento cronico (tonsillite, infezioni focali, disfunzioni tiroidee, tubercolosi), ma talora può essere semplicemente connessa a una disfunzione ...
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Linguistica
In fonologia, articolazioni c. sono quelle in cui nella tenuta non vi è occlusione che arresti la corrente espiratoria (la quale, dunque, fluisce ininterrotta durante tutta l’articolazione del fonema). Sono c. tutte le articolazioni...
continuo
. Nel significato di " non interrotto nel tempo, incessante ", in If XVI 27 il collo / faceva ai piè contïnuo vïaggio; in Pd XXVII 125 ma la pioggia continua converte / in bozzacchioni le sosine vere; in Cv III XIII 7 E così si vede...