notaio
notàio (o notaro; ant. e region. nodaro) s. m. (f. -a, non com.) [lat. notarius (der. di nota «nota»), propr. «chi prende annotazioni durante un discorso», e nel lat. tardo «scrivano» al servizio [...] sec. 13°, dell’arte notarile come materia d’insegnamento universitario, e soprattutto con la presenza pubblica del notaio nei comunimedievali, nei quali è attribuita a lui la competenza di redigere tutti i documenti. Praticante n., il laureato in ...
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popolo1
pòpolo1 (ant. pòpulo) s. m. [lat. pŏpŭlus]. – 1. a. Il complesso degli individui di uno stesso paese che, avendo origine, lingua, tradizioni religiose e culturali, istituti, leggi e ordinamenti [...] , le lotte del p.; lo sfruttamento capitalistico del p.; difendere gli interessi del popolo. 3. a. Nei comunimedievali, la designazione di popolo fu data talvolta all’insieme delle organizzazioni democratiche nelle quali si raggruppavano i cittadini ...
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loggia
lòggia s. f. [dal fr. loge «capanna, piccola stanza», che è il lat. tardo laubia, dato nei glossarî come equivalente del gr. σκηνή «tenda, padiglione», a sua volta dal franco *laubja «pergola, [...] a logge, dalle finestre a sesto acuto, fittamente arabescato (P. Levi); l. dei mercanti, palazzo in cui, nei comunimedievali, avevano sede gli organi rappresentativi della corporazione dei mercanti o mercanzia (da questa funzione il termine fu usato ...
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riformagione
riformagióne s. f. – Variante ant. di riformazione, anche nel senso specifico di riforma. In partic., riformagioni (meno com. riformazioni o riforme o riformanze), nei comunimedievali italiani, [...] legislativi che non avevano forza di veri e proprî statuti; notaio (o scrivano o segretario) delle riformagioni, in molti comuni, il notaio incaricato principalmente di rogare le riformagioni e gli altri atti legislativi dei consigli comunali. ...
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breve2
brève2 s. m. [dal lat. mediev. breve]. – 1. Nel medioevo, fino al sec. 13°, documento redatto dal notaio, per conservare memoria e fare prova della conclusione di un negozio (donde imbreviare, [...] imbreviatura). 2. Nei comunimedievali italiani, giuramento prestato da ciascuna magistratura all’atto d’assumere la carica; i brevi, che specificavano di solito le mansioni proprie delle magistrature stesse (b. del console, del podestà, ecc.), ...
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credenza1
credènza1 s. f. [lat. mediev. credentia, der. di credĕre «affidare, fidarsi, ritener vero»]. – 1. Propr., il credere, l’atto del credere, e quindi: a. Opinione, convinzione: è c. generale; [...] altrui raccomandando il segreto; tenere in c. una cosa, tenerla segreta. Consiglio di c. (o assol. credenza), nei comunimedievali, spec. in quelli lombardi, consiglio di persone esperte e fidate, destinato ad assistere i consoli nel disbrigo delle ...
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maggiore
maggióre (ant. maióre) agg. [lat. maior -oris, compar. di magnus «grande»] (al sing. masch. e femm., se premesso al sost., per lo più si tronca, spec. davanti a consonante). – 1. Comparativo [...] , cioè destinata alla navigazione d’alto mare; ordini m., nella gerarchia ecclesiastica preconciliare (v. ordine, n. 8); arti m., nei comunimedievali, contrapposte alle arti minori (v. arte, n. 7), da cui forse la locuz. fig. andare per la m. (v ...
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mercante
s. m. (f. -éssa) [aplologia di mercatante]. – 1. Chi esercita la mercatura, cioè commercia all’ingrosso o acquista all’ingrosso per rivendere al minuto; è sinon. quindi di commerciante, ma ormai [...] , il fondaco del m.; i grandi m. non creano bisogni: li soddisfano (Alessandro Baricco); casa dei m., nei comunimedievali, sinon. di mercanzia, sia come corporazione sia come nome del palazzo in cui avevano sede gli organi rappresentativi della ...
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malabbiato
agg. e s. m. [prob. dal lat. mediev. male ablatus «mal tolto», attraverso una reinterpretazione pop. di espressioni giuridiche o notarili nelle quali la locuz. male ablatum indicante delitti [...] di rapina o di estorsione è stata intesa come se indicasse i responsabili degli stessi reati], tosc. ant. – Malvagio, malfattore. Come s. m. era titolo d’infamia, inflitto in alcuni comunimedievali, ai condannati per determinati delitti. ...
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feudo
fèudo s. m. [dal lat. mediev. feudum, di etimologia discussa, attestato dapprima (sec. 9°) nelle forme feus, feum (da cui anche il corrispondente fr. fief), che risalgono prob. a un franco *fehu [...] lucchese della metà del sec. 10°]. – 1. a. Istituto del mondo medievale, che ha dato nome a un’epoca della storia dell’Europa occid. e dispone o pretende di disporre in modo assoluto. 3. Stipendio dei pubblici ufficiali, nei comunimedievali italiani. ...
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Nei Comuni medievali italiani si disse r. (meno comune riformazione o riforma o riformanza) la deliberazione del Consiglio legislativo che non aveva forza di vero e proprio statuto. Il notaio (o scrivano o segretario) delle r. era incaricato...
Nei Comuni medievali, magistratura straordinaria con poteri dittatoriali, creata dal popolo per eccezionali bisogni dello Stato e per un tempo determinato. Fu talvolta un consiglio di pochi (gli Otto di B. a Firenze, creati per la guerra contro...