curdo
agg. e s. m. (f. -a) [dall’arabo-pers. Kurd (pl. Akrād), armeno Kordukh]. – Appartenente alla popolazione iranica dei Curdi, distribuita nella Turchia, nell’Iran, nell’Iraq, nella Siria e nella [...] s. m.), lingua indoeuropea della famiglia iranica, distinta in tre grandi gruppi dialettali, caratterizzata da una forte riduzione delle spiranti e delle consonanti e vocali finali; il lessico ha numerosi prestiti dal persiano moderno e dall’arabo. ...
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blesita
bleṡità s. f. [der. di bleso]. – Difetto di pronuncia consistente nella sostituzione, deformazione o soppressione di una o più consonanti (specialmente l e s). ...
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omorganico
omorgànico agg. [comp. di omo- e organo] (pl. m. -ci). – In fonetica, prodotto dallo stesso organo: consonanti o., quelle che, pur distinguendosi tra loro per altri caratteri, hanno un identico [...] punto d’articolazione (per es., p, b, m, tutt’e tre bilabiali); stretta o., nelle affricate, la stretta che succede all’occlusione (per es., nella z sorda ‹z = ts›, l’articolazione alveolare fricativa ...
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x, X
(ics) s. f. o m. – Ventitreesima lettera dell’alfabeto latino (usata solo in latinismi, grecismi e altri prestiti non interamente adattati): corrisponde come forma alla lettera greca X (chi), che [...] mai in parole di tradizione ininterrotta; in queste, la x latina è continuata da s se preceduta o seguita da altra consonante (es. cinsi, lat. cinxi; spendere, lat. expendere), ora da ss ora da šš se intervocalica (es. sasso, lat. saxum; lasciare ...
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dalmatico
dalmàtico agg. [dal lat. Dalmatĭcus, gr. Δαλματικός] (pl. m. -ci). – Della Dalmazia (è forma meno com., con senso generico, di dalmata). In partic., lingua d., e più spesso il dalmatico, come [...] da una forte dittongazione delle vocali semplici (kàina da cena, nepàut da nepotem, dàik da dico, ecc.) e da una tenace conservazione delle consonanti originali (anche delle velari davanti a e, i, come in kenùr dal lat. cenare, ġelùt da gelatum). ...
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riflettere
riflèttere (ant. reflèttere) v. tr. e intr. [dal lat. reflectĕre, propr. «ripiegare, volgere indietro», comp. di re- e flectĕre «piegare»] (part. pass. riflèsso nei sign. del n. 1, riflettuto [...] la maggiorazione dell’imposta si riflette naturalmente sul costo di fabbricazione. In linguistica, continuare, essere l’esito: le consonanti labiali e dentali del greco possono r. una precedente labiovelare indoeuropea (v. riflesso2, n. 2 b). 2. intr ...
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semiconsonante
s. f. [comp. di semi- e consonante, sul modello di semivocale]. – In linguistica, sinon. di semivocale, usato però quasi esclusivam. per quelle semivocali che precedono una vocale e costituiscono [...] avere già in latino, cioè tra vocali (es. gajo 〈ġài̯o〉) o in principio di parola (es. jattura 〈i̯attùra〉), non invece tra consonante e vocale (es. piede 〈pi̯ède〉, occhio 〈òkki̯o〉, non *pjede, *occhjo); e del resto l’uso della j nella scrittura oggi è ...
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maori
maòri (o màori) agg. e s. m. e f. – Che appartiene o si riferisce ai Maori, popolazione polinesiana della Nuova Zelanda, abitante in maggioranza nell’Isola del Nord: le tribù, i clan m.; i caratteristici [...] tatuaggi m.; lingua m. (o, come s. m., il maori), lingua appartenente al gruppo polinesiano della famiglia maleopolinesiana, caratterizzata dalla mancanza di consonanti sonore e dall’estrema semplificazione della flessione verbale. ...
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apofonico
apofònico agg. [der. di apofonia] (pl. m. -ci). – Concernente l’apofonia: gradi a., i differenti aspetti che una radice o un suffisso assume per l’alternanza delle vocali (grado zero, o ridotto, [...] all’apofonia stilistica: accostamenti a. di parole. Nella versificazione, sono dette talora rime a. quelle (altrimenti dette rime consonanti) in cui non si ha perfetta omofonia tra le vocali accentate delle parole in rima, o si hanno addirittura ...
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sur-
[lat. sŭper «sopra»]. – Prefisso di parole composte derivate dal francese o formate sul modello francese, oppure formate in italiano con un secondo elemento che comincia con r-, come surrealismo, [...] surregolazione, surrene, ma anche con altre consonanti, come surclassare, surdimensionare, raramente con vocale, come suralimentazione. Una parte di questi composti (verbi e loro derivati) si riferiscono a operazioni tecnologiche (surgelare, ...
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Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere pronunciata senza l’appoggio di una vocale...
In fonetica, consonanti la cui articolazione consiste nel susseguirsi di più chiusure e aperture del canale vocale, che producono una vibrazione; tipiche vibranti sono le varie qualità di r: v. apicali-alveolari (in cui vibra l’apice della lingua...