ricevere
ricévere v. tr. [lat. recĭpĕre, comp. di re- e capĕre «prendere»]. – 1. Prendere ciò che viene dato (oppure consegnato, mandato, recapitato, somministrato, trasmesso) o che si porge da sé; è [...] . 4. a. Con sign. non diverso da quello fondamentale, in espressioni in cui tuttavia assume maggiore evidenza il concetto della passività: nella proposizione attiva il soggetto fa l’azione, nella proposizione passiva la riceve (o subisce); r. una ...
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contiguita
contiguità s. f. [dal lat. tardo contiguĭtas -atis]. – L’esser contiguo; per estens., vicinanza, nello spazio o nel tempo. In logica, relazione tra due concetti di massima affinità compresi [...] sotto un concetto comune più ampio. In psicologia, legge di c., una delle leggi dell’associazione, per cui di due fatti contigui nello spazio o nel tempo l’uno richiama l’altro. ...
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allopatia
allopatìa s. f. [comp. di allo- e -patia, termine coniato (ted. Allopathie, S. Hahnemann, a. 1800 circa) in opposizione a omeopatia]. – Nel linguaggio medico, la terapia classica, che si fonderebbe [...] con i contrarî», contrapponendosi al similia similibus «i simili con i simili» della terapia omeopatica; il concetto di allopatia è peraltro nettamente superato dalla varietà dei meccanismi fisico-chimici degli odierni interventi farmacologici (che ...
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embrione
embrïóne s. m. [dal lat. mediev. embryo(n), gr. ἔμβρυον «neonato, feto»]. – 1. In biologia animale e vegetale, organismo in via di sviluppo, derivato dall’uovo fecondato. In passato, con riferimento [...] cui si formano gli abbozzi dei diversi organi, senza che nell’insieme si sia ancora rivelata la forma riconoscibile della specie. 2. fig. Concetto non ancora svolto, primo abbozzo di un’idea, di un progetto, di un’opera e sim.: è il primo e. del mio ...
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neoclassico
neoclàssico agg. [comp. di neo- e classico] (pl. m. -ci). – 1. Del neoclassicismo, in arte e in letteratura; appartenente al periodo o alle tendenze del neoclassicismo: arte, stile, gusto [...] , ecc.), introdussero, a partire dalla seconda metà del sec. 19°, una nuova teoria del valore basata sul concetto di utilità marginale, in sostituzione della teoria del valore-lavoro propria della scuola classica: principî n.; scuole neoclassiche ...
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dissacrare
v. tr. [der. di sacro1, col pref. dis-1]. – 1. Privare del carattere sacro un luogo o un oggetto (più com. sconsacrare). 2. Contestare il carattere tradizionale, sacro, di un’istituzione, [...] in discussione: d. un mito, d. i misteri della religione, d. i racconti biblici; d. il principio d’autorità, il concetto di proprietà. Nell’uso com., il verbo esprime spesso un atteggiamento di generica irriverenza verso idee, opinioni, istituzioni o ...
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incarnare
v. tr. [dal lat. tardo, eccles., incarnare (der. di caro carnis «carne», col pref. in-1) «mutare in carne» e nel passivo «prendere carne, assumere corpo umano»]. – 1. Dare corpo e vita umana; [...] Dio Non fosse umilïato ad incarnarsi (Dante). 2. fig., letter. Rappresentare, esprimere vivamente, con evidenza e concretezza: i. un concetto (cfr. l’analogo traslato dare corpo); Né col mio stile il suo bel viso incarno (Petrarca). Meno com., i. un ...
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continuo3
contìnuo3 s. m. [uso sostantivato dell’agg. continuo]. – 1. a. In generale, ciò che ha continuità nel tempo e nello spazio, che non ha interruzioni, separazioni: il concetto, la nozione del [...] c.; più particolarm., in fisica e in filosofia, ciò la cui percezione non si lascia scindere in tante percezioni elementari distinguibili l’una dall’altra: c. spaziale, ciò che si presenta simultaneamente ...
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incarnazione
incarnazióne s. f. [dal lat. tardo, eccles., incarnatio -onis; v. incarnare]. – 1. In genere, l’atto per cui un essere spirituale, per lo più divino, assume corpo fisico; in partic., nel [...] Con riferimento ad altre religioni: le i. di Visnù, le i. del Budda. 2. fig. Rappresentazione viva ed evidente di un concetto nell’arte: i. dell’idea in un’immagine plastica. Più com., personificazione: molti vedevano in lui l’i. del loro ideale. 3 ...
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esteta
estèta s. m. e f. [dal gr. αἰσϑητής «che sente, che percepisce», dal tema di αἰσϑάνομαι «sentire, percepire»] (pl. m. -i). – 1. Chi, in arte, afferma il concetto del bello in sé e per sé, senza [...] attribuire importanza ad altri aspetti (sociali, morali, storici, ecc.) dell’opera d’arte; più genericam., chi ha il senso e il culto del bello nell’arte, o chi assume la bellezza come ideale di vita e ...
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Filosofia
Pensiero, in quanto concepito dalla mente, più in particolare idea, nozione esprimente i caratteri essenziali e costanti di una data realtà che si forma afferrando insieme (lat. concipĕre = cum-capĕre, comprehendĕre) i vari aspetti...
concetto
. In poesia, tranne un'occorrenza, è esclusivo del Paradiso, in prosa, del Convivio. Significa comunemente " cosa concepita dalla mente ", quindi " pensiero ". In D. il c. è considerato come ‛ contenuto di pensiero ' in rapporto alla...