vizio
vìzio s. m. [dal lat. vitium «vizio»; cfr. vezzo]. – 1. Incapacità del bene, e abitudine e pratica del male; il concetto del vizio, sul piano morale, è dunque strettamente correlativo a quello [...] , dell’eccesso di potere, della violazione di legge (l’atto affetto da una di queste irregolarità si dice viziato); nel concetto della violazione di legge rientra anche il v. di forma, che consiste nella mancanza di uno di quegli elementi formali che ...
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estensione
estensióne s. f. [dal lat. extensio -onis, der. di extendĕre «estendere», part. pass. extensus]. – 1. a. L’azione e il risultato dell’estendere, in senso proprio e fig.: e. di un corpo elastico; [...] es., per le serie aperte come la serie dei numeri). Analogam., e. di un concetto, in contrapp. alla sua intensione, è l’insieme degli individui che il concetto denota e dei quali può quindi essere affermato come attributo; e. di una proposizione, l ...
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spirito
spìrito (ant. e poet. spirto) s. m. [dal lat. spirĭtus -us «soffio, respiro, spirito vitale», der. di spirare: v. spirare1; il sign. grammaticale 1 b ricalca il gr. πνεῦμα (che è l’equivalente [...] di guida e di soggetto unico della storia; il concetto hegeliano di spirito, oltre a esercitare una profonda influenza sui es., all’uso hegeliano del termine, e in partic. al concetto di s. oggettivo, si ricollega tutta la problematica relativa alla ...
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intenzione
intenzióne s. f. [dal lat. intentio -onis, der. di intendĕre «tendere, rivolgere»; il sign. 4 si riconnette con intendĕre nel sign. di «capire»]. – 1. a. Orientamento della coscienza verso [...] il giorno medesimo la confederazione (Guicciardini). 4. ant. a. Intendimento, cioè significato, senso di una parola, di un concetto, modo d’intendere un contesto, e sim. b. Comprensione, intelligenza di qualche cosa: per avere i. di quello che ...
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successore
successóre s. m. [dal lat. successor -oris, der. di succedĕre «venire dopo, sottentrare» (supino successum)]. – 1. (f. succeditrice, ma la forma è per lo più evitata) Chi succede, cioè subentra [...] , Polonia, Romania, Iugoslavia e Italia. 2. In aritmetica, s. di un numero naturale, il numero aumentato di un’unità: è un concetto che è alla base del processo mediante il quale, a partire da 0, si ottengono via via tutti i numeri naturali e che è ...
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per-1
pér-1. – È la prep. lat. per, usata in latino come prefisso per la formazione di verbi composti, che passano poi, più o meno immutati sia nella forma sia nel significato, insieme con i loro derivati, [...] percutĕre «percuotere», permittĕre «permettere», permutare, perpetrare); o, infine, attraverso un sign. «di là da», esprime il concetto della deviazione (come in perdĕre, perire, perimĕre, pervertĕre «pervertire»). Fanno parte a sé il lat. mediev ...
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sacramento
sacraménto (ant. sagraménto e, nel sign. 1, saraménto) s. m. [dal lat. sacramentum, der. di sacrare «consacrare»; in origine «pegno, giuramento», e quindi «pegno della fede, atto sacro»]. [...] solo il battesimo e la cena (eucaristia). La teologia contemporanea ha posto l’accento sul carattere ecclesiale ed escatologico del concetto di sacramento, il quale sta anzitutto a indicare l’azione salvifica di Dio che attraverso Cristo rende l’uomo ...
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metafora
metàfora s. f. [dal lat. metaphŏra, gr. μεταϕορά, propr. «trasferimento», der. di μεταϕέρω «trasferire»]. – 1. Processo linguistico espressivo, e figura della retorica tradizionale, basato su [...] una similitudine sottintesa, ossia su un rapporto analogico, per cui un vocabolo o una locuzione sono usati per esprimere un concetto diverso da quello che normalmente esprimono; così, per es., alla base della metafora l’ondeggiare delle spighe, è la ...
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suita
suità s. f. [dal lat. mediev. suitas, der. di suus «suo»]. – 1. Come termine giuridico, riferito al diritto romano, la qualità o condizione di essere suus heres, il diritto cioè che ha il cittadino [...] stesso, in senso ontologico, o anche in senso psicologico, ossia il sentimento di sé, della propria individualità e personalità (concetto espresso anche con altri termini di sign. affine, dei quali il più noto è ecceità, lat. mediev. haecceitas): se ...
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finito
agg. [part. pass. di finire]. – 1. a. Giunto o condotto a termine, compiuto: arrivare a spettacolo f.; sono ormai due anni f. che ha lasciato il paese. Frequente nell’uso fam. la locuz. farla [...] , non rifinite (ma non incompiute) in quanto l’artista ha impresso già nello sbozzo l’idea che intendeva esprimere: il concetto di non finito in Michelangelo. c. Nell’industria, prodotto f., prodotto che può essere immesso nel mercato senza ulteriori ...
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Filosofia
Pensiero, in quanto concepito dalla mente, più in particolare idea, nozione esprimente i caratteri essenziali e costanti di una data realtà che si forma afferrando insieme (lat. concipĕre = cum-capĕre, comprehendĕre) i vari aspetti...
concetto
. In poesia, tranne un'occorrenza, è esclusivo del Paradiso, in prosa, del Convivio. Significa comunemente " cosa concepita dalla mente ", quindi " pensiero ". In D. il c. è considerato come ‛ contenuto di pensiero ' in rapporto alla...