intelletto2
intellètto2 s. m. [dal lat. intellectus -us, der. di intelligĕre «intendere», part. pass. intellectus]. – 1. a. In filosofia, la facoltà, propria dello spirito, di intendere le idee, di formare [...] a lei con i. d’amore; si dedica al suo lavoro con i. d’amore, e sim. b. Ciò che s’intende dire, significato, concetto d’una frase o d’un discorso: lo ’ntelletto de la quale [canzone] a più agevolmente dare a intendere, mi conviene ... (Dante); Col ...
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alludere
allùdere v. intr. [dal lat. alludĕre, comp. di ad- e ludĕre «giocare»] (pass. rem. alluṡi, alludésti, ecc.; part. pass. alluṡo; aus. avere). – 1. Accennare velatamente nel discorso a cose o [...] persone che non si vogliono nominare: non capisco a chi vuoi a.; credo che alludesse all’incidente di ieri; usato assol.: alludi? 2. Rimandare per via simbolica ad altro fatto, immagine o concetto: l’allegoria alludeva alla vita di Cristo. ...
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contraddizione
contraddizióne (o meno corretto contradizióne) s. f. [dal lat. contradictio -onis, der. di contradicĕre «contraddire»]. – 1. a. Il contraddire, il contraddirsi: cadere in c.; cogliere [...] un seguito di contraddizioni. 2. In filosofia, rapporto di antitesi vigente tra un’affermazione e una negazione di egual concetto ed egual predicato; l’incongruenza, rilevata dapprima a carico del discorso e imputabile al parlante, è stata poi estesa ...
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intelligibilita
intelligibilità s. f. [der. di intelligibile]. – 1. In filosofia, il carattere di tutto ciò che è intelligibile, cioè comprensibile mediante la facoltà dell’intelletto, con quegli aspetti [...] carattere essenziale delle idee. 2. Con sign. generico, nell’uso com., possibilità di essere compreso e interpretato: i. di un concetto, di un testo, di un messaggio cifrato; o di essere inteso chiaramente attraverso i sensi della vista o dell’udito ...
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horror vacui
〈òrror vàkui〉 (lat. «orrore del vuoto»). – Frase con la quale si espresse un concetto fondamentale della fisica aristotelica che, in polemica con la fisica democritea, asseriva l’inesistenza [...] di spazî vuoti (la natura aborre dal vuoto); si ripete talvolta con allusione alla tendenza a eliminare ogni spazio vuoto nell’ornamentazione, nell’arredamento e simili ...
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intendenza1
intendènza1 s. f. [dal provenz. entendensa, der. del lat. intendĕre (v. intendere)], ant. – 1. Capacità d’intendere, intelligenza, intendimento di qualche cosa: i. di un linguaggio, di un [...] testo. 2. Ciò che s’intende dire, concetto, senso d’una frase, d’un discorso, ecc. 3. a. Desiderio ardente. b. Amore riposto in persona o cosa, e anche l’oggetto amato, la persona amata (cfr. intendimento). ...
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intendere
intèndere v. tr. [dal lat. intendĕre, comp. di in-1 e tendĕre «tendere, rivolgere, mirare a»] (coniug. come tendere). – Verbo di largo uso e di molteplici significati, che si possono ricondurre [...] ). Con accezione più partic.: che cosa intendi tu per «dovere»?, cioè quale significato attribuisci a questa parola, qual è il concetto che tu vuoi esprimere con tale vocabolo; è comune spec. la forma impers.: bisogna vedere che cosa s’intende per ...
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dissociare
v. tr. [dal lat. dissociare, der. di socius «compagno», col pref. dis-1] (io dissòcio, ecc.). – 1. Separare, scompagnare idee, cose, o anche persone, che stanno o si pensano comunemente insieme: [...] d. il concetto di solidarietà da quello di patria; d. le forze; d. le proprie responsabilità, dichiarare di non condividere le opinioni e le azioni di qualcuno del proprio gruppo; nel rifl., staccarsi, dividersi da altri, soprattutto in questioni ...
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intendimento
intendiménto s. m. [der. di intendere]. – 1. a. Capacità d’intendere con l’intelletto: uomo d’i., di retto i., privo d’i., di scarso i.; è un bambino che mostra già i.; anche le bestie hanno [...] , presentimento: ebbe ... l’i. della morte (Pascoli). 2. Ciò che si vuole intendere, cioè esprimere, significare, quindi senso, significato, concetto (di parole, scritti, ecc.): è questo, credo, l’i. della canzone; cogliere l’i. di un verso, di un ...
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subiettivo
(o subbiettivo) agg. [dal lat. mediev. subiectivus, der. del lat. tardo subiectum «soggetto2»]. – Variante letter. di soggettivo, abbastanza com. nel linguaggio giuridico, filosofico e medico: [...] quello di reddito non è un concetto oggettivo, bensì subiettivo (Einaudi). ◆ Meno usati i der. subiettivare, subiettivazióne, subiettivismo, subiettivista, subiettivìstico, subiettività, ecc., come varianti di soggettivare, soggettivazione, ...
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Filosofia
Pensiero, in quanto concepito dalla mente, più in particolare idea, nozione esprimente i caratteri essenziali e costanti di una data realtà che si forma afferrando insieme (lat. concipĕre = cum-capĕre, comprehendĕre) i vari aspetti...
concetto
. In poesia, tranne un'occorrenza, è esclusivo del Paradiso, in prosa, del Convivio. Significa comunemente " cosa concepita dalla mente ", quindi " pensiero ". In D. il c. è considerato come ‛ contenuto di pensiero ' in rapporto alla...