intermittenza
intermittènza s. f. [der. di intermittente]. – Condizione di ciò che è intermittente; discontinuità nella manifestazione di un determinato fenomeno, con sospensioni alternate a riprese: [...] resistenza) che, riscaldato dalla corrente, si deforma interrompendo il circuito e, poi, raffreddandosi, ne ripristina la continuità (o viceversa), ripetendo regolarmente tale ciclo (interruttori di questo tipo sono usati, per es., nel circuito degli ...
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diuturno
agg. [dal lat. diuturnus, der. di diu «per lungo tempo»], letter. – Di lunga durata e continuità nel tempo: con d. fatiche. ◆ Avv. diuturnaménte, per lungo tempo, in modo continuato e durevole. ...
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unione
unióne s. f. [dal lat. tardo unio -onis, der. di unus «uno»]. – 1. L’azione e l’operazione di unire, il fatto di unirsi o di essere uniti con uno o più altri individui, enti, oggetti, parti o [...] la scogliera, e di comune forma laminare; lo strato arboreo di una foresta di conifere. 3. fig. Coesione, connessione, continuità: tra le varie parti del libro c’è scarsa unione. Coesione morale, spirito di solidarietà: in questa famiglia, in questa ...
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unire
v. tr. [lat. unīre, der. di unus «uno»] (io unisco, tu unisci, ecc.). – 1. Mettere insieme due o più oggetti, enti o elementi, congiungendoli o collegandoli in modo che risultino a contatto, senza [...] soluzione di continuità, e formino un tutto unico e solidale: u. due pezzi metallici, mediante la saldatura, con cerniere, ecc.; u. due assi a incastro; u. due teli cucendoli l’uno all’altro; uniamo le tavole e facciamo una sola tavolata; u. più ...
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per
pér prep. [lat. pĕr]. – Come le altre prep. proprie, può fondersi con l’articolo determinativo per dare luogo alle prep. articolate, raramente usate, pel (per il), pei o pe’ (per i), e ad altre, [...] mirtilli, andarne alla ricerca; lascia che vada per i fatti suoi, ecc. 2. In complementi di tempo: a. Per indicare continuità o durata, con uso analogo a quello indicante estensione nello spazio: è stato assente da scuola per venti giorni consecutivi ...
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scala
s. f. [lat. tardo scala -ae (nel lat. class. soltanto al plur., scalae -arum), der. di scandĕre «salire»]. – 1. Termine generico per indicare varî tipi di strutture fisse o mobili, a scalini o [...] .; ha quattro figli, tutti a s., di 12, 10, 8 e 6 anni; o l’aspetto di una superficie che non proceda con continuità regolare ma si presenti come una serie di gradini: capelli tagliati a scala, con una sfumatura non bene graduata. Con sign. analogo è ...
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dieresi
dïèreṡi s. f. [dal lat. tardo diaerĕsis, gr. διαίρεσις, propr. «divisione, separazione», der. di διαιρέω «disgiungere»]. – 1. a. In fonetica, la divisione di un gruppo vocalico nel corpo di una [...] . I casi più notevoli in cui la dieresi non dovrebbe essere possibile, neanche nel verso, sono i seguenti: nei gruppi ie, uo continuazione di ĕ, ŏ latine (per es. piede lat. pĕdem, buono lat. bŏnum); nei gruppi i + vocale quando la i derivi dalla ...
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spot
〈spòt〉 s. ingl. [propr. «punto, macchia, zona ristretta»; nei sign. 1 e 2 è abbrev. della locuz. spot light, o spotlight 〈spòtlait〉 «punto, o fascio, luminoso»] (pl. spots 〈spòts〉), usato in ital. [...] o assol. spot, breve messaggio pubblicitario che viene solitamente inserito in trasmissioni radiofoniche o televisive, interrompendone la continuità; è talora costituito da poche brevi battute, altre volte assume la forma di una scenetta comica o di ...
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taglio
tàglio s. m. [der. di tagliare]. – 1. L’azione e l’operazione di tagliare, il fatto di venire tagliato: t. dei capelli (t. normale, corto, scalato, a caschetto, con la sfumatura alta o bassa, [...] censura, ha perso gran parte del suo valore artistico. 2. a. L’effetto del tagliare, il segno che rimane, la soluzione di continuità che ne è il risultato: una tovaglia piena di tagli; c’era nella tela un lungo t. obliquo. L’aspetto della superficie ...
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filare3
filare3 v. tr. e intr. [dal lat. tardo fīlare «ridurre in fili», der. di filum «filo»]. – 1. tr. Ridurre in filo fibre tessili o altro, con operazioni opportune (per le fibre tessili, v. filatura): [...] filo; per es., del formaggio che fa le fila, del lume quando la fiamma è troppo alta, di un recipiente che versa un filo continuo e sottile di un liquido, del vino o dell’aceto che sono andati a male, ecc. Con sign. più tecnici: in botanica, di rami ...
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Continuità Gruppo costituito nel 1961 a Roma da alcuni artisti: P. Consagra, P. Dorazio, G. Novelli, A. Perilli, G. Turcato. La mostra organizzata alla Galleria Odyssia venne riproposta, con il titolo di Continuità e con la stessa presentazione...
Biologia
C. del plasma germinale
Teoria biologica di M. Nussbaum e A. Weismann, secondo la quale il ‘plasma germinale’, portatore dei caratteri ereditari, contenuto nelle cellule germinali o gameti, non si distribuirebbe a tutte le cellule del...