diuturno
agg. [dal lat. diuturnus, der. di diu «per lungo tempo»], letter. – Di lunga durata e continuità nel tempo: con d. fatiche. ◆ Avv. diuturnaménte, per lungo tempo, in modo continuato e durevole. ...
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unione
unióne s. f. [dal lat. tardo unio -onis, der. di unus «uno»]. – 1. L’azione e l’operazione di unire, il fatto di unirsi o di essere uniti con uno o più altri individui, enti, oggetti, parti o [...] la scogliera, e di comune forma laminare; lo strato arboreo di una foresta di conifere. 3. fig. Coesione, connessione, continuità: tra le varie parti del libro c’è scarsa unione. Coesione morale, spirito di solidarietà: in questa famiglia, in questa ...
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unire
v. tr. [lat. unīre, der. di unus «uno»] (io unisco, tu unisci, ecc.). – 1. Mettere insieme due o più oggetti, enti o elementi, congiungendoli o collegandoli in modo che risultino a contatto, senza [...] soluzione di continuità, e formino un tutto unico e solidale: u. due pezzi metallici, mediante la saldatura, con cerniere, ecc.; u. due assi a incastro; u. due teli cucendoli l’uno all’altro; uniamo le tavole e facciamo una sola tavolata; u. più ...
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per
pér prep. [lat. pĕr]. – Come le altre prep. proprie, può fondersi con l’articolo determinativo per dare luogo alle prep. articolate, raramente usate, pel (per il), pei o pe’ (per i), e ad altre, [...] mirtilli, andarne alla ricerca; lascia che vada per i fatti suoi, ecc. 2. In complementi di tempo: a. Per indicare continuità o durata, con uso analogo a quello indicante estensione nello spazio: è stato assente da scuola per venti giorni consecutivi ...
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identita
identità s. f. [dal lat. tardo identĭtas -atis, der. di idem «medesimo», calco del gr. ταὐτότης]. – 1. L’essere identico, perfetta uguaglianza: i. di due firme, di due concetti; i. piena, vera, [...] del rilascio. b. In psicanalisi, i. psicologica, il senso e la consapevolezza di sé come entità distinta dalle altre e continua nel tempo; crisi d’i. (traduz. dell’ingl. identity crisis), conflitto psico-sociale con disturbi del senso dell’identità e ...
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scala
s. f. [lat. tardo scala -ae (nel lat. class. soltanto al plur., scalae -arum), der. di scandĕre «salire»]. – 1. Termine generico per indicare varî tipi di strutture fisse o mobili, a scalini o [...] .; ha quattro figli, tutti a s., di 12, 10, 8 e 6 anni; o l’aspetto di una superficie che non proceda con continuità regolare ma si presenti come una serie di gradini: capelli tagliati a scala, con una sfumatura non bene graduata. Con sign. analogo è ...
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dieresi
dïèreṡi s. f. [dal lat. tardo diaerĕsis, gr. διαίρεσις, propr. «divisione, separazione», der. di διαιρέω «disgiungere»]. – 1. a. In fonetica, la divisione di un gruppo vocalico nel corpo di una [...] . I casi più notevoli in cui la dieresi non dovrebbe essere possibile, neanche nel verso, sono i seguenti: nei gruppi ie, uo continuazione di ĕ, ŏ latine (per es. piede lat. pĕdem, buono lat. bŏnum); nei gruppi i + vocale quando la i derivi dalla ...
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spot
〈spòt〉 s. ingl. [propr. «punto, macchia, zona ristretta»; nei sign. 1 e 2 è abbrev. della locuz. spot light, o spotlight 〈spòtlait〉 «punto, o fascio, luminoso»] (pl. spots 〈spòts〉), usato in ital. [...] o assol. spot, breve messaggio pubblicitario che viene solitamente inserito in trasmissioni radiofoniche o televisive, interrompendone la continuità; è talora costituito da poche brevi battute, altre volte assume la forma di una scenetta comica o di ...
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taglio
tàglio s. m. [der. di tagliare]. – 1. L’azione e l’operazione di tagliare, il fatto di venire tagliato: t. dei capelli (t. normale, corto, scalato, a caschetto, con la sfumatura alta o bassa, [...] censura, ha perso gran parte del suo valore artistico. 2. a. L’effetto del tagliare, il segno che rimane, la soluzione di continuità che ne è il risultato: una tovaglia piena di tagli; c’era nella tela un lungo t. obliquo. L’aspetto della superficie ...
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filare3
filare3 v. tr. e intr. [dal lat. tardo fīlare «ridurre in fili», der. di filum «filo»]. – 1. tr. Ridurre in filo fibre tessili o altro, con operazioni opportune (per le fibre tessili, v. filatura): [...] filo; per es., del formaggio che fa le fila, del lume quando la fiamma è troppo alta, di un recipiente che versa un filo continuo e sottile di un liquido, del vino o dell’aceto che sono andati a male, ecc. Con sign. più tecnici: in botanica, di rami ...
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Continuità Gruppo costituito nel 1961 a Roma da alcuni artisti: P. Consagra, P. Dorazio, G. Novelli, A. Perilli, G. Turcato. La mostra organizzata alla Galleria Odyssia venne riproposta, con il titolo di Continuità e con la stessa presentazione...
Biologia
C. del plasma germinale
Teoria biologica di M. Nussbaum e A. Weismann, secondo la quale il ‘plasma germinale’, portatore dei caratteri ereditari, contenuto nelle cellule germinali o gameti, non si distribuirebbe a tutte le cellule del...