concessivo
agg. [dal lat. tardo concessivus]. – 1. Che esprime concessione. In partic., in grammatica, proposizione c. (o, come s. f., una c., le c.), proposizione subordinata che esprime una circostanza [...] in ufficio). Più rara è la costruzione con il verbo all’infinito preceduto da per e seguito da che e il congiuntivo: per gridare che facesse, nessuno lo stava ad ascoltare. 2. Nel linguaggio burocr., detto di provvedimento con il quale viene accolta ...
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piuccheperfetto
piuccheperfètto (meno com. 'più che perfètto' e piucchepperfètto) s. m. [calco del lat. dei grammatici plusquamperfectum]. – Nella coniugazione verbale di alcune lingue antiche (per es., [...] passata, anteriore ad altra anch’essa passata, corrispondente, nella coniugazione italiana, al trapassato: il p. indicativo o dell’indicativo; il p. del congiuntivo; il latino ‘amaveram’ e ‘amavissem’ sono rispettivamente il p. dell’indicativo e del ...
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quando
avv., cong. e s. m. [lat. quando]. – 1. avv. a. Ha la funzione di domandare, in frasi interrogative, in quale tempo o momento si determinerà, si è determinato o si determina, un fatto, una situazione [...] ci sono dei ricevimenti; i contrattempi ti capitano q. meno te l’aspetti. Oltre che l’indicativo può reggere anche il congiuntivo nel caso che il tempo dell’azione sia prospettato con indeterminatezza: ti prometto, q. io muoia, di lasciarti tutta la ...
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persóna s. f. [lat. persōna, voce di origine prob. etrusca, che significava propr. «maschera teatrale» e poi prese il valore di «individuo di sesso non specificato», «corpo», e fu usata come termine grammaticale [...] , può essere, sia in queste sia nei pronomi personali, espressa al singolare o al plurale: la terza p. plurale del congiuntivo presente del verbo «fare» è «facciano»; i pronomi personali di seconda p. plurale sono «voi» e «vi». Per estens., parlare ...
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passato
1. Si dice PASSATO ciò che è andato oltre un certo limite, che ha superato un determinato punto (acqua passata). 2. MAPPA Come molte altre parole che indicano un movimento nello spazio, anche [...] verbo che segnalano che l’azione si è già verificata rispetto al tempo considerato come presente (participio, gerundio, condizionale, congiuntivo p.; il p. dell’infinito). 4. Quando ha funzione di nome, il termine indica il tempo ormai trascorso e ...
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imperativo
agg. e s. m. [dal lat. tardo imperativus, der. di imperare «comandare»]. – 1. agg. In genere, che contiene o esprime comando: frase i.; parlare, rivolgersi in tono i.; mandato i., in diritto [...] sole persone, la 2a sing. e la 2a plur. (scrivi, scrivete); per le altre persone, è supplito dalle forme del presente congiuntivo. 2. s. m. Nel linguaggio filosofico, proposizione che formula un comando o una norma d’azione, che l’uomo impone a sé ...
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imperfetto
imperfètto agg. [dal lat. imperfectus, comp. di in-2 e perfectus, part. pass. di perficĕre «compiere»]. – 1. a. Non finito, incompiuto: lasciare un’opera i.; avrei lasciato i. qualunque affare, [...] nel suo farsi e quindi non ancora compiuta nel tempo a cui il discorso si riferisce (andavo, credevo, sentivo, ecc.). Nel congiuntivo, invece, è usato in correlazione con un tempo storico («sperai che lui mi ascoltasse») o, nel periodo ipotetico, in ...
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consecutio temporum
〈konsekùzzio tèmporum〉 locuz. lat. (propr. «correlazione dei tempi»), usata in ital. al femm. – Complesso delle norme che nel latino classico regolano la scelta del tempo del congiuntivo [...] nella proposizione dipendente in base al tempo della proposizione reggente. Con senso più ampio, l’espressione è talora usata per indicare le norme che regolano in genere i rapporti temporali del verbo ...
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consecutivo
agg. [dal lat. mediev. consecutivus, der. del lat. consĕqui «seguire», part. pass. consecutus]. – 1. a. Che viene immediatamente dopo in ordine di tempo: il giorno c. alla partenza. b. Al [...] sia soltanto possibile – di quanto è affermato nella reggente; possono avere forma esplicita, con il verbo di modo indicativo o congiuntivo introdotto da una delle locuz. tanto ... che, così ... che, tale ... che, in modo che, al punto che e sim., o ...
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troppo
tròppo avv., agg. e s. m. [ant. adattamento del fr. trop, voce di origine germanica che significò dapprima «molto, quantità»; cfr. truppa]. – 1. avv. a. In misura eccessiva, più del giusto o di [...] retta; costa t. più che non valga; spendi t. per quello che guadagni), sia con proposizioni consecutive espresse con perché e il congiuntivo, talora con da e l’infinito, e più spesso con per e l’infinito: corri t. perché io possa tenerti dietro; il ...
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In grammatica, modo indicante la volontà, la possibilità, la proiezione nel futuro dell’azione pensata (quindi spesso usato a designare il futuro). Il suo impiego viene sovente a coincidere con quello dell’ottativo; ciò ha fatto sì che in latino...