astruseria
astruṡerìa s. f. [der. di astruso]. – Sottigliezza e astrattezza eccessiva: a. di un discorso; più com., dottrina o concetto di difficile intendimento: versi che toccarono l’ultimo limite [...] delle a. romantiche (F. Martini) ...
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metaforizzare
metaforiżżare v. intr. e tr. [der. di metafora], non com. – 1. intr. (aus. avere) Parlare per metafora, ricorrere all’uso di metafore. 2. tr. Esprimere in forma metaforica: m. un concetto, [...] uno stato d’animo ...
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endiadi
endìadi s. f. [dal lat. tardo (h)endiădys, nome formato dai grammatici latini sul gr. ἓν διὰ δυοῖν «una cosa per mezzo di due»]. – Figura retorica per cui un concetto viene espresso con due termini [...] coordinati, di solito due sostantivi al posto di un sostantivo determinato da aggettivo o complemento di specificazione. Es.: Di ceneri e di pomici e di sassi Notte e ruina (Leopardi), cioè «tenebrosa ...
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semel heres, semper heres
(lat. «[chi è stato] una volta erede, [resta] sempre erede»). – Aforisma giuridico, che vuole esprimere l’irrevocabilità della qualità di erede, per cui, una volta accettata [...] un’eredità, non si può più rinunciare ad essa; il concetto è tolto da un testo di Ulpiano (assunto nel Digesto, 4, 4,7,10): «sine dubio heres manebit, qui semel extitit». ...
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sugo
s. m. [lat. sūcus; v. succo] (pl. -ghi). – 1. a. Il liquido contenuto nella polpa di frutti o altri elementi vegetali acquosi (sinon. più com., ma con usi più limitati o più specifici, di succo): [...] da un racconto (cfr. un uso analogo di suco in Dante: S’io avessi le rime aspre e chiocce, ... Io premerei di mio concetto il suco Più pienamente): «Bene», disse Federigo, letto che ebbe, e ricavato il s. del senso da’ fiori di don Ferrante (Manzoni ...
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sui generis
〈... ǧèneris〉 locuz. lat. (propr. «di genere proprio»), usata in ital. come agg. – Nel linguaggio della scolastica, espressione riferita a ciò che, non potendo essere ricondotto sotto un [...] concetto più esteso, non ammetteva la normale definizione per mezzo del riferimento al genere prossimo (v. genere, n. 1 a). È poi passata a indicare in generale tutto ciò che, per l’originalità e singolarità della sua natura fa, per così dire, parte ...
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transfert
trànsfert s. m. [dal fr. transfert 〈trãsfèer〉, a sua volta dall’ingl. transfer (v.), con -t- aggiunta per normalizzazione ortografica (cfr. transport, ecc.)]. – 1. a. In psicologia generale, [...] un condizionamento, precedentemente stabilito in relazione a un solo emisfero cerebrale, anche da parte dell’altro. b. In psicanalisi, concetto e termine introdotti nel 1895 da S. Freud (ted. Übertragung; in ital. si usano a volte anche trasferimento ...
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somma
sómma s. f. [lat. sŭmma, propr. «il punto più alto», femm. sostantivato dell’agg. sŭmmus «sommo»]. – 1. a. In matematica, il risultato dell’operazione di addizione e, nell’uso corrente ma meno [...] eseguire una addizione; la s. è esatta, hai sbagliato la s.; la s. è tanto, di tanti euro, ammonta a tanto. Il concetto di somma viene esteso dall’originario sign. aritmetico a varî altri contesti; si parla così di: s. algebrica, cioè di numeri con ...
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giudizio
giudìzio (ant. giudìcio, iudìcio) s. m. [dal lat. iudicium, der. di iudex -dĭcis «giudice»]. – 1. a. L’attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui [...] esso hanno avuto origine; g. temerario, il pensare male di altri senza prova o indizî sicuri. Con accezione più prossima a «concetto, opinione»: formarsi un buon g., un cattivo g., un g. sbagliato di una persona. 3. La facoltà stessa della mente che ...
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Filosofia
Pensiero, in quanto concepito dalla mente, più in particolare idea, nozione esprimente i caratteri essenziali e costanti di una data realtà che si forma afferrando insieme (lat. concipĕre = cum-capĕre, comprehendĕre) i vari aspetti...
concetto
. In poesia, tranne un'occorrenza, è esclusivo del Paradiso, in prosa, del Convivio. Significa comunemente " cosa concepita dalla mente ", quindi " pensiero ". In D. il c. è considerato come ‛ contenuto di pensiero ' in rapporto alla...