penetrare [dal lat. penetrare] (io pènetro, poet. penètro, ecc.). - ■ v. intr. (aus. essere) 1. a. [spingersi (o portarsi) all'interno di un luogo, di un edificio e sim., con la prep. in: i ladri sono [...] sociali] ≈ (non com.) allignare, diffondersi, divulgarsi, espandersi, impiantarsi, prendere piede, propagarsi. 3. (fig.) [pervenire alla conoscenza di qualcosa, con la prep. in: p. nei segreti della scienza] ≈ addentrarsi, capire (ø), comprendere (ø ...
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episteme /epi'steme/ s. f. [der. del gr. epistéme "conoscenza filosofica o scientifica"]. - (filos.) [nella filosofia contemporanea, l'insieme delle conoscenze positive e delle teorie scientifiche che [...] caratterizzano una data epoca, una determinata disciplina o un autore importante: l'e. positivista; l'e. kantiana] ≈ paradigma ...
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percezione /pertʃe'tsjone/ s. f. [dal lat. perceptio -onis, der. di percipĕre "percepire"]. - 1. [capacità di percepire: non avere la p. del pericolo] ≈ impressione, intuizione, presentimento, sensazione. [...] ‖ conoscenza, idea, nozione. 2. (burocr.) [atto dell'incassare, del riscuotere] ≈ esazione, incasso, riscossione. ...
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erudizione /erudi'tsjone/ s. f. [dal lat. eruditio -onis "insegnamento"]. - 1. [complesso di cognizioni acquisite in uno o più campi del sapere: uomo di rara e.; e. enciclopedica, storica] ≈ bagaglio (culturale), [...] conoscenza, cultura, istruzione, sapere. ↔ ignoranza, incultura. ↑ analfabetismo. 2. (estens., spreg.) [insieme di cognizioni minuziose su un argomento, ma prive di originalità di pensiero: opera di mera e.; la sua è pura e., non cultura] ≈ ...
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trascendere /tra'ʃendere/ [dal lat. transcendĕre "oltrepassare, montare al di sopra"] (coniug. come scendere). - ■ v. tr. [andare oltre, al di là dei limiti della conoscenza, della realtà, ecc.: un'impresa [...] che trascende ogni immaginazione] ≈ andare al di là (o oltre), oltrepassare, scavalcare, sopravanzare, sorpassare, superare. ■ v. intr. (aus. avere se usato assol., essere se espresso con il compl. indiretto) ...
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canale s. m. [lat. canalis, der. di canna "canna"]. - 1. (idraul.) [corso d'acqua artificiale, scavato per servire all'irrigazione, al prosciugamento di terre, alla navigazione, ecc.: c. navigabile; c. [...] , mezzo di comunicazione, di diffusione] ≈ medium, mezzo, tramite, via. b. (eufem.) [spec. al plur., amicizie di cui servirsi per conseguire uno scopo: usare i c. giusti] ≈ aderenza, aggancio, conoscenza, contatto, (fam.) entratura, (fam.) maniglia. ...
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esoterico /ezo'tɛriko/ agg. [dal lat. tardo esoterĭcus, gr. esōterikós, der. di ésō "dentro"] (pl. m. -ci). - 1. (filos.) [dell'insegnamento riservato dagli antichi filosofi greci e spec. da Aristotele [...] soli discepoli] ↔ essoterico. 2. (relig.) [di dottrine e rituali riservati ai soli iniziati, la cui conoscenza non è comunicata ai profani] ≈ iniziatico. ‖ intimo, riservato, segreto. ⇓ ermetico, misterico, misteriosofico. ↔ essoterico, pubblico. 3 ...
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esposto /e'sposto/ [part. pass. di esporre]. - ■ agg. 1. [mostrato, offerto alla vista del pubblico: ammirare i quadri e.] ≈ in mostra, in vista, presentato. 2. [di persona soggetta ad azione esterna che [...] o passaggio aperto sul vuoto] ≈ a picco, scoperto. ■ s. m. 1. (giur.) [scritto in cui sono portati a conoscenza dell'autorità determinati fatti: inoltrare e.] ≈ accusa, denuncia, querela, reclamo. ↓ istanza, richiesta. 2. (f. -a) (non com.) [bimbo ...
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esterno /e'stɛrno/ [dal lat. externus, der. di exter o exterus "che sta fuori"]. - ■ agg. 1. a. [che è fuori: scala e.] ≈ di fuori, esteriore. ↔ interno, intrinseco. ● Espressioni: candidato esterno [chi, [...] all'esteriorità] ≈ apparente, estrinseco. ↔ sostanziale. 2. (filos.) [detto di ciò che esiste indipendentemente dalla conoscenza che se ne può avere: mondo e.] ≈ esteriore, fenomenico, fisico, materiale, oggettivo, sensibile, visibile. ↔ interiore ...
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estraneità s. f. [der. di estraneo]. - 1. [l'essere estraneo, non familiare] ≈ ‖ diversità. ↔ conoscenza, dimestichezza, familiarità. 2. [il sentirsi o il mostrarsi estraneo] ≈ assenza, disinteresse, indifferenza. [...] ↔ interesse, presenza. 3. [il non avere relazione con la cosa di cui si parla, con la prep. a: dimostrare la propria e. al fatto] ≈ [riferito a reato e sim.] innocenza. ↔ affinità, attinenza, inerenza, ...
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Filosofia
La c. nella filosofia antica e medievale
La c. nella filosofia antica è concepita come un processo le cui modalità vengono diversamente interpretate: secondo la concezione di Pitagora, ripresa successivamente da Eraclito e da Empedocle,...
conoscenza [canoscenza; caunoscenza]
Domenico Consoli
Vocabolo presente in tutte le opere dantesche, con particolare frequenza nel Convivio, dove si registrano venti occorrenze delle trentadue complessive.
La forma ‛ canoscenza ', propria...