citta
città (ant. cittade) s. f. [lat. civĭtas -atis «condizione di civis» e «insieme di cives»; al sign. di «aggregato di abitazioni» la parola giunse per metonimia, sostituendo urbs]. – 1. a. Centro [...] , fornite di servizî pubblici e di quanto altro sia necessario per offrire condizioni favorevoli alla vita sociale (il concetto di città è legato a quello di una molteplicità di funzioni di varia origine e indole, economiche, sociali, culturali ...
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rispecchiamento
rispecchiaménto s. m. [der. di rispecchiare]. – Il fatto di rispecchiare e di rispecchiarsi o venire rispecchiato. Il termine, raro in senso proprio, è più frequente in senso fig.; in [...] partic., è stato usato nella critica letteraria e nell’estetica di derivazione marxista per tradurre il ted. Widerspiegelung, concetto presente già nella riflessione di Engels e Lenin ma sviluppato soprattutto da G. Lukács (1885-1971), secondo il ...
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nota
nòta s. f. [dal lat. nŏta «segno, contrassegno, marchio, ecc.», di etimo oscuro, non essendo possibile, per la brevità della ŏ, una connessione con nōsco «conoscere» e nōmen «nome»]. – 1. a. Segno [...] o τεκμήριον) si dicono note o determinazioni gli elementi di cui si può considerare costituito il contenuto di un concetto, distinti dagli elementi di una rappresentazione, in quanto non riferiti a un singolo oggetto individuale, ma indici delle ...
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reificazione
reificazióne s. f. [der. del lat. res «cosa», nel sign. 1 sul modello dell’ingl. reification, nel sign. 2 attraverso il fr. réification]. – 1. Processo mentale per cui si converte in qualche [...] cosa di concreto, o si viene a considerare tale, ciò che ha soltanto esistenza astratta: r. di un concetto. 2. Il processo di far decadere a cosa, di trattare alla stregua di cosa materiale, valori intellettuali e psichici, morali, storico-culturali: ...
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midolla
midólla (ant. o dial. medólla) s. f. [lat. medŭlla]. – 1. a. La parte molle del pane interna alla crosta; sinon. di mollica. b. non com. La polpa dei frutti. c. Anticam. la parola fu usata (come [...] mai così non accese esca, ... Come egli n’arse fin ne le medolle (Ariosto). 2. fig., ant. La sostanza, l’essenza, il concetto profondo o il significato nascosto (di uno scritto, di un discorso, di una raffigurazione, ecc.), in contrapp. a ciò che è ...
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trilinearita
trilinearità s. f. [der. di trilineare]. – In matematica, generalizzazione del concetto di omografia, che coinvolge tre spazî lineari. ...
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stirpe
s. f. [dal lat. stirps stirpis, propr. «tronco, ramo, germoglio» (v. sterpo), donde il sign. traslato (cfr. analogo passaggio semantico in ceppo e stipite)]. – 1. a. Discendenza, origine di una [...] con due diversi sign., uno più ristretto, indicante il complesso delle persone che formano la discendenza immediata del de cuius, concetto, questo, che ha importanza in materia di successione; e uno più ampio, indicante il complesso delle persone che ...
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nascondere
nascóndere v. tr. [lat. tardo inabscondĕre, comp. di in- e abscondĕre «nascondere»] (pass. rem. nascósi, nascondésti, ecc.; part. pass. nascósto). – 1. a. Sottrarre qualche cosa alla vista [...] cose Ch’io non lo ’ntesi, sì parlò profondo: Né per elezïon mi si nascose, Ma per necessità, ché ’l suo concetto Al segno d’i mortal si soprapuose (Dante, con riferimento allo spirito di Cacciaguida). ◆ Part. pass. nascósto, anche come agg. (v ...
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particolarizzazione
particolariżżazióne s. f. [dal fr. particularisation; v. particolarizzare]. – 1. Rappresentazione o descrizione minuziosa, dettagliata. 2. Nel linguaggio filos., applicazione di un [...] concetto generale o universale a casi e circostanze particolari: ogni giudizio, come giudizio del logo astratto, è universalizzazione del particolare, ma insieme p. dell’universale (Gentile). ...
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discorrere
discórrere v. intr. [dal lat. discurrĕre («correre qua e là», poi fig.), comp. di dis-1 e currĕre «correre»] (coniug. come correre; aus. essere nel sign. 1, avere nel sign. 2). – 1. letter. [...] Vedea nel pian discorrere La caccia affaccendata (Manzoni). In senso fig., passare con la mente (o anche con la parola) da un concetto all’altro: col pensier discorre, D0ve sia per uscir via più sicura (Ariosto); di qui si svolge il sign. oggi comune ...
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Filosofia
Pensiero, in quanto concepito dalla mente, più in particolare idea, nozione esprimente i caratteri essenziali e costanti di una data realtà che si forma afferrando insieme (lat. concipĕre = cum-capĕre, comprehendĕre) i vari aspetti...
concetto
. In poesia, tranne un'occorrenza, è esclusivo del Paradiso, in prosa, del Convivio. Significa comunemente " cosa concepita dalla mente ", quindi " pensiero ". In D. il c. è considerato come ‛ contenuto di pensiero ' in rapporto alla...