sottintendere
sottintèndere v. tr. [comp. di sotto- e intendere] (coniug. come intendere). – 1. non com. Comprendere, capire qualche cosa che, pur non essendo espressa in forma esplicita, a parole, è [...] la sua lettera lascia s. che il suo rifiuto non è definitivo. 2. Tralasciare di esprimere un elemento della frase o un concetto che il contesto grammaticale o logico consente facilmente d’integrare: s. il soggetto, il verbo, in una proposizione; nel ...
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zuinglismo
żuinġlismo (o żwinġlismo) s. m. – Il movimento di pensiero teologico derivato dal riformatore religioso svizzero Zwingli (v. la voce prec.), fondatore della Chiesa «riformata» (che fu poi [...] diffusa e rafforzata da Calvino), le cui dottrine ebbero un’impronta originale rispetto a quelle di Lutero: concetto universalistico della fede cristiana, concezione della maestà assoluta e unica di Dio creatore, critica radicale dei sacramenti e ...
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non
nón avv. [lat. non]. – Avverbio di negazione; parola frequentissima nel discorso, serve a negare o escludere il concetto espresso dal vocabolo cui si premette (essere - non essere; andare - non andare; [...] piove - non piove; intelligente - non intelligente, ecc.) o a esprimere il concetto del diverso da quello implicito nel vocabolo stesso (io - non io; tutti - non tutti, ecc.). Va anche notato che, nell’uso ant. e poet., la n finale di non si assimila ...
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peso2
péso2 s. m. [lat. pē(n)sum: v. penso]. – 1. a. In fisica, la forza (forza peso) che agisce su qualsiasi corpo di massa non nulla posto in un campo gravitazionale; sulla superficie terrestre il [...] di grande p. storico, politico; non bisogna dare p. alle chiacchiere; lo studente di letteratura non ha afferrato bene questo concetto, ma non vi ha dato troppo p. per non doversi sforzare a capire cose che non gli interessano (Gianni Celati); dare ...
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non essere
nón èssere locuz. usata come s. m. – Espressione filosofica usata per indicare l’assoluta assenza di ogni oggetto o ente (non essere assoluto), ovvero, più raram., l’esclusione di una determinata [...] dialettico classico, medievale e moderno; ridotto da Platone, con un’interpretazione geniale e fondamentale, al concetto di alterità, e identificato con la materia dai neoplatonici, assume un significato particolare nell’idealismo postkantiano ...
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materiale
agg. e s. m. [dal lat. tardo materialis, agg. der. di materia «materia»]. – 1. agg. a. Della materia, che consta di materia, di cose che si presentano come oggetti sensibili e occupano un’estensione [...] m.; non avere il tempo m. di fare qualche cosa. Come termine filosofico, il suo sign. varia secondo quello del concetto di «materia» cui si riferisce; può quindi opporsi tanto a formale (per es. nella distinzione tra verità materiale e verità ...
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costrutto2
costrutto2 s. m. [uso sostantivato di costrutto1]. – 1. Ordinato accostamento delle parole nella frase, in modo da esprimere un concetto determinato; o la frase stessa: vidi che con riso Udito [...] ., struttura sintattica di una proposizione o d’un periodo: c. regolare, irregolare; c. italiano, antiquato, latineggiante. 2. Concetto, senso sostanziale di un discorso: il c. delle sue parole dovrebbe esser questo; discorso senza c., senza senso ...
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sottrazione
sottrazióne s. f. [dal lat. tardo subtractio -onis, der. di subtrahĕre «sottrarre»]. – 1. L’atto del sottrarre, del portare via: s. di denari, di documenti; s. con furto, con raggiro, con [...] , s. logica, quell’argomentazione nella quale, stabiliti i caratteri di una certa classe, o in genere di un dato concetto universale, e dimostrato che una singola realtà ne è totalmente o parzialmente priva, si conclude che essa non appartiene a ...
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mente
ménte s. f. [lat. mens mĕntis, affine al lat. meminisse e al gr. μιμνήσκω «ricordare»]. – 1. Il complesso delle facoltà umane che più specificamente si riferiscono al pensiero, e in partic. quelle [...] della parola per indicare, in modo più o meno concr., la sede e l’attività del pensiero: le idee, i pensieri, i concetti della m.; mi si affollavano nella m. mille idee; tormentarsi, lambiccarsi la m., per scoprire, per venire a capo di qualche cosa ...
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classe
s. f. [dal lat. classis, di origine incerta]. – 1. Ciascuna delle cinque categorie in cui fu divisa, in base al patrimonio fondiario, la cittadinanza di Roma, nell’ordinamento timocratico introdottovi, [...] . di consumo, ecc.) e che mostrino un sentimento di comunanza e di solidarietà e condividano una comune concezione della società: concetto che si preferisce oggi esprimere con i termini ceto e strato, e che tuttavia rimane ancora in uso nella locuz ...
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Filosofia
Pensiero, in quanto concepito dalla mente, più in particolare idea, nozione esprimente i caratteri essenziali e costanti di una data realtà che si forma afferrando insieme (lat. concipĕre = cum-capĕre, comprehendĕre) i vari aspetti...
concetto
. In poesia, tranne un'occorrenza, è esclusivo del Paradiso, in prosa, del Convivio. Significa comunemente " cosa concepita dalla mente ", quindi " pensiero ". In D. il c. è considerato come ‛ contenuto di pensiero ' in rapporto alla...